Ranch: il disco di Salmo che ci aspettavamo
Un parere a caldo su Ranch, il nuovo album ufficiale di Salmo uscito oggi, venerdì 9 maggio, per Columbia/Sony Music. Cosa ci piace e non ci piace di Ranch di Salmo Approcciarsi a un disco di Salmo negli ultimi anni porta con sé sentimenti contrastanti, almeno per chi cerca un certo tipo di rap. Sappiamo bene di aver a che fare con un artista completo, un mostro da palco che porta questa sua natura da rocker anche in studio, ma […] L'articolo Ranch: il disco di Salmo che ci aspettavamo proviene da Rapologia.it.

Un parere a caldo su Ranch, il nuovo album ufficiale di Salmo uscito oggi, venerdì 9 maggio, per Columbia/Sony Music.
Cosa ci piace e non ci piace di Ranch di Salmo
Approcciarsi a un disco di Salmo negli ultimi anni porta con sé sentimenti contrastanti, almeno per chi cerca un certo tipo di rap. Sappiamo bene di aver a che fare con un artista completo, un mostro da palco che porta questa sua natura da rocker anche in studio, ma che più di una volta, per nostro dispiacere, ha preferito dare libero sfogo al suo lato sentimentale, a quanto pare più conforme alle melodie piuttosto che a una certa delivery rap.
In Ranch, quindi, ci potevamo aspettare di tutto. Anche perché non ci siamo fatti illudere da On Fire, un pezzo potente, crudo, che però – come per tante altre intro di dischi major – poteva semplicemente essere solo una breve (ma piacevole) illusione.
Come volevasi dimostrare. Nel suo nuovo album ufficiale c’è ancora quel Salmo che per noi è semplicemente – perdonateci il termine – sprecato. Se la pensate come noi e vorreste da lui un disco di sole barre, vi consigliamo allora di evitare Sincero, Sangue Amaro, Cartine Corte, Incapace e Conta Su Di Me. La presenza di Federica Abbate nei credits si sente, eccome. Bravissima lei eh, però sappiamo quale sia l’intento quando la si coinvolge come autrice. Sì, ok, anche in Fuori Controllo Lebon non rappa, ma per quanto ci riguarda riteniamo questa una tipologia di brani molto più nelle sue corde rispetto a quelli appena citati.
Va bene, lui con la sua musica può fare quel cavolo che gli pare, ok, però raramente ci ha convinto quando ha scelto la via del melodico-sentimentale. Sentire poi nel 2025, in un disco di un rapper come Salmo, “faccio come mi pare, come mi va, sì non c’è niente di male, guarda come si fa” oppure “siamo io e te il resto è noia e tutto il male del mondo non ci spaventa” anche no.
Fortunatamente in Ranch di Salmo c’è anche tutt’altro.
Ci sono Crudele e Figlio Del Prete, due ottimi storytelling che, oltre a mostrare come si possa affrontare in modo diverso questa tipologia di brani, permettono anche di andare un po’ più a fondo in alcune tristi facce della nostra società.
C’è BEATCOIN, un banger che siamo curiosi di vedere come suonerà live su quella doppia cartella prodotta da Lucienn. C’è Mauri, uno dei pezzi meglio riusciti del disco, introspettivo e arricchito da una bella voce femminile non messa per fare il pezzo da radio, anzi. E, infine, c’è Bye Bye, l’attesissima collaborazione con Kaos: ottime strofe da parte di entrambi, ben amalgamate sia tra di loro che sopra il beat di un producer che siamo felicissimi di vedere ancora una volta a fianco di Salmo, ossia Big Joe.
Divertente anche il pezzo finale, Titoli di Coda, una sorta di Mr. Thunder Pt 2 che ti tiene incollato all’ascolto e che speriamo possa uscire in videoclip, proprio come l’iconico brano del 2016.
Per concludere. Il Ranch di Salmo secondo noi poteva essere un po’ più ristretto. Ma ci basta non riascoltare quei cinque brani sopracitati e la nostra vena polemica svanisce all’istante.
Se però lo vuoi ascoltare per intero, lo puoi trovare in streaming di seguito:
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