Reed Smoot, il Trump ante litteram

Il Bloc Notes di Michele Magno

Apr 19, 2025 - 07:13
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Reed Smoot, il Trump ante litteram

Il Bloc Notes di Michele Magno

La guerra commerciale di Trump ha un precedente nella storia moderna degli Stati Uniti. Lo ricordo per sommi capi. All’inizio degli anni Trenta del secolo scorso, l’America era in ginocchio dopo il crack di Wall Street e la successiva Grande depressione. In una nazione profondamente prostrata dalla crisi e sull’orlo di un collasso anche morale, si fa avanti un singolare personaggio, Reed Smoot.

È un senatore mormone dello Utah, ma anche un imprenditore senza scrupoli, con interessi nella finanza, nell’agricoltura, nelle attività minerarie e nelle costruzioni. Una specie di Trump ante litteram, insomma. Economista dilettante come il tycoon newyorkese, è certo che a far crollare l’economia sia stato l’eccesso di importazioni estere rispetto alla capacità di consumo statunitense.

La sua ricetta per restituire al Paese posti di lavoro e benessere è semplice: dazi stellari. Smoot convince il Congresso e gli americani che, con una forte stretta protezionistica, tutto tornerà a posto. Grazie al sostegno dell’influente deputato Willis C. Hawley, il senatore repubblicano riesce a far approvare nel giugno 1930 lo “Smoot-Hawley Tariff Act”, ratificato dal presidente Herbert Hoover nonostante l’appello di oltre mille economisti a non firmarlo.

Nel giro di un giorno il provvedimento innalza del 60 per cento i dazi su oltre ventimila prodotti stranieri, in alcuni casi quadruplicandoli. L’effetto è quasi immediato: un’impennata del nazionalismo in tutto il mondo, con Canada, Francia, impero britannico, Italia e Germania che reagiscono con misure di ritorsione di pari peso. Le conseguenze sono disastrose. In un triennio le importazioni degli Stati Uniti crollano del 66 per cento e del 61 le esportazioni, con annessa paralisi del commercio internazionale. Il tasso di disoccupazione passa dall’8 al 25 per cento. La ricchezza degli Usa si dimezza.

Lo “Smoot-Hawley Tariff Act” viene smontato nel 1934 da Franklin Delano Roosevelt, e sostituito con riduzioni tariffarie negoziate attraverso accordi bilaterali. Smoot non era più senatore, e fino alla sua morte (1941) si rifiutò di ammettere i suoi errori. Al contrario, restò convinto che la sua legge aveva un unico difetto: non avere alzato abbastanza i dazi. Morale della favola: non è vero, come diceva Marx, che la storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia, la seconda come farsa. Ma probabilmente Trump non conosce ciò che diceva Alessandro Manzoni (e, se lo conosce, se ne infischia), ovvero che la politica senza la storia è come un cieco senza una guida che gli indichi la via.

 

*Il Riformista