Leone XIV e i conti (in rosso) di una Chiesa da salvare

Ieri l’elezione del nuovo Pontefice, il cardinale agostiniano Robert Prevost, nato negli Stati Uniti ed eletto al soglio di Pietro con il nome di Leone XIV. Da oggi le prime, importanti sfide che lo attendono. Oltre quelle umane in un periodo storico caratterizzato da forti tensioni politiche e venti di guerra che soffiano ovunque, oltre quelle dottrinali in una chiesa cattolica segnata da profonde lacerazioni in una società in perenne cambiamento e verso la quale sta perdendo appeal, oltre il drastico calo delle vocazioni e il generale disinteresse dei fedeli sempre più assenti alle funzioni religiose, il nuovo Papa dovrà fare i conti in tasca al Vaticano. Le finanze dello stato più piccolo del mondo, infatti, devono registrare un forte passivo che dura da anni. Economia 25 Aprile 2025 La lunga strada per le (difficili) riforme in Vaticano Una strategia, quella del pontefice, che si è sempre basata, sul fronte finanziario, su due pilastri principali: trasparenza e rigore 25 Aprile 2025 vaticano papa francesco riforme Guarda ora I numeri lasciano poco spazio all’interpretazione. Nel 2022 il passivo era di 78 milioni di euro, nel 2023 si alzò a 83 milioni mentre solo l’anno scorso l’ammanco è stato ridotto alla cifra di 68 milioni. Necessario, quindi, risanare delle finanze che sono state caratterizzate, in passato, da una gestione senza controllo e a dir poco nebulose, peraltro affidate a persone che, sebbene facenti parte della Chiesa cattolica, non sempre avevano adeguata preparazione per affrontarle. Il predecessore di Leone XIV, Papa Francesco, aveva avviato diverse riforme il cui scopo principale era la razionalizzazione e la sostenibilità a lungo termine delle spese e la trasparenza sulla gestione delle varie operazioni. Economia 11 Agosto 2024 Aumenta il patrimonio del Vaticano ma anche le imposte versate al Fisco Una buona notizia anche per il fisco italiano dal momento che ha ricevuto 9 milioni di euro di imposte fra… 11 Agosto 2024 vaticano Guarda ora A questo si aggiunge anche un costante calo delle donazioni ricevute dai fedeli dettata a sua volta da una perdita generale di fiducia le cui radici risiedono nei recenti scandali finanziari. Tasto dolente per le finanze anche le numerose spese legali e le ric

Mag 9, 2025 - 10:27
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Leone XIV e i conti (in rosso) di una Chiesa da salvare

Ieri l’elezione del nuovo Pontefice, il cardinale agostiniano Robert Prevost, nato negli Stati Uniti ed eletto al soglio di Pietro con il nome di Leone XIV. Da oggi le prime, importanti sfide che lo attendono. Oltre quelle umane in un periodo storico caratterizzato da forti tensioni politiche e venti di guerra che soffiano ovunque, oltre quelle dottrinali in una chiesa cattolica segnata da profonde lacerazioni in una società in perenne cambiamento e verso la quale sta perdendo appeal, oltre il drastico calo delle vocazioni e il generale disinteresse dei fedeli sempre più assenti alle funzioni religiose, il nuovo Papa dovrà fare i conti in tasca al Vaticano. Le finanze dello stato più piccolo del mondo, infatti, devono registrare un forte passivo che dura da anni.

Economia
25 Aprile 2025
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I numeri lasciano poco spazio all’interpretazione. Nel 2022 il passivo era di 78 milioni di euro, nel 2023 si alzò a 83 milioni mentre solo l’anno scorso l’ammanco è stato ridotto alla cifra di 68 milioni.

Necessario, quindi, risanare delle finanze che sono state caratterizzate, in passato, da una gestione senza controllo e a dir poco nebulose, peraltro affidate a persone che, sebbene facenti parte della Chiesa cattolica, non sempre avevano adeguata preparazione per affrontarle. Il predecessore di Leone XIV, Papa Francesco, aveva avviato diverse riforme il cui scopo principale era la razionalizzazione e la sostenibilità a lungo termine delle spese e la trasparenza sulla gestione delle varie operazioni.

