Si può ricominciare a studiare dopo tanto tempo?
Riprendere gli studi dopo una lunga pausa può sembrare un salto nel vuoto. Dubbi, insicurezze e confronti con percorsi “lineari” spesso rallentano una decisione che, invece, ha tutto il diritto di trovare spazio ed essere accolta. È quanto emerge da una discussione apparsa su Reddit, in cui un utente racconta la propria esperienza e chiede consiglio su come affrontare un ritorno all’università a 27 anni, dopo una serie di scelte e interruzioni "non lineari". Indice Un percorso interrotto e la voglia di ricominciare L’età conta davvero o è una percezione? Guardare avanti Cosa portarsi dietro, oltre ai libri Ricominciare si può, e si fa Un percorso interrotto e la voglia di ricominciare La discussione inizia così: “Ciao a tutti, sono un ragazzo di 26 anni e mi trovo in un momento di riflessione importante sul mio futuro. Mi sono laureato in una facoltà STEM a 25 anni, con un paio d’anni fuori corso. Subito dopo la triennale avevo intrapreso una magistrale diversa, ma per una serie di situazioni personali piuttosto pesanti ho dovuto mettere tutto in pausa. Ora sento forte il desiderio di ricominciare”. L'utente interroga il popolo di Reddit con un dubbio che lo affligge: “Nel mondo del lavoro potrei essere visto come ‘in ritardo’? Mi piacerebbe sentire le vostre esperienze”. L’età conta davvero o è una percezione? Tra le prime risposte arrivate ce n’è una che va dritta al punto: “È il tuo percorso. Ti piace quello che vorresti studiare? Fallo. Irrilevante l’età”. Secondo questa visione non esiste un "tempo giusto" per affrontare gli studi. L’idea di essere “in ritardo” è, per molti, uno schema sociale più che una reale penalizzazione professionale. Un altro utente sottolinea che “solo in Italia si è quasi obbligati socialmente a seguire un percorso lineare. Negli altri Paesi se ne fregano, e fanno bene”. E continua: “Fai la magistrale se è quello che vuoi fare!” Guardare avanti Una delle risposte più argomentate mette il focus sul lungo periodo: “Hai ancora 40 anni di lavoro davanti a te. Parti in ritardo? Sì. E quindi?”. La riflessione si sposta, perciò, sulle prospettive: “Fra 40 anni, con l’aumento della competitività, dove pure per entrare al comune ci vorrà un PhD, quale delle due versioni di te avrà la meglio? Sicuramente quella con la magistrale”. Cosa portarsi dietro, oltre ai libri Il post iniziale parla anche di un certo senso di fallimento, derivante dall’interruzione del primo tentativo di magistrale. Ma diversi utenti ricordano che non esistono percorsi perfetti e che gli stop fanno parte della vita. Nessun recruiter, sottolineano, si aspetta un CV privo di deviazioni. Ricominciare si può, e si fa L’esperienza condivisa su Reddit ha in ogni caso acceso un confronto onesto, e la risposta alla domanda “ha senso ricominciare a studiare dopo tanto tempo?” è arrivata chiara: sì, se è quello che vuoi fare. Morale? Le età ideali non esistono, i percorsi senza intoppi nemmeno. Conta avere chiaro il proprio obiettivo, e costruire un percorso che abbia senso per sé, non per gli altri.

Riprendere gli studi dopo una lunga pausa può sembrare un salto nel vuoto. Dubbi, insicurezze e confronti con percorsi “lineari” spesso rallentano una decisione che, invece, ha tutto il diritto di trovare spazio ed essere accolta.
È quanto emerge da una discussione apparsa su Reddit, in cui un utente racconta la propria esperienza e chiede consiglio su come affrontare un ritorno all’università a 27 anni, dopo una serie di scelte e interruzioni "non lineari".
Indice
Un percorso interrotto e la voglia di ricominciare
La discussione inizia così: “Ciao a tutti, sono un ragazzo di 26 anni e mi trovo in un momento di riflessione importante sul mio futuro. Mi sono laureato in una facoltà STEM a 25 anni, con un paio d’anni fuori corso. Subito dopo la triennale avevo intrapreso una magistrale diversa, ma per una serie di situazioni personali piuttosto pesanti ho dovuto mettere tutto in pausa. Ora sento forte il desiderio di ricominciare”.
L'utente interroga il popolo di Reddit con un dubbio che lo affligge: “Nel mondo del lavoro potrei essere visto come ‘in ritardo’? Mi piacerebbe sentire le vostre esperienze”.
L’età conta davvero o è una percezione?
Tra le prime risposte arrivate ce n’è una che va dritta al punto: “È il tuo percorso. Ti piace quello che vorresti studiare? Fallo. Irrilevante l’età”.
Secondo questa visione non esiste un "tempo giusto" per affrontare gli studi. L’idea di essere “in ritardo” è, per molti, uno schema sociale più che una reale penalizzazione professionale.
Un altro utente sottolinea che “solo in Italia si è quasi obbligati socialmente a seguire un percorso lineare. Negli altri Paesi se ne fregano, e fanno bene”. E continua: “Fai la magistrale se è quello che vuoi fare!”
Guardare avanti
Una delle risposte più argomentate mette il focus sul lungo periodo: “Hai ancora 40 anni di lavoro davanti a te. Parti in ritardo? Sì. E quindi?”. La riflessione si sposta, perciò, sulle prospettive: “Fra 40 anni, con l’aumento della competitività, dove pure per entrare al comune ci vorrà un PhD, quale delle due versioni di te avrà la meglio? Sicuramente quella con la magistrale”.
Cosa portarsi dietro, oltre ai libri
Il post iniziale parla anche di un certo senso di fallimento, derivante dall’interruzione del primo tentativo di magistrale. Ma diversi utenti ricordano che non esistono percorsi perfetti e che gli stop fanno parte della vita. Nessun recruiter, sottolineano, si aspetta un CV privo di deviazioni.
Ricominciare si può, e si fa
L’esperienza condivisa su Reddit ha in ogni caso acceso un confronto onesto, e la risposta alla domanda “ha senso ricominciare a studiare dopo tanto tempo?” è arrivata chiara: sì, se è quello che vuoi fare.
Morale? Le età ideali non esistono, i percorsi senza intoppi nemmeno. Conta avere chiaro il proprio obiettivo, e costruire un percorso che abbia senso per sé, non per gli altri.