Trimestre record per Banco Bpm: "Ora aspettiamo Unicredit sull’Ops"
L’ad Castagna incalza Orcel: vedremo cosa succederà, ma vogliamo essere protagonisti nel risiko .

Miglior trimestre di sempre e guidance 2025 corretta al rialzo. I numeri di Banco Bpm danno un senso alla risposta piccata all’Ops di Unicredit. E soprattutto rappresentano "un punto di partenza chiave per la valutazione stand alone della banca, e prima di eventuali operazioni di M&A" sottolinea piazza Meda nella nota con cui presenta i conti del primo quarto, archiviato con un utile netto di 511 milioni, in crescita del 38% su base annua. Il risultato netto, considerando la piena integrazione di Anima Holding, sale a 549 milioni, già superiore al target fissato per il 2027 nel piano strategico. Alla luce di questa performance, la banca ha annunciato una revisione al rialzo dei target per l‘intero 2025, stimando un utile netto annuale che da 1,7 miliardi sale a 1,95 miliardi.
In effetti, risultati del genere spiegano il motivo per cui l’ad Giuseppe Castagna ripete da settimane che l’offerta è a sconto e non riflette il vero valore dell’istituto di Piazza Meda. Ma almeno è servita da pungolo: "Siamo sicuri della nostra forza e i risultati testimoniano la capacità della banca, a volte si ha bisogno di un calcio per migliorare le prestazioni – ha commentato l’ad di Banco Bpm – Ora ci aspettiamo qualcosa da Unicredit, poi prenderemo la nostra decisione, che naturalmente sarà quella di un leader del sistema bancario italiano. Ci consideriamo una parte importante del potenziale consolidamento in Italia. Siamo un tipo di banca unico, sicuramente ci sarà spazio per esplorare altre potenziali opportunità. Ma adesso siamo concentrati sul nostro approccio stand alone e guardiamo a ciò che accadrà con l’offerta di Unicredit" ha concluso Castagna.
Se l’ad di Piazza Gae Aulenti, Andrea Orcel, aveva detto di voler aspettare i conti di Banco Bpm prima di valutare un rilancio, attendendosi un indebolimento della performance per effetto dei tassi e del contesto macro, è possibile che sia rimasto spiazzato, trovandosi a fare i conti non solo con la mancata concessione del Danish Compromise e con gli onerosi paletti imposti dal governo con il Golden Power, ma anche con risultati che Castagna ha definito "molto solidi" e "in anticipo" sul piano.
Ieri intanto l’ad di Mediobanca, Alberto Nagel, è stato ricevuto a Palazzo Chigi dove ha incontrato il capo di Gabinetto della premier Giorgia Meloni, Gaetano Caputi. La visita è servita per illustrare l’offerta di scambio su Banca Generali, con la quale Piazzetta Cuccia offre la sua quota in Generali per creare un gruppo italiano del risparmio. Contemporaneamente, a Trieste, il cda del Leone, fresco di nomina da parte dell’assemblea del 24 aprile, si è riunito per una prima valutazione dell’operazione. Dopo avere nominato i componenti dei comitati interni, il board ha preso atto degli elementi e delle condizioni dell’offerta e ha definito un processo e una calendarizzazione dei lavori "volti a consentire di comprendere e valutare in dettaglio i termini dell’offerta e il relativo portato e, così, al consiglio di amministrazione di assumere ogni propria determinazione", spiega una nota di Generali.
Infine la Consob ha dato l’ok a Banca Ifis (che oggi pubblicherà i risultati del primo trimestre) sul documento d’offerta relativo all’Opas su illimity Bank. Il periodo di adesione è previsto dal 19 maggio al 27 giugno 2025. Una settimana fa Banca Ifis aveva già ricevuto l’autorizzazione della Bce.