Stop allo smart working, i vantaggi del lavoro ibrido: meno stress e salute migliore

Il lavoro ibrido sta sostituendo rapidamente lo smart working da remoto, permettendo ai lavoratori di ridurre i sintomi da stress e di risparmiare tempo e denaro: di cosa si tratta

Apr 7, 2025 - 19:06
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Stop allo smart working, i vantaggi del lavoro ibrido: meno stress e salute migliore

Il lavoro da remoto, spesso indicato in Italia con il falso anglicismo smart working, sta perdendo importanza a favore di una modalità ibrida, che prevede giornate in ufficio e altre a casa. Dopo un periodo, immediatamente successivo alla pandemia da Covid-19, in cui le aziende hanno utilizzato la possibilità di lavorare da remoto per attrarre dipendenti, ora molte società stanno richiamando i loro lavoratori in sede.

Durante gli anni della pandemia, fino al 23% della forza lavoro europea operava da remoto, contro il 14% del 2019, ha riscontrato un sondaggio di Eurofound. Ora però la situazione sarebbe in stallo.

Lo smart working è stato superato

Secondo Eurofound, la pandemia avrebbe spinto il lavoro da remoto ad accelerare, fino a raggiungere, nel 2022, un livello a cui non sarebbe dovuto arrivare prima del 2027. Ora però siamo in una fase di stallo. Nel 2023, circa il 22,2% dei lavoratori europei lavorava spesso o a volte da casa, durante la settimana.

Non si è verificato quindi il calo dello smart working che molti analisti si aspettavano dopo la fine della pandemia, ma nemmeno una crescita incontrollata ai ritmi del 2021 e del 2022. Una delle ragioni di questa tendenza è che il lavoro da remoto non è più rigido come è stato negli anni scorsi. Sempre più spesso si sta diffondendo una pratica di lavoro ibrido, da casa e in azienda, che presenta alcuni vantaggi.

I vantaggi del lavoro ibrido

Una ricerca dell’International workplace group (Iwg) ha rilevato che il 70% dei lavoratori che scelgono una modalità ibrida, dice di soffrire meno lo stress. Il 36% di loro ha preso meno giorni di malattia rispetto a quando doveva presentarsi in ufficio tutti i giorni. Il 74% dichiara di utilizzare la flessibilità che questo orario di lavoro concede anche per dedicarsi alla prevenzione sanitaria.

Il lavoro ibrido è anche importante per il trattamento di patologie preesistenti e non legate all’attività lavorativa, almeno in maniera diretta. Poter passare più tempo a casa riduce gli spostamenti e questo determina, oltre a un risparmio di tempo e di denaro, anche una gestione più semplice delle eventuali malattie croniche di cui soffre il lavoratore.

Netta riduzione, tra i lavoratori che scelgono la modalità ibrida, anche di sintomi come forti mal di testa (nel 72% dei casi) e soprattutto degli effetti dell’ansia (nell’80% dei casi). Anche le dirigenze delle aziende riconoscono, nel 75% dei casi, che il lavoro ibrido ha migliorato la produttività e il coinvolgimento dei dipendenti.

Cos’è il lavoro ibrido

Per lavoro ibrido si intende una combinazione di lavoro da remoto e in sede. In Italia è diffuso nella forma attuata dalle amministrazioni pubbliche e da diverse grandi aziende, nella quale il dipendente ha alcuni giorni di smart working e altri di lavoro in presenza. Questo permette anche al datore di lavoro di risparmiare sugli spazi degli uffici.

Un’altra modalità, meno diffusa nel nostro Paese ma sempre più comune nelle grandi città europee, è quella in cui ai giorni di lavoro da remoto se ne affiancano altri in una sede locale. In questi casi le presenze nella sede centrale dell’azienda sono riservate a eventi o incontri particolarmente importanti.