Paesi di origine sicuri: la Commissione UE propone il suo elenco
![CDATA[Il portale governativo integrazionemigranti.gov.it rende noto che la Commissione UE ha proposto di accelerare l'attuazione di alcuni aspetti del Patto sulla migrazione e l'asilo, adottato lo scorso anno e che entrerà in vigore nel giugno 2026, che ha l'obiettivo di trattare in modo più rapido ed efficiente le domande di asilo dei richiedenti le cui richieste sono probabilmente infondate. In particolare, la Commissione propone che gli Stati membri possano applicare la soglia di riconoscimento del 20%, prevedendo la procedura di frontiera o una procedura accelerata per l'esame delle domande d'asilo presentate da persone provenienti da Paesi in cui, in media, il 20% o meno dei richiedenti ottiene la protezione internazionale nell'UE. Inoltre, i Paesi terzi sicuri e i Paesi di origine sicuri potranno essere designati con eccezioni, dando agli Stati membri una maggiore flessibilità escludendo regioni specifiche o categorie di persone chiaramente identificabili. La Commissione ha, inoltre, proposto l'istituzione di un primo elenco UE di Paesi di origine sicuri, che comprenda Kosovo, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Marocco e Tunisia. Alcuni Stati membri, Italia compresa, dispongono già di elenchi nazionali di Paesi di origine sicuri. Un elenco dell'UE completerà questi elenchi e favorirà un'applicazione più uniforme del concetto che consente agli Stati membri di trattare le domande di asilo dei cittadini dei Paesi inclusi nell'elenco con una procedura accelerata, sulla base del fatto che è improbabile che le loro domande siano accolte. La Commissione ritiene inoltre che i Paesi candidati all'UE (Albania, Bosnia-Erzegovina, Georgia, Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia, Ucraina a cui si aggiunge il Kosovo che è un potenziale candidato), in linea di principio, soddisfino i criteri per essere designati come Paesi di origine sicuri, in quanto, nell'ambito del loro percorso di adesione all'UE, stanno lavorando per raggiungere la stabilità delle istituzioni che garantiscono la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e il rispetto e la tutela delle minoranze. Un Paese candidato verrebbe escluso solo in alcune circostanze specifiche: violenza indiscriminata in situazioni di conflitto, sanzioni adottate dal Consiglio nei suoi confronti o un tasso di riconoscimento dei richiedenti asilo in tutta l'UE superiore al 20%. L'elenco UE dei Paesi di origine sicuri può essere ampliato o rivisto nel tempo. I Paesi possono anche essere sospesi o rimossi dall'elenco, qualora non soddisfino più i criteri per essere designati come Paesi di origine sicuri. La designazione come Paese di origine sicuro non costituisce una garanzia di sicurezza per tutti i cittadini di quel Paese. Gli Stati membri devono effettuare una valutazione individuale di ogni domanda di asilo, indipendentemente dal fatto che una persona provenga o meno da un Paese di origine sicuro. Spetta ora al Parlamento europeo e al Consiglio approvare la proposta.]]

Il portale governativo integrazionemigranti.gov.it rende noto che la Commissione UE ha proposto di accelerare l'attuazione di alcuni aspetti del Patto sulla migrazione e l'asilo, adottato lo scorso anno e che entrerà in vigore nel giugno 2026, che ha l'obiettivo di trattare in modo più rapido ed efficiente le domande di asilo dei richiedenti le cui richieste sono probabilmente infondate.
In particolare, la Commissione propone che gli Stati membri possano applicare la soglia di riconoscimento del 20%, prevedendo la procedura di frontiera o una procedura accelerata per l'esame delle domande d'asilo presentate da persone provenienti da Paesi in cui, in media, il 20% o meno dei richiedenti ottiene la protezione internazionale nell'UE.
Inoltre, i Paesi terzi sicuri e i Paesi di origine sicuri potranno essere designati con eccezioni, dando agli Stati membri una maggiore flessibilità escludendo regioni specifiche o categorie di persone chiaramente identificabili.
La Commissione ha, inoltre, proposto l'istituzione di un primo elenco UE di Paesi di origine sicuri, che comprenda Kosovo, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Marocco e Tunisia.
Alcuni Stati membri, Italia compresa, dispongono già di elenchi nazionali di Paesi di origine sicuri. Un elenco dell'UE completerà questi elenchi e favorirà un'applicazione più uniforme del concetto che consente agli Stati membri di trattare le domande di asilo dei cittadini dei Paesi inclusi nell'elenco con una procedura accelerata, sulla base del fatto che è improbabile che le loro domande siano accolte.
La Commissione ritiene inoltre che i Paesi candidati all'UE (Albania, Bosnia-Erzegovina, Georgia, Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia, Ucraina a cui si aggiunge il Kosovo che è un potenziale candidato), in linea di principio, soddisfino i criteri per essere designati come Paesi di origine sicuri, in quanto, nell'ambito del loro percorso di adesione all'UE, stanno lavorando per raggiungere la stabilità delle istituzioni che garantiscono la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e il rispetto e la tutela delle minoranze. Un Paese candidato verrebbe escluso solo in alcune circostanze specifiche: violenza indiscriminata in situazioni di conflitto, sanzioni adottate dal Consiglio nei suoi confronti o un tasso di riconoscimento dei richiedenti asilo in tutta l'UE superiore al 20%.
L'elenco UE dei Paesi di origine sicuri può essere ampliato o rivisto nel tempo. I Paesi possono anche essere sospesi o rimossi dall'elenco, qualora non soddisfino più i criteri per essere designati come Paesi di origine sicuri.
La designazione come Paese di origine sicuro non costituisce una garanzia di sicurezza per tutti i cittadini di quel Paese. Gli Stati membri devono effettuare una valutazione individuale di ogni domanda di asilo, indipendentemente dal fatto che una persona provenga o meno da un Paese di origine sicuro.
Spetta ora al Parlamento europeo e al Consiglio approvare la proposta.]]