Segnali di resilienza dal mercato del lavoro USA, Wall Street accelera
Dal rapporto sul lavoro negli Stati Uniti emerge una creazione di nuove buste paga non agricole superiore alle previsioni, seppur in calo rispetto al dato precedente, mentre la disoccupazione è rimasta stabile.

Il mercato del lavoro sembra resistere ai dazi di Donald Trump, almeno per ora, dopo la debolezza emersa dal Pil del primo trimestre. I dati diffusi oggi indicano che l’economia USA ha creato meno buste paga non agricole (177 mila) ad aprile rispetto a marzo (185 mila riviste al ribasso dalle 228 mila), anche se più di quanto atteso degli analisti (138 mila).
Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile (4,2%) come da attese e la retribuzione media oraria è cresciuta dello 0,2% su base mensile (+0,3% attesa) e del 3,8% anno su anno (precedente +3,8%, previsioni +3,9%), con 34, ore settimanali medie lavorate.
"Questo è un buon rapporto sotto tutti gli aspetti in termini di domanda e offerta di lavoro", secondo Mohamed El-Erian, presidente del Queens' College di Cambridge.
Il rapporto mostra uno “slancio per affrontare un periodo difficile. E la domanda è semplicemente: questo slancio sarà abbastanza forte da permetterci di superarlo?", sottolinea El-Erian, editorialista di Bloomberg.
I future sui tre principali indici di Wall Street (Dow Jones, S&P500 e Nasdaq) guadagnavano poco meno di mezzo punto percentuale nel corso della mattinata, per poi accelerare dopo la diffusione del dato (+0,90%), mentre il dollaro restava debole nei confronti dell’euro e il cross EUR/USD quota 1,133.
In crescita l’oro (+1%), a 3.267 dollari l’oncia, e il Bitcoin, venduto a 96.800 dollari.
In calo dell’1% i prezzi del petrolio: Brent a 61,50 dollari e greggio WTI scambiato a 58,58 dollari al barile.
Ieri sera il Ministero del Commercio cinese ha chiarito che Pechino sta "valutando" l'attuale situazione della guerra commerciale con gli Stati Uniti, dichiarazione interpretata da molti come il primo passo verso la riduzione degli altissimi dazi reciproci tra i due Paesi.
"I segnali di un rinnovato dialogo tra Stati Uniti e Cina hanno alimentato la speranza di un allentamento delle tensioni commerciali, una narrazione che il mercato sta rapidamente abbracciando", spiega Abed Jarad di Mwb-research, attribuendo “questo risultato a una combinazione di ottimismo e sollievo geopolitico”. A questo, per l’esperto si aggiungono i “solidi risultati dei Magnifici Sette”, che hanno iniettato nuova fiducia nel settore tecnologico, attenuando i timori di un'imminente recessione".
Intanto, S&P prevede un’inflazione core dell'indice Cpi degli Stati Uniti al 4% entro la fine del 2025, mentre la misura preferita dalla Federal Reserve, ovvero l'indice core Pce (spese per consumi personali), raggiungerà il 3,6%.
S&P si attende una riduzione dei tassi Fed di 50 punti base quest'anno. "Non prevediamo un ‘Fed put’ (intervento mirato a sostenere i prezzi degli asset)”, si legge nel rapporto dell’agenzia, “ma riteniamo che la Fed adotterà un atteggiamento più prudente rispetto ai rischi di inflazione al rialzo, alla luce della sua esperienza con l'impennata inflazionistica post-pandemica. Se i rischi al ribasso per la crescita dovessero concretizzarsi, la Fed taglierà i tassi più rapidamente".
Secondo lo strumento FedWatch di GME Group, il primo taglio dovrebbe essere deciso nella riunione del 18 giugno, previsto al 55,1%, dopo la conferma il prossimo 7 maggio dell’attuale livello del costo del denaro.
Apple (-3%):tagliato il suo programma di riacquisto di azioni e l'amministratore delegato Tim Cook ha avvertito di costi aggiuntivi legati all’introduzione dei dazi per circa 900 milioni di dollari per il trimestre in corso.
Amazon (-1%): utile trimestrale rettificato di 1,59 dollari per azione per il trimestre conclusosi il 31 marzo, superiore a quello dello stesso trimestre dell'anno precedente (98 centesimi) e all’aspettativa media di quarantacinque analisti (1,36 dollari).
Reddit (+6%): prevede per il secondo trimestre ricavi compresi tra 410 e 430 milioni di dollari, superiore alla stima media degli analisti di 395,5 milioni (dati LSEG).
Exxon Mobil (+1%): utile nel primo trimestre a 1,76 dollari per azione superiore alle stime di 1,73 dollari per azione (dati LSEG).
DuPont (+4%): vendite a 3,07 miliardi di dollari nel primo trimestre, battendo le attese di 3,04 miliardi (dati LSEG).
Twilio (+8%): utile per azione per il primo trimestre di 1,14 dollari, superiore alle stime di LSEG di 94 centesimi, con una crescita delle entrate del 12% su base annua a 1,17 miliardi, battendo gli 1,14 miliardi attesi dagli analisti.
Amazon
JP Morgan: buy e prezzo obiettivo alzato da 220 a 225 dollari.
Morgan Stanley: buy e target price incrementato da 245 a 250 dollari.
Apple
Goldman Sachs: buy e prezzo obiettivo tagliato da 256 a 253 dollari.
Citigroup: buy e target price diminuito da 245 a 240 dollari.
Moderna
Citigroup: buy e target price ridotto da 40 a 32 dollari.
McDonald’s
Barclays: buy e prezzo obiettivo alzato da 347 a 355 dollari.
Mastercard
Piper Sandler: neutral e target price tagliato da 635 a 632 dollari.