La cultura partenopea dice addio a Roberto De Simone, custode della memoria napoletana

Addio a Roberto De Simone: la voce colta e popolare di Napoli. Roberto De Simone se ne è andato a 91 anni nella sua Napoli, lasciando un vuoto profondo e incolmabile nel mondo della cultura italiana. Musicologo, compositore, regista, antropologo, scrittore, ma soprattutto testimone e custode delle radici più profonde del Sud, De Simone ha […] L'articolo La cultura partenopea dice addio a Roberto De Simone, custode della memoria napoletana proviene da All Music Italia.

Apr 8, 2025 - 03:21
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La cultura partenopea dice addio a Roberto De Simone, custode della memoria napoletana

Addio a Roberto De Simone: la voce colta e popolare di Napoli.

Roberto De Simone se ne è andato a 91 anni nella sua Napoli, lasciando un vuoto profondo e incolmabile nel mondo della cultura italiana. Musicologo, compositore, regista, antropologo, scrittore, ma soprattutto testimone e custode delle radici più profonde del Sud, De Simone ha dedicato tutta la sua esistenza alla valorizzazione della tradizione popolare, coniugando ricerca e poesia, rigore e passione.

roberto de simone: Gli inizi tra musica colta e cultura popolare a napoli

Nato il 25 agosto 1933 nel cuore dei Quartieri Spagnoli, alla Pignasecca, De Simone ha incarnato sin da giovanissimo il fermento culturale di una Napoli viva, contraddittoria e ancestrale. Formatasi al Conservatorio di San Pietro a Majella, dove ha poi ricoperto anche il ruolo di direttore, ha abbandonato presto l’attività concertistica per dedicarsi allo studio dell’espressività popolare e alla composizione.

Nel 1967 fonda la Nuova Compagnia di Canto Popolare insieme a Eugenio Bennato, Giovanni Mauriello, Peppe Barra e altri protagonisti di quella che sarà una vera rivoluzione musicale. Il gruppo traghetterà nelle piazze e nei teatri una Napoli antica, fatta di villanelle, moresche, tammurriate, ma anche di denuncia e consapevolezza sociale.

Il successo con La Gatta Cenerentola

Il successo nazionale e internazionale arriva nel 1976 con La Gatta Cenerentola, opera ispirata alla fiaba di Basile e presentata al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Definito dallo stesso autore come “un melodramma nuovo e antico”, il lavoro diventa in poco tempo un cult, capace di parlare al pubblico giovane di quegli anni con un linguaggio arcaico ma potentemente contemporaneo.

Teatro, regie e riconoscimenti

Ma il contributo di De Simone va ben oltre il teatro musicale: è stato direttore artistico del Teatro San Carlo dal 1981 al 1987, ha firmato regie d’opera nei più importanti teatri europei e ha composto opere come Requiem per Pier Paolo Pasolini (1985), Eleonora (1999), Cholera (2003), Il Re bello (2004). Nel 1998 viene nominato Accademico di Santa Cecilia, e nel 2019 riceve il titolo di Cavaliere di Gran Croce.

La sua sterminata produzione comprende anche un vasto corpus saggistico: dai testi pubblicati per Einaudi fino agli studi sulle fiabe campane e la canzone napoletana. De Simone ha indagato a fondo il patrimonio immateriale di una civiltà preindustriale, mettendone in luce la forza espressiva e la complessità rituale, in un’opera di recupero che ha influenzato generazioni di artisti, studiosi e appassionati.

roberto de simone a napoli i Funerali

I funerali si terranno mercoledì nel Duomo di Napoli, con bandiere a mezz’asta e la camera ardente al Teatro San Carlo. Un commiato pubblico per un uomo che ha fatto della cultura il suo orizzonte e della memoria un atto d’amore verso la sua terra.

Roberto De Simone non è stato solo un intellettuale: è stato una voce. E quella voce continuerà a risuonare ovunque ci sia qualcuno disposto ad ascoltare le storie del Sud.

 

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