Electronic Arts, game over per chi lavora da casa. Un’altra azienda del gaming dice stop allo smart working

EA segue il percorso già tracciato nell'industria da Rockstar, Ubisoft e Activision

Mag 15, 2025 - 20:00
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Electronic Arts, game over per chi lavora da casa. Un’altra azienda del gaming dice stop allo smart working

Nel 2020 tutte le software house erano costrette a operare in smart working. In alcuni casi il lockdown ha provocato ritardi nelle uscite dei titoli, ma molte realtà hanno comunque continuato a lavorare scoprendo una modalità di collaborazione a distanza oggi ancora diffusa tra gli sviluppatori. Sono diversi gli esempi di team indie con membri sparsi in tutto il mondo. Poi ci sono i colossi che stanno prendendo un’altra strada. Come EA che ha di recente annunciato la fine di queste politiche: il remote working (lo smart working è un’espressione soltanto italiana) non sarà più permesso.

Perché EA ha deciso di abbandonare lo smart working?

In una mail interna spedita ai dipendenti di Electronic Arts il Ceo Andrew Wilson ha detto che il lavoro in presenza genera «un’energia cinetica che alimenta la creatività, l’innovazione e la connessione, spesso sfociando in scoperte inaspettate che portano a esperienze incredibili per i nostri giocatori».

Il ritorno in ufficio sarà graduale, ma intanto le figure che finora hanno sfruttato le possibilità del lavoro ibrido dovranno fare almeno tre giorni a settimana in sede. D’altra parte EA ha spiegato che sarà presto cancellata ogni possibilità di lavorare completamente da remoto. Dopo gli anni della pandemia e dei lockdown per molte persone – sviluppatori compresi – il lavoro da casa è diventato la normalità e questo cambiamento in Electronic Arts costringerà parecchi dipendenti a spendere diverse ore della giornata a fare i pendolari.

EA è soltanto l’ultima azienda del settore ad aver dichiarato il game over per il lavoro da casa. Nel 2024 aveva preso la medesima decisione Rockstar Games, che sarà alle prese ancora a lungo per concentrarsi sull’uscita di GTA 6, slittato al 2026. E poi ci sono Ubisoft e Activision, altre aziende che hanno detto basta allo smart working. Negli ultimi anni il settore videoludico è stato interessato anche dall’ondata di licenziamenti che hanno interessato decine di migliaia di figure in tutto il mondo. Chi non riuscirà ad adattarsi al nuovo corso in EA teme infatti per il proprio lavoro.