Stati Uniti e Ucraina pronti a firmare un accordo strategico sulle risorse naturali
Trump e Zelensky sono pronti a firmare un accordo storico che rafforzerà la loro alleanza economica e strategica. Al centro dell’intesa, un fondo comune per investimenti nelle risorse naturali ucraine, con accesso privilegiato per Washington. Mentre Trump accelera sul fronte diplomatico e Putin rilancia l’offensiva militare, l'accordo potrebbe segnare una svolta decisiva per la ricostruzione dell'Ucraina e per i futuri equilibri geopolitici.

Stati Uniti e Ucraina sono vicini alla firma di un accordo chiave destinato a rafforzare i legami economici tra Washington e Kiev. Il documento, che prevede la creazione di un fondo comune per la gestione di progetti d'investimento, potrebbe essere firmato già oggi, secondo fonti riportate da Bloomberg.
La ministra dell'Economia ucraina, Yulia Svyrydenko, è in viaggio verso Washington per ufficializzare l’intesa, mentre il governo ucraino ha già dato la sua approvazione preliminare. L'accordo garantirà agli Stati Uniti un accesso privilegiato a nuovi progetti per lo sviluppo di risorse naturali strategiche come alluminio, grafite, petrolio e gas.
La bozza dell'intesa, visionata da Bloomberg, chiarisce che gli investimenti saranno concentrati nei settori minerario, energetico e tecnologico, senza compromettere il percorso di adesione dell’Ucraina all'Unione Europea, una condizione irrinunciabile per Kiev.
Uno dei punti più sensibili del negoziato riguarda il calcolo degli aiuti militari pregressi. Secondo Bloomberg, solo gli aiuti futuri forniti dagli Stati Uniti verranno considerati come contributo al fondo, escludendo i pacchetti miliardari inviati dall’inizio dell’invasione russa. Una concessione importante, ottenuta dopo mesi di trattative, confermata anche dal primo ministro ucraino Denys Shmyhal.
La firma dell'accordo arriva in un momento delicato: il presidente Donald Trump, frustrato dalla lentezza delle trattative di pace con Mosca, spinge per risultati tangibili. La Casa Bianca ha ribadito ieri che Trump è “fiducioso” sull’imminente chiusura dell’intesa, vista come un pilastro della strategia americana per sostenere la ricostruzione ucraina a lungo termine.
Nonostante l’intesa politica sia praticamente raggiunta, restano ancora da finalizzare due accordi tecnici che disciplineranno il funzionamento del fondo congiunto. Gli Stati Uniti manterranno il controllo operativo sui flussi di investimento e avranno diritto di prelazione sui profitti generati.
In precedenza, i negoziati avevano subito una battuta d’arresto: un tentativo di accordo era naufragato all'inizio dell'anno dopo uno scontro fra il presidente Zelensky e Trump, affiancato dal vicepresidente JD Vance, alla Casa Bianca.
Tuttavia, dopo i recenti incontri, incluso un faccia a faccia riservato tra Trump e Zelensky avvenuto sabato a Roma prima dei funerali di Papa Francesco, hanno contribuito a riavvicinare le parti, riaprendo il dialogo su basi più costruttive.
Mentre Washington e Kyiv lavorano alla firma dell'accordo economico, la situazione militare in Ucraina rimane critica. Mosca ha intensificato gli attacchi lungo il fronte e nelle principali città ucraine, mentre il Cremlino continua a mantenere una posizione negoziale rigida.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito la richiesta del pieno controllo su quattro regioni ucraine ancora contese, ostacolando i tentativi americani di mediare un cessate il fuoco. L’inviato speciale statunitense Steve Witkoff continua a negoziare con il leader russo, cercando di raggiungere un'intesa per fermare i combattimenti lungo le attuali linee di contatto.
Nonostante le difficoltà, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha confermato che Trump resta “ottimista” sulla possibilità di arrivare a un accordo sia sul fronte delle risorse naturali sia su quello della pace.