Tentato omicidio di via Meucci. Gli spari in un affittacamere abusivo

Arrestato il gestore per detenzione di una pistola. E’ compatibile con quella del delitto. Già scarcerato

Apr 29, 2025 - 13:44
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Tentato omicidio di via Meucci. Gli spari in un affittacamere abusivo

Prato, 29 aprile 2025 – Un affittacamere abusivo di 480 mq in centro storico, un laboratorio illegale di tatuaggi, uno spazio usato per la trasformazione delle pistole, tre armi e proiettili sequestrati. E, tanto per gradire, un uomo fermato con 43 chili di sigarette di contrabbando. E’ quanto ha scoperto la squadra mobile durante una perquisizione mirata in un immobile di via del Seminario 71 in seguito alla sparatoria avvenuta la notte fra il 18 e il 19 aprile quando un cinese è stato soccorso in strada, nella vicina via Meucci, ferito. Seguendo proprio la pistola che quella notte ha sparato gli agenti sono arrivati nell’immobile di via del Seminario. Quello che hanno scoperto all’interno, armi a parte, è una situazione di degrado e abusivismo totale.

Secondo quanto appreso, il gestore dell’affittacamere, un cinese di 41 anni, aveva sub affittato una dozzina di stanze per 300 euro al mese ciascuna ad alcuni connazionali. L’immobile risulta affittato dalla madre dell’uomo da un proprietario italiano. Durante la perquisizione la squadra mobile ha trovato in un laboratorio di tatuaggi al piano interrato dell’immobile, la pistola che cercava (occultata dentro a una valigetta): un’arma modello "Bruni" con il caricatore modificato in modo da sparare. Il cinese è stato arrestato in quanto la pistola si trovava in una stanza che era di sua sola pertinenza. Solo lui aveva le chiavi per entrare nel laboratorio, come hanno confermato gli altri inquilini della casa e la madre dell’uomo. Inoltre, la polizia ha rinvenuto, sempre nell’affittacamere, un’altra pistola a salve e una carabina ad aria compressa. Per il cinese sono scattate le manette per detenzione illegale di arma da fuoco. Sulle scale della casa, poi, gli agenti della mobile hanno repertato alcune macchie di sangue: il sospetto è che qualcuno abbia sparato all’interno dell’affittacamere alla vittima che poi è scappata in strada venendo ritrovata in via Meucci.

Ieri il cinese, assistito dall’avvocato Tiziano Veltri, doveva comparire di fronte al gip Marco Malerba per l’interrogatorio e la convalida del fermo. L’arrestato era impossibilitato a comparire in quanto era in ospedale per sottoporsi a dialisi. Secondo la difesa, il cinese non era a conoscenza del contenuto della valigetta e non poteva sapere quello che accadeva nelle stanze date in affitto. Il gip ha convalidato l’arresto ma ha disposto la scarcerazione del cinese con il solo obbligo di presentazione alla pg e di dimora a Prato. La procura aveva chiesto la detenzione in carcere.

La polizia è arrivata nell’affittacamere nell’ambito del procedimento aperto dalla procura per tentato omicidio e rapina. La pistola sequestrata sarebbe compatibile con quella usata per colpire la vittima. Anche le tracce ematiche confermerebbero la versione che la vittima sia stata attinta dai colpi dentro la casa. E’ escluso che il sangue repertato non è del gestore dei locali.

Quello che inquieta è il fatto che all’interno dell’immobile vi fosse un laboratorio usato per la trasformazione delle armi. Un particolare che, secondo gli investigatori, potrebbe collegare il cinese a organizzazioni criminali ben più articolate. Le indagini su questo punto sono in corso come le ricerche della persona che ha sparato all’orientale.

Del resto emerge un quadro di degrado e illegalità totali.

L’affittacamere non era regolarmente denunciato. L’immobile era stato suddiviso in più stanze con l’uso di cartongesso in modo da ricavare loculi piccoli e angusti in cui entrava a malapena un letto. Gli spazi comuni erano mal tenuti e in condizioni igienico sanitarie pessime. Nello scantinato sono state trovate numerose trappole per topi. E come se non bastasse la polizia, durante la perquisizione, ha fermato un altro orientale che aveva 43 chili di sigarette illegali.