Economia
11 Agosto 2024
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A questo si aggiunge anche un costante calo delle donazioni ricevute dai fedeli dettata a sua volta da una perdita generale di fiducia le cui radici risiedono nei recenti scandali finanziari. Tasto dolente per le finanze anche le numerose spese legali e le richieste di risarcimento legate alle cause per pedofilia e molestie sessuali. Risalgono al 2024 due notizie emblematiche: il fallimento della diocesi di Sacramento, in California costretta a dover rimborsare, secondo i documenti del tribunale, tra i 200 e i mille creditori con possibili passività tra i 100 e i 500 milioni di dollari e il pagamento di circa 810 milioni di euro da parte dell’arcidiocesi di Los Angeles alle oltre 1300 vittime di abusi sessuali, cifra frutto di un accordo che ha evitato all’arcidiocesi di dover presentare a sua volta istanza di fallimento.

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2 Marzo 2023
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Sebbene il cambio di rotta voluto da Bergoglio abbia permesso la pubblicazione dei bilanci dei principali enti finanziari della Chiesa (una novità che ha creato molti malumori), resta il problema ampio e serio di una gestione che, per quanto razionalizzata, riguarda un impianto gigantesco. Secondo quanto pubblicato nell’ultimo report risalente al 2023 si deduce che la maggior parte delle voci di spesa riguardano la gestione operativa ovvero spese necessarie per il funzionamento non solo dell’apparato burocratico ed amministrativo ma anche per il mantenimento delle missioni, compresi gli stipendi di funzionari e il sostegno alle diocesi.

Economia
10 Settembre 2023
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I quasi 70 milioni di euro di passivo (68 milioni per la precisione) si affianca a 1 miliardo e 236 milioni di euro di spese di gestione che difficilmente potrebbero essere tagliate e che hanno visto anche una serie di provvedimenti molto simili a quella che nei ministeri viene definita spending review, non ultimo il blocco delle assunzioni per tutti quegli impiegati che vanno in pensione, il taglio degli stipendi ai cardinali e l’obbligo di pagare canoni di mercato per le case che avevano in affitto. Con l’arrivo del nuovo Pontefice sarà anche da considerare la sorte della segreteria per l’Economia, un dicastero creato da Francesco nel 2022 il cui compito è quello di monitorare l’andamento dei conti vaticani e che attualmente è gestito da Maximino Caballero Ledo, un laico.

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24 Febbraio 2023
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Punto favorevole per il Vaticano è l’immenso patrimonio artistico e immobiliare. In particolare del patrimonio immobiliare se ne occupa l’APSA, l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica. Sotto l’ente in questione risultano esserci 5mila immobili per lo più in Italia (oltre il 90% è a Roma e dintorni) mentre quelli all’estero si dividono tra Londra, Parigi, Ginevra e Losanna. Dal 2023 l’affitto di questi immobili è tornato a canoni di mercato (anche in questo caso per volontà di Papa Francesco). Precedentemente, infatti, oltre il 70% degli immobili era ad affitto nullo e il 10% a canone agevolato. Una decisione necessaria per ottimizzare le entrate di un settore, quello immobiliare appunto, che ricopre il 65% delle entrate dello stato pontificio.

Economia
11 Marzo 2023
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Guardando invece alle donazioni queste non vanno oltre il 24% e per giunta rappresentano un trend in costante calo. Parlare di donazioni significa parlare del cosiddetto “Obolo di San Pietro” cioè il fondo che raccoglie tutte le donazioni destinate alla Chiesa cattolica. Ebbene nel 2023 le donazioni hanno raggiunto quota 48,4 milioni di euro mentre 3,6 milioni sono arrivati dalla gestione del patrimonio del fondo. Di fatto i capitali dell’Obolo dovrebbero essere destinati alle missioni ma recenti inchieste giornalistiche hanno scoperto che gran parte, invece, veniva dirottata per ripianare le difficoltà di bilancio del Vaticano. C’è poi la voce riguardante l’8 per mille alla Chiesa cattolica e che l’anno scorso ha permesso di raccogliere 991 milioni di euro.

Discorso a parte per il famigerato IOR, l’Istituto di Opere Religiose, attualmente presieduto dal banchiere francese Jean-Baptiste de Franssu, e che solo da poco più di 12 anni pubblica con relativa regolarità i propri conti. Anche in questo caso, volendo guardare ai numeri, nel 2023 lo IOR ha gestito 5,4 miliardi di euro dei suoi clienti, riuscendo a ottenere un profitto di 30,6 milioni. Sebbene l’istituto abbia deciso (peraltro recentemente) di adeguarsi alle norme di controllo europee, rimangono molte azioni di ostruzionismo verso le politiche di trasparenza volute da Papa Francesco.

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