Trump ridà la pistola all’«amico» Mel Gibson, ripristinato il suo diritto al porto d’armi dopo il caso di violenza domestica

Tra le mani del celebre attore Mel Gibson, oltre che la cinepresa del sequel de La passione di Cristo, potrà presto tornare anche un’arma da fuoco. È quanto a stabilito la segretaria americana alla Giustizia, Pam Bondi, su mandato del presidente americano Donald Trump, che la star di Hollywood non ha mai nascosto di sostenere. Ed è proprio il tycoon a riaprire per Gibson, così come per altri nove individui, la possibilità di acquistare armi. Una possibilità che l’attore aveva perso nel 2011, dopo essere stato accusato di violenza domestica dalla ex compagna Oksana Gregoriova.

Le pressioni sui funzionari: «È amico del presidente»

Che l’ordine arrivi dall’alto non è difficile capirlo. Solo poche settimane fa Elyzabeth Oyer, responsabile per i perdoni giudiziari del Dipartimento di Giustizia, era stata costretta a dimettersi dopo ave rigettato la richiesta di ripristinare il porto d’armi a Mel Gibson. «È pericoloso», aveva spiegato così la sua decisione al New York Times. «Non è in gioco la politica, ma la sicurezza del pubblico». La funzionaria aveva poi raccontato di pressioni da parte di un suo collega sul caso specifico dell’attore americano, perché «ha una relazione personale con il presidente Trump».

Lo scontro tra Corte Suprema e amministrazione Trump

La questione del porto d’armi è uno dei campi di scontro tra la vecchia guardia e la nuova amministrazione Trump. Nel 2024 la Corte Suprema aveva confermato le norme federali che impongono rigide limitazioni all’accesso alle armi per le persone soggette a ordinanze restrittive per violenza domestica. Il tycoon, dal suo ritorno nella Casa Bianca, ha però ordinato una revisione completa delle politiche federali sulle armi, con l’obiettivo di allentare le restrizioni.

L'articolo Trump ridà la pistola all’«amico» Mel Gibson, ripristinato il suo diritto al porto d’armi dopo il caso di violenza domestica proviene da Open.