Eurizon: USA ed Europa tra incertezze e opportunità

L'incertezza intacca la fiducia delle imprese. Opportunità sull'azionario dopo una correzione sana dei corsi. Sul fronte obbligazionario sono favoriti i governativi europei. L'articolo Eurizon: USA ed Europa tra incertezze e opportunità proviene da FundsPeople Italia.

Mag 9, 2025 - 10:25
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Eurizon: USA ed Europa tra incertezze e opportunità

È stato un mese ad alta tensione per i mercati finanziari, con un picco di volatilità importante a inizio aprile in seguito all’annuncio dei dazi di Trump, il 2 aprile. La parziale retromarcia che è seguita il 9 aprile, con la pausa nelle tariffe e l’avvio delle negoziazioni internazionali, “è stata sicuramente indotta anche dalle reazioni dei mercati, che hanno svolto il lavoro di segnalare le decisioni politiche giudicate non sostenibili per l’economia”, afferma Andrea Conti, responsabile area macro research di Eurizon, nella consueta view mensile "The Globe". Un importante campanello d’allarme è giunto in particolare dalle tensioni sui governativi americani a lunga scadenza, che hanno segnalato un aumento della sfiducia degli operatori.

In calo gli indici di fiducia dei consumatori

Il cambiamento di posizione dell’Amministrazione Trump, da una di aperta ostilità a una di contrattazione e negoziazione, è sicuramente un tratto positivo, ma da solo non basta a scongiurare l’incertezza. “I mercati guarderanno come vanno le contrattazioni e in secondo luogo l’impatto economico di quel che sta avvenendo”, aggiunge Conti. Già oggi Eurizon sottolinea come  l’impatto di queste tensioni si sia già tradotto in un significativo calo degli indicatori di fiducia dei consumatori, sia negli USA sia in Europa. È quindi importante che la definizione degli accordi avvenga in tempi ragionevolmente brevi. "Tanto più rapide ed efficaci le negoziazioni, tanto minore sarà l’impatto macro sulla fiducia e le decisioni di spesa delle aziende”, afferma il responsabile.

Buona tenuta dell’attività reale negli USA

Nelle fasi di acuta incertezza come quelle attuali, i tradizionali indici macroeconomici (rilevati su mesi o trimestri precedenti) non restituiscono una fotografia sufficientemente tempestiva delle reazioni dei mercati. Ecco perché il report di Eurizon va ad analizzare degli indici forse meno affidabili, ma aggiornati con maggior frequenza. Tra questi vi è il Redbook Retail Sales Index, un indicatore settimanale sulle vendite al dettaglio negli USA, che nelle prime tre settimane di aprile ha mostrato una crescita del 7,1% su base annua, in accelerazione dal 5,3% di marzo. Suggerendo così una buona tenuta della crescita dei consumi. Allo stesso tempo risultano in calo, ma senza brusche frenate, gli indici Indeed sui job posting, che monitorano su base giornaliera la pubblicazione di annunci di lavoro. Complessivamente, quindi, i dati sugli USA mostrano uno scenario di sostanziale tenuta dell’attività reale.

Tassi al ribasso, inflazione sotto controllo

In questo contesto, gli investitori hanno comunque calcolato un aumento dei rischi per la crescita che ha portato al riprezzamento delle politiche monetarie. Pertanto, “dopo una fase di pausa, gli investitori pensano che nella seconda metà dell’anno la concreta possibilità di un rallentamento economico porterà la Fed a ridurre i tassi americani sino a un livello compreso tra il 2,5% e il 3%”, afferma Conti. Il medesimo ragionamento ha rafforzato l’idea che anche la BCE continui a tagliare i tassi, per terminare l’anno poco al di sotto del 2 per cento.

Per quanto riguarda l’inflazione, gli indicatori dei beni e servizi non segnalano una nuova fiammata né in Europa né negli Stati Uniti. Tuttavia, c’è un’importante distinzione tra i due panieri. Negli USA, l’inflazione è a livelli superiori alla media pre-pandemia, ma è causata da pochi beni e servizi che sono sottoposti ad elevate pressioni. In Europa, il livello medio dell’inflazione è più basso, ma è determinato da un'ampia gamma di beni che registrano aumenti di prezzo superiori rispetto al regime pre-pandemico.

Le implicazioni per gli investimenti

Nel mese di aprile i rendimenti governativi europei si sono spostati verso il basso, svolgendo di fatto il loro ruolo di protezione contro i rischi. "Da questo punto di vista, i tassi europei a questi livelli rimangono uno strumento interessante per continuare ad attutire la volatilità dei mercati”, afferma Conti. Le tensioni sui mercati obbligazionari hanno visto i differenziali allargarsi sui titoli americani, mentre in Europa gli spread stanno ridiscendendo. “Manteniamo un atteggiamento positivo e favorevole sul credito europeo; meno su quello americano, che potrebbe continuare a mantenersi volatile”, conferma il responsabile. Nell’outlook di Eurizon è positivo il giudizio sui governativi periferici dell’Eurozona, concentrato sull’Italia.

Sui mercati azionari, la recente correzione è “di per sé sana, perché da mesi ormai i mercati si erano portati troppo oltre nello scontare i profitti futuri, e ora sono un po’ più in linea con le attese di profitti per l’anno in corso”, rileva Conti. Le prospettive di profitto rimangono quindi positive, anche a fronte di una maggiore volatilità.

L'ultima nota di Eurizon riguarda l'andamento dei cambi. La debolezza del dollaro, sicuramente enfatizzata dalla volatilità e dall'incertezza, "potrebbe aiutare a compensare gli squilibri commerciali in modo meno traumatico di quanto possano fare i dazi", afferma Conti, "pertanto potrebbe essere vista favorevolmente dall'Amministrazione americana. Motivo per cui manteniamo posizioni in dollari inferiori a quelle che abbiamo mantenuto negli ultimi anni".

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