Sono dazi amari

Metto subito le mani avanti: il titolo dell’articolo non è farina del mio sacco, ma ho letto questa frase più volte in questi giorni sulle varie piattaforme a tema finanza. Credo però che questa citazione spieghi molto bene la situazione attuale: calo di oltre l’8% in una settimana su S&P500 e -17% da fine febbraio […] The post Sono dazi amari appeared first on Investitore Comune.

Apr 7, 2025 - 21:52
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Sono dazi amari

Metto subito le mani avanti: il titolo dell’articolo non è farina del mio sacco, ma ho letto questa frase più volte in questi giorni sulle varie piattaforme a tema finanza.
Credo però che questa citazione spieghi molto bene la situazione attuale: calo di oltre l’8% in una settimana su S&P500 e -17% da fine febbraio ad oggi. FTSE MIB -9% in una settimana. MSCI World -9% in una settimana e -20% da fine febbraio. Possiamo dire che l’annuncio sui dazi reciproci fatto da Trump a metà febbraio e il successivo annuncio con tanto di lavagnetta di pochi giorni fa è stata la causa principale di questo mese di incertezza sui mercati.

Sono abbastanza certo che la stampa ad indirizzo finanza ha comprato talmente tanto lubrificante che P. Diddy spostati proprio. E in tanti si saranno fatti prendere dal panico. Non è un caso che il buon professor Shiller annoverasse il ruolo della stampa tra le concause delle crisi finanziarie. La paura vende.

Se ve lo state chiedendo, la mia strategia per reagire a questa situazione è la seguente:

Si esatto, avete letto bene. Ho intenzione di

Non ci sono spoiler da attivare, non ho inserito immagini che non si caricano e non ci sono pulsanti magici da cliccare. Ho effettivamente intenzione di non fare niente se non continuare il mio piano di accumulo. Stay the course scriveva il saggio Bogle.

Il motivo per cui ho intenzione di stare fermo è presto detto: è la mia strategia. Continuare a fare quello che sto facendo fin quando non raggiungo i miei obiettivi o le necessità attuali mi richiedono di ritoccare quanto ho pianificato.

E il mio consiglio per voi è di fare altrettanto. Il motivo è semplice: non abbiamo abbastanza informazioni.

Primo: negli ultimi 100 anni di storia dei dazi unilaterali e protezionisti come quelli applicati dagli USA sono stati applicati solo dagli USA e per sole due volte (Grande Depressione e post Seconda Guerra Mondiale). Altri paesi hanno applicato o applicano dazi ma sono sempre mirati a singoli settori e hanno sempre avuto due sole cause: ritorsioni a dazi subiti (ad esempio i dazi cinesi applicati nel 2018 come ritorsione ai dazi USA su soia, whisky e automobili) o libero scambio (ad esempio i dazi sull’acciaio applicati dall’UE per contrastare la concorrenza sleale).

Secondo: un calo di oltre il 7% dell’S&P500 in una settimana negli ultimi (quasi) 70 anni è accaduto solo 10 volte. Sei di queste volte, l’S&P500 ha avuto un rendimento positivo nei 365 giorni successivi.

dazi

Ma se guardiamo alle date dei cali settimanali di oltre il 7% diciamo che non fanno ben sperare:

  • 14/09/1986 -7.04% Crisi del petrolio (collasso prezzi)
  • 18/10/1987 -8.63% Lunedì Nero – crash di mercato
  • 15/10/1989 -7.27% Preoccupazioni per la crisi del debito USA / Fed
  • 16/04/2000 -9.83% Scoppio della bolla dot-com
  • 23/09/2001 -7.02% Attacchi dell’11 settembre
  • 21/07/2002 -7.65% Post-bolla dot-com + scandali contabili (Enron, WorldCom)
  • 12/10/2008 -14.92% Crisi finanziaria globale – fallimento Lehman Brothers
  • 26/10/2008 -11.02% Prosecuzione crisi subprime
  • 09/05/2010 -7.60% Crisi del debito sovrano europeo (Grecia)
  • 01/03/2020 -8.42% Pandemia COVID-19 – crollo mercati

Questi i rendimenti ad un anno dalla settimana fatidica:

  • 14/09/1986: 4.86%
  • 18/10/1987: 12.08%
  • 15/10/1989: -9.34%
  • 16/04/2000: -18.66%
  • 23/09/2001: -20.97%
  • 21/07/2002: 19.53%
  • 12/10/2008: 17.22%
  • 26/10/2008: 12.43%
  • 09/05/2010: 19.58%
  • 01/03/2020: 53.71%

Il problema è che 10 settimane in 70 anni sono lo 0,3% delle settimane. Un po’ poco per considerare l’effetto a posteriori come statisticamente rilevante.

Perciò a meno che non siate a meno di 5 anni dalla pensione o dal raggiungimento di un vostro obiettivo di vita cruciale e non abbiate più del 70% del vostro patrimonio in azioni, io starei fermo.

Ma è ovvio che soldi vostri, scelta vostra.

Grazie per la lettura.

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