L’Europa mette in mora l’Italia sulle emissioni industriali

L’ex Ilva è stata più volte protagonista nel corso del 7 maggio, anche con delle coincidenze singolari. Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, ad esempio, presente a Taranto, ha annunciato alla stampa che il Governo intende creare, per la nuova Ilva, “l’impianto più decarbonizzato d’Europa”. Il caso ha voluto, purtroppo, che nelle stese ore si […] The post L’Europa mette in mora l’Italia sulle emissioni industriali first appeared on QualEnergia.it.

Mag 9, 2025 - 10:27
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L’Europa mette in mora l’Italia sulle emissioni industriali

L’ex Ilva è stata più volte protagonista nel corso del 7 maggio, anche con delle coincidenze singolari.

Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, ad esempio, presente a Taranto, ha annunciato alla stampa che il Governo intende creare, per la nuova Ilva, “l’impianto più decarbonizzato d’Europa”.

Il caso ha voluto, purtroppo, che nelle stese ore si distinguesse un fumo scuro proveniente dall’Altoforno 1 dello stabilimento, dovuto a un incendio.

L’azienda fa sapere che “l’anomalia ha interessato la tubiera n.11, uno dei 27 ugelli deputati all’insufflaggio di vento caldo all’interno dell’altoforno. Da questo punto si è verificata la fuoriuscita di coke, che ha raggiunto il piano delle tubiere e l’area sottostante. Nessun operatore è rimasto coinvolto nell’evento”. Sono stati prontamente informati “gli enti competenti” e si avvieranno “tutti gli accertamenti necessari per ricostruire le cause dell’accaduto”.

Non finisce qui. Lo stesso 7 maggio è arrivata anche la decisione della Commissione europea di inviare una lettera complementare di costituzione in mora all’Italia – infrazione n. 2177 del 2013 – per il non corretto e incompleto recepimento della direttiva relativa alle emissioni industriali 2010/75/Ue” (si veda anche Andamento delle emissioni in Italia: bene energia e industria, male i trasporti).

In particolare il nostro Paese, si legge in un comunicato, “non ha inoltre rispettato alcune delle disposizioni di tale direttiva per quanto riguarda lo stabilimento di Acciaierie d’Italia (impianto siderurgico Ilva) a Taranto”.

L’Italia dispone ora di due mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione Ue, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, quest’ultima potrà decidere di emettere un parere motivato.

Temi sicuramente troppo stretti per arrivare, nel frattempo, a realizzare “l’impianto più decarbonizzato d’Europa”, sul quale pende anche l’esame di una nuova autorizzazione ambientale Aia per continuare a produrre con le attuali tecnologie, in attesa dell’introduzione di forni elettrici (Acciaio green, il protocollo Gse-Federacciai e le prospettive in Italia).

Su tale percorso è critica Legambiente Taranto. “La nuova Aia per l’ex Ilva risulta già vecchia e inadeguata ancor prima di vedere la luce”, secondo la presidente Lunetta Franco.

“Nella migliore ipotesi risulterà provvisoria, in attesa di una decarbonizzazione per la quale, nel parere istruttorio, si richiede solo di presentare entro dodici mesi un piano operativo che indichi le tecnologie individuate e un cronoprogramma di dettaglio. Nell’ipotesi peggiore risulterà volta ad accompagnare la lenta agonia di impianti destinati a estinguersi, cercando di evitare che nel frattempo provochino danni irreparabili”.

Legambiente rammenta che l’Europa “ha messo a disposizione del territorio 800 milioni di euro del Just Transition Fund per accompagnare e promuovere una transizione giusta, non certo per il mantenimento dello status quo o per far rimanere in vita impianti che marciano ancora a carbone. Se si vuol continuare a produrre acciaio a Taranto la strada da percorrere è un’altra”, che comprende “la sostituzione nel più breve tempo possibile, due o tre anni sono sufficienti, di altoforni e cokerie con forni elettrici e impianti per la produzione di preridotto a loro servizio”.The post L’Europa mette in mora l’Italia sulle emissioni industriali first appeared on QualEnergia.it.