“The Augmented AI-Human Job”. Il report di Look4Ward sul lavoro che evolve nell’era dell’Intelligenza artificiale

Online è disponibile il nuovo documento realizzato dall’Osservatorio sulle competenze del futuro ideato da Intesa Sanpaolo

Mag 15, 2025 - 20:00
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“The Augmented AI-Human Job”. Il report di Look4Ward sul lavoro che evolve nell’era dell’Intelligenza artificiale

«L’Intelligenza artificiale (IA) si sta affermando come una delle tecnologie più decisive per la trasformazione delle imprese, delle competenze e del lavoro. Da strumento di automazione, evolve verso una tecnologia abilitante, capace di collaborare con l’intelligenza umana per potenziare creatività, produttività capacità decisionale». Nel report “The Augmented AI-Human Job. Nuovi scenari delle professioni nell’era dell’A.I.” di Look4ward – l’Osservatorio sulle competenze del futuro ideato da Intesa Sanpaolo – sono tanti gli spunti per capire come questa tecnologia possa abilitare il cambiamento per i singoli e le aziende.

Il secondo rapporto di Look4ward è in collaborazione con l’Università Luiss e in partnership con Accenture e Digit’Ed e ha l’obiettivo di fornire strumenti interpretativi per supportare imprese e istituzioni nell’integrazione consapevole dell’Intelligenza artificiale nel sistema produttivo italiano. «È fondamentale creare ecosistemi virtuosi, con imprese e istituzioni e progettare modelli di intervento e percorsi educativi innovativi per preparare le nuove generazioni alle nuove sfide globali», ha commentato Elisa Zambito Marsala, Responsabile di Education Ecosystem and Global Value Programs Intesa Sanpaolo.

Quante aziende in Italia usano l’AI?

Le sfide sono «organizzative, formative e occupazionali, ma anche i ritorni concreti in termini di crescita e competitività». Secondo i dati di Look4ward solo l’8,2% delle imprese italiane ha adottato una soluzione di AI nel 2024 (la media UE è al 13,5%. I margini di miglioramento ci sono, così come l’interesse: «Il 18,6% delle imprese intervistate ha già implementato soluzioni strutturate, soprattutto nei servizi e nel Nord-Ovest, a conferma di una progressiva maturazione del mercato».

Lo studio, condotto dal Centro di Ricerca in Strategic Change “Franco Fontana” dell’Ateneo intitolato a Guido Carli, ha chiesto a più di 800 imprese, CEO e HR manager di diversi settori quale impatto trasformativo sta avendo l’AI sulle loro aziende facendo emergere le sfide organizzative, formative e occupazionali, ma anche i ritorni concreti in termini di crescita e competitività.

Il nuovo report di Look4ward è disponibile in PDF sul sito ufficiale. Al centro del rapporto c’è l’adozione del cosiddetto modello genIAle (generative Intelligence for Augmented Labor and Empowerment) «che propone una visione in cui intelligenze umane e artificiali non si contrappongono, ma collaborano per potenziare la creatività, la capacità decisionale, l’apprendimento e la produttività».

Con l’AI ci saranno più o meno posti di lavoro?

Nel documento – oltre 140 pagine – sono pubblicate analisi, dati e grafici sulla evoluzione delle competenze in questo momento storico. Dopo la digital transformation oggi è necessario un nuovo cambiamento per abilitare le persone e le imprese. C’è senz’altro un tema legato al lavoro e all’impatto che la tecnologia avrà (o sta già avendo).

«Le imprese che investono maggiormente nello sviluppo di queste competenze – si legge nel report – tendono anche ad ampliare il proprio organico. La capacità di guidare l’adozione tecnologica, di collaborare in team multidisciplinari, di comunicare efficacemente e di esercitare empatia e intelligenza emotiva, si associa alla creazione di nuovi ruoli e funzioni».

Come emerge dal report per le imprese italiane l’AI rappresenta un’opportunità strategica, ma la sua efficacia dipende dalla capacità di ripensare processi, ruoli e competenze. L’impatto dell’Intelligenza artificiale è destinato a crescere nel prossimo futuro: passerà dal 16% al 29% quello sul fatturato, dal 7% al 17% quello sulla riduzione dei costi. Il 43% delle imprese che ha già adottato l’AI segnala un effetto positivo sull’efficienza operativa.