UniCredit avanti con l’Ops su Bpm ma valuta ricorso sul Golden Power

L’Ops di UniCredit su BancoBpm partirà lunedì prossimo. Ma la banca si riserva di procedere con l’impugnazione del provvedimento firmato dal Comitato Golden Power, che ha imposto paletti giudicati ingiusti ed eccessivi dall’istituto di piazza Gae Aulenti. Questo sarebbe l’esito delle riflessioni fatte ieri ai vertici della banca, dopo che nei giorni scorsi l’istituto ha […] L'articolo UniCredit avanti con l’Ops su Bpm ma valuta ricorso sul Golden Power proviene da Iusletter.

Apr 24, 2025 - 01:56
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UniCredit avanti con l’Ops su Bpm ma valuta ricorso sul Golden Power

L’Ops di UniCredit su BancoBpm partirà lunedì prossimo. Ma la banca si riserva di procedere con l’impugnazione del provvedimento firmato dal Comitato Golden Power, che ha imposto paletti giudicati ingiusti ed eccessivi dall’istituto di piazza Gae Aulenti. Questo sarebbe l’esito delle riflessioni fatte ieri ai vertici della banca, dopo che nei giorni scorsi l’istituto ha preso atto di un provvedimento giudicato «non chiaro» e che rischia di «danneggiare» la sana e prudente gestione della banca, come evidenziato ieri in una nota dalla stessa banca.

Insomma, nessun ricorso immediato, nonostante il decreto governativo sia ritenuto illegittimo sotto molti profili. La strada scelta sarebbe quella della (tentata) mediazione. Obiettivo: verificare con il Governo il perimetro esatto degli impegni, sulla cui definizione ha avuto un peso decisivo il Mef a trazione leghista, ma con non pochi distinguo da parte di Forza Italia. Una sorta di chiarimento resosi necessario alla luce di imposizioni ritenute sproporzionate per un deal che è pur sempre tra banche italiane. Tra i “rimedi” nel mirino ci sarebbe il mantenimento del rapporto impieghi/depositi (fissato al 120% contro il 100% circa di UniCredit), la continuità del portafoglio di project finance, la stabilità degli investimenti di Anima Holding in titoli italiani, o la cessazione delle attività in Russia entro nove mesi, per cui servirebbe un acquirente e la firma del presidente Putin.

Dialoghi a parte, difficilmente però si potrà prescindere da un’impugnazione del provvedimento presso il Tar, che per quanto urgente ha comunque tempi tecnici minimi. Possibile che la mossa legale sia così attuata nelle prossime settimane, a Ops in corso. Di tutto ciò si farà il punto in un cda che sarà convocato a stretto giro, forse tra oggi e domani, peraltro alla vigilia dell’assemblea delle Generali, in cui la stessa UniCredit potrebbe avere un ruolo decisivo. In parallelo si terrà un cda anche della banca target, BancoBpm, che domani si esprimerà sull’Ops di piazza Gae Aulenti, bollandola come ostile.

Già ora, intanto, la banca guidata da Andrea Orcel ha deciso di mettere subito il Mef al corrente delle difficoltà a rispettare alcuni obblighi, chiedendo di chiarire il perimetro esatto delle richieste, e ipotizzando deroghe o misure compensative. Tutti punti già evidenziati nella lettera inviata al Comitato per il Golden Power. E i cui punti principali sono emersi nella nota diffusa ieri. Esplicitando meglio il contenuto del provvedimento dell’Esecutivo, UniCredit ha chiarito in sintesi che i vincoli imposti riguardano le «modalità di gestione delle future attività creditizie e della liquidità dell’entità combinata», il «diritto di cedere partecipazioni e di gestire in modo appropriato gli asset in gestione di Anima» e sulle «attività di UniCredit in Russia».

Paletti stringenti, che mettono in discussione l’autonomia operativa della banca guidata da Andrea Orcel. Che da parte sua conferma la chiara intenzione di «mantenere o incrementare l’esposizione dell’entità combinata alle Pmi» e di «supportarle ulteriormente con le proprie fabbriche prodotto di eccellenza». E ribadisce che «continuerà a gestire gli asset in gestione dei suoi clienti nel loro migliore interesse» e «si impegna a continuare a ridurre la propria presenza in Russia, già diminuita del 90% circa negli ultimi tre anni, in linea con la decisione della Bce».

Ma nel contempo UniCredit evidenzia tutte le sue perplessità sulle modalità seguite dal Comitato Golden Power. A partire dall’uso dei poteri speciali in un’operazione domestica tra due banche italiane che «non è comune», visto che i deal Mps-Mediobanca, Bpm-Anima e Bper-Sondrio hanno passato l’esame indenni. «Non è chiaro» perché il Golden Power sia stato invocato per UniCredit ma non per le «altre operazioni simili attualmente in corso sul mercato italiano». Inoltre, le prescrizioni «si prestano a diverse interpretazioni e appaiono non completamente allineate con la legislazione italiana e comunitaria, oltre che con le decisioni delle autorità regolamentari».

Insomma: senza nuovi chiarimenti, la banca «non è in grado di prendere alcuna decisione definitiva sulla strada da seguire in merito all’offerta». E così se è vero che da un lato tutte le opzioni rimangono aperte, per piazza Gae Aulenti l’acquisto di piazza Meda si sta rivelando un affare complicato, costoso e molto incerto. Ecco perché fino all’ultimo – ovvero due giorni prima del pagamento, ovvero il 30 giugno – l’istituto potrà tirarsi indietro e recedere dall’offerta.

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