Le nuove regole dell'infedeltà digitale: la Gen Z considera un tradimento anche un semplice like

Una volta era tutto più chiaro. Un bacio rubato, un appuntamento in segreto, una doppia vita: ecco cosa significava tradire. Ma oggi che le relazioni passano per i DM, le reaction e i like, le regole del cuore non sono più così nette. Lo dimostra un sondaggio condotto su 3.200 utenti italiani da una nota piattaforma di incontri "discreti", che ha messo a nudo una realtà sorprendente: non esiste più un’unica definizione di infedeltà, ma la sfera digitale è ormai parte della relazione affettiva. Spingendo soprattutto le nuove generazioni a cambiare i parametri per valutare cosa sia tradimento e cosa no. Dal sexting al semplice "mi piace" su Instagram, ogni gesto digitale può diventare motivo di rottura. Ma la percezione cambia molto dalla Gen Z ai Millenials. Indice Gen Z: cuoricini che fanno male Generazione X: tutto più sfumato Millennial: l’infedeltà passa dalle emozioni Uomini vs donne: chi controlla (e chi perdona) Gen Z: cuoricini che fanno male Da quanto emerge dai dati, i più giovani sono anche i più severi. Per il 94% della Gen Z, ovvero i nati tra il 1997 e il 2012, il sexting, seppur digitale, è un vero e proprio tradimento. Non solo: per il 65% anche un semplice like su Instagram può ferire. Sembrerebbe anche che non sia solo una questione di contenuti, ma di contesto e intenzione con cui si mette in atto questo "tradimento online". Se reagisci con un cuore a una storia di qualcuno attraente non stai solo scrollando, stai superando un confine. Anche i “mi piace” a foto provocanti sono sotto accusa: li considera tradimento il 68% della Gen Z. Chi l’avrebbe immaginato qualche anno fa che l'adulterio potesse passare da un tap? Generazione X: tutto più sfumato Chi è nato tra il 1965 e il 1980, invece, vive il digitale con meno ansia. Per il 23% della Gen X, il sexting è una “zona grigia”: non proprio fedeltà, ma neanche un tradimento vero e proprio. Per questa fascia d’età, tradire significa innamorarsi di qualcun altro o mentire al proprio partner su sentimenti profondi. I gesti online contano meno: “Amare qualcun altro senza che il partner lo sappia è ancora considerato il vero confine da non superare”. In breve: puoi mandare un messaggio sexy, ma se il cuore è a casa forse non hai ancora tradito. Millennials: l’infedeltà passa dalle emozioni I Millennials, ovvero i nati tra il 1981 e il 1996, sono il punto d’incontro tra le due visioni. Per il 76% il sexting è tradimento, ma ciò che spaventa davvero è un altro tipo di legame: quello emotivo. “Ho più paura che il mio partner si confidi emotivamente con qualcun altro rispetto a un tradimento fisico”, si legge tra le testimonianze. Per loro, la trasparenza è la misura della fedeltà. Non conta solo ciò che fai, ma soprattutto ciò che nascondi. Il 53% dei Millennials ha chiuso una relazione per un tradimento digitale o emotivo. E anche un like può far discutere, se diventa abitudine: “Un mi piace occasionale non significa nulla, ma se è sistematico diventa sospetto”, raccontano. Uomini vs donne: chi controlla (e chi perdona) Il sondaggio fa emergere anche differenze di genere interessanti. Per il 63% delle donne, mettere un cuoricino a una storia di una persona attraente è qualcosa di molto simile a un tradimento. Tra gli uomini, solo il 35% la pensa allo stesso modo. Le donne sono anche più inclini a controllare i social del partner (83% contro 71%) e, in caso di sospetti, scelgono il confronto diretto nel 67% dei casi.Gli uomini, invece, spesso preferiscono l’indagine silenziosa (29%). E non è tutto: il 48% delle donne ha scoperto un tradimento attraverso i social, contro il 37% degli uomini. Segno che la vita digitale è diventata il vero specchio delle relazioni.

Mag 7, 2025 - 16:46
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Le nuove regole dell'infedeltà digitale: la Gen Z considera un tradimento anche un semplice like

coppia innamorati

Una volta era tutto più chiaro. Un bacio rubato, un appuntamento in segreto, una doppia vita: ecco cosa significava tradire. Ma oggi che le relazioni passano per i DM, le reaction e i like, le regole del cuore non sono più così nette.

Lo dimostra un sondaggio condotto su 3.200 utenti italiani da una nota piattaforma di incontri "discreti", che ha messo a nudo una realtà sorprendente: non esiste più un’unica definizione di infedeltà, ma la sfera digitale è ormai parte della relazione affettiva. Spingendo soprattutto le nuove generazioni a cambiare i parametri per valutare cosa sia tradimento e cosa no.

Dal sexting al semplice "mi piace" su Instagram, ogni gesto digitale può diventare motivo di rottura. Ma la percezione cambia molto dalla Gen Z ai Millenials.

Indice

  1. Gen Z: cuoricini che fanno male
  2. Generazione X: tutto più sfumato
  3. Millennial: l’infedeltà passa dalle emozioni
  4. Uomini vs donne: chi controlla (e chi perdona)

Gen Z: cuoricini che fanno male

Da quanto emerge dai dati, i più giovani sono anche i più severi. Per il 94% della Gen Z, ovvero i nati tra il 1997 e il 2012, il sexting, seppur digitale, è un vero e proprio tradimento. Non solo: per il 65% anche un semplice like su Instagram può ferire.

Sembrerebbe anche che non sia solo una questione di contenuti, ma di contesto e intenzione con cui si mette in atto questo "tradimento online". Se reagisci con un cuore a una storia di qualcuno attraente non stai solo scrollando, stai superando un confine.

Anche i “mi piace” a foto provocanti sono sotto accusa: li considera tradimento il 68% della Gen Z. Chi l’avrebbe immaginato qualche anno fa che l'adulterio potesse passare da un tap?

Generazione X: tutto più sfumato

Chi è nato tra il 1965 e il 1980, invece, vive il digitale con meno ansia. Per il 23% della Gen X, il sexting è una “zona grigia”: non proprio fedeltà, ma neanche un tradimento vero e proprio.

Per questa fascia d’età, tradire significa innamorarsi di qualcun altro o mentire al proprio partner su sentimenti profondi. I gesti online contano meno: “Amare qualcun altro senza che il partner lo sappia è ancora considerato il vero confine da non superare”. In breve: puoi mandare un messaggio sexy, ma se il cuore è a casa forse non hai ancora tradito.

Millennials: l’infedeltà passa dalle emozioni

Millennials, ovvero i nati tra il 1981 e il 1996, sono il punto d’incontro tra le due visioni. Per il 76% il sexting è tradimento, ma ciò che spaventa davvero è un altro tipo di legame: quello emotivo. “Ho più paura che il mio partner si confidi emotivamente con qualcun altro rispetto a un tradimento fisico”, si legge tra le testimonianze. Per loro, la trasparenza è la misura della fedeltà. Non conta solo ciò che fai, ma soprattutto ciò che nascondi.

Il 53% dei Millennials ha chiuso una relazione per un tradimento digitale o emotivo. E anche un like può far discutere, se diventa abitudine: “Un mi piace occasionale non significa nulla, ma se è sistematico diventa sospetto”, raccontano.

Uomini vs donne: chi controlla (e chi perdona)

Il sondaggio fa emergere anche differenze di genere interessanti. Per il 63% delle donne, mettere un cuoricino a una storia di una persona attraente è qualcosa di molto simile a un tradimento. Tra gli uomini, solo il 35% la pensa allo stesso modo.

Le donne sono anche più inclini a controllare i social del partner (83% contro 71%) e, in caso di sospetti, scelgono il confronto diretto nel 67% dei casi.
Gli uomini, invece, spesso preferiscono l’indagine silenziosa (29%).

E non è tutto: il 48% delle donne ha scoperto un tradimento attraverso i social, contro il 37% degli uomini. Segno che la vita digitale è diventata il vero specchio delle relazioni.