ENI accelera sulla transizione in uscita: Plenitude nel mirino di Ares per una crescita da 13,4 miliardi di Dollari!
Eni avvia trattative esclusive con Ares Alternative Credit Management per la potenziale vendita del 20% di Plenitude, unità low-carbon valutata oltre 13,4 miliardi di dollari, rafforzando la sua strategia di transizione energetica attraverso il modello "satellite" L'articolo ENI accelera sulla transizione in uscita: Plenitude nel mirino di Ares per una crescita da 13,4 miliardi di Dollari! proviene da Scenari Economici.


Eni ha avviato trattative esclusive con il fondo di investimento Ares Alternative Credit Management per la potenziale vendita del 20% della sua unità Plenitude, attiva nel settore dell’energia a basse emissioni di carbonio, con un valore aziendale di oltre 13,4 miliardi di dollari (12 miliardi di euro), ha annunciato giovedì il colosso energetico italiano.
“L’accordo fa seguito a un accurato processo di selezione che ha coinvolto diversi importanti operatori internazionali che hanno manifestato un forte interesse per la società, confermando ulteriormente il grande appeal del suo modello di business e le sue prospettive di crescita”, ha dichiarato Eni in una breve nota.
Alla fine del 2023, Eni ha concordato di vendere il 9% di Plenitude a Energy Infrastructure Partners (EIP). Plenitude è attiva nel mercato della produzione di energia, comprese le fonti rinnovabili, nella vendita di energia e soluzioni energetiche e in una vasta rete di punti di ricarica per veicoli elettrici.
Da anni Eni ha adottato un approccio diverso allo sviluppo dell’energia convenzionale e verde, a differenza di tutte le altre grandi compagnie petrolifere e del gas internazionali. La major italiana sta cedendo o creando joint venture per gestire asset petroliferi e gas a livello internazionale, raggruppando alcune iniziative e progetti a basse emissioni di carbonio in società separate.
Eni afferma che il suo cosiddetto “modello satellite” di gestione delle varie divisioni si basa sulla creazione di entità separate che possono accedere in modo indipendente ai mercati dei capitali per finanziare la propria crescita ed essere adatte a investitori specializzati.
“Essendo aperto a nuovi investimenti, il modello satellite ci consente di ridurre l’assorbimento di capitale necessario per sostenere nuove attività, salvaguardando al contempo la remunerazione degli azionisti, che continua ad essere alimentata dal flusso di cassa libero generato dalle attività tradizionali”, afferma il gruppo energetico italiano.
Francesco Gattei, Chief Transition & Financial Officer, Chief Operating Officer e General Manager di Eni, osserva che “i satelliti sono il modo in cui risolviamo l’equazione della transizione energetica, gestendo attività nuove e tradizionali e crescendo in entrambe, garantendo al contempo la continuità e la sicurezza delle fonti, la disponibilità di finanziamenti e il perseguimento di tutti i nostri obiettivi di business”.
Tutte queste operazioni finanziarie, più che altro, dimostrano la tradizionale capacità di ENI di riuscire sempre a trovare soluzioni adeguate er finanziare le proprie operazioni, nonostante la rpesenza di soci famelici di flussi economici.
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