La rivolta di Hollywood contro l’AI

Registi, attori, scrittori, musicisti ed altri creativi firmatari di una recente lettera aperta chiedono la tutela del copyright dalle pressioni delle aziende di intelligenza artificiale. Numerose figure del mondo di Hollywood si sono ancora una volta mobilitate per evitare che aziende di AI, come OpenAI e Google aggirino la normativa statunitense sul copyright, mettendo così […] L'articolo La rivolta di Hollywood contro l’AI proviene da Iusletter.

Apr 24, 2025 - 01:56
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La rivolta di Hollywood contro l’AI

Registi, attori, scrittori, musicisti ed altri creativi firmatari di una recente lettera aperta chiedono la tutela del copyright dalle pressioni delle aziende di intelligenza artificiale.

Numerose figure del mondo di Hollywood si sono ancora una volta mobilitate per evitare che aziende di AI, come OpenAI e Google aggirino la normativa statunitense sul copyright, mettendo così a rischio l’industria creativa degli USA e la capacità di guadagno di chi ne fa parte.

Il tema è quello ormai noto dell’addestramento, da parte delle suddette aziende, degli algoritmi di intelligenza artificiale attraverso l’impego di materiale protetto (ad esempio, film, serie tv, testi, musica), senza che detto utilizzo sia stato autorizzato e senza alcun compenso per i relativi titolari dei diritti.

Altrettanto noto è, infatti, come le aziende di intelligenza artificiale puntino sulla regola del c.d. fair use per giustificare l’utilizzo, senza permesso, di opere protette.

Ciò invocando anche una deregolamentazione volta a garantire lo sviluppo dell’intelligenza artificiale ed il ruolo di leader degli Stati Uniti nei campi dell’innovazione e della ricerca.

Sono questi, infatti, i temi esposti dalle suddette aziende di AI nell’ambito delle loro proposte presentate al governo statunitense, entro il 15 marzo scorso, per rafforzare la leadership degli Stati Uniti nel settore dell’AI, come previsto dal piano d’azione annunciato da Donald Trump (c.d. AI Action Plan).

Non resta che attendere gli effetti che avrà questa reazione dell’industria creativa di Hollywood, già mobilitatasi con gli scioperi del 2023 che tutti ricordiamo.

Anche i doppiatori di Hollywood hanno, in queste ultime settimane, affidato al LA Times le loro preoccupazioni per un utilizzo non autorizzato delle proprie voci.

Significativa è, peraltro, la testimonianza, raccolta sempre dal LA Times, di uno di loro, che ha rifiutato l’offerta di un’azienda di AI volta ad acquisire la registrazione della sua voce per l’addestramento degli algoritmi.

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