Quel libro dei ricordi per il signor pievano
C’è una sorta di libro delle memorie nella Pieve di Santa Maria Assunta a Filettole, che si tramanda di parroco...

C’è una sorta di libro delle memorie nella Pieve di Santa Maria Assunta a Filettole, che si tramanda di parroco in parroco fin dal 1672 con su scritto "Libro dei ricordi per il signor pievano", con copertina incartapecorita, pagine nitide scritte a mano in bella calligrafia, dove si percorrono le vicende dell’antica Pieve in una ricchezza di dati che ne fa un volume prezioso. Le ultime annotazioni sono del canonico Guido Razzoli (foto), scritte in forma grafica curatissima, con inchiostro e pennino vecchia maniera, ricche di creatività e di acutezza. Monsignor Razzoli scrisse molto di più degli altri parroci e le pagine furono finite. Nacque la necessità di un libro nuovo.
La Pieve risale a prima del XI secolo ed e’ in stile romanico. Nel XII fu costruito anche il campanile. Nell’8 febbraio 1944 ore 11 fu distrutta dal bombardamento. Grazie all’intervento del parroco che presagi’ l’evento, molti abitanti si salvarono in una stanza sotto la chiesa. Fu ricostruita usando i soliti materiali nel 1958 su progetto dell’architetto Silvestro Baldazzi; subì un innalzamento e delle semplificazioni in quanto non fu possibile recuperare gli elementi distrutti.
Monsignor Guido Razzoli, morto nell’agosto del 2018 a 92 anni, fu anche uno dei dodici canonici del capitolo della Cattedrale, ai quali spetta il compito di supportare la giurisdizione del vescovo. Quando uno viene eletto canonico, per sei mesi deve starsene in silenzio, senza potere di interferenza nelle discussioni che vi si aprono. Il detto "non ha voce in capitolo" deriva proprio dall’impossibilità del neo prescelto canonico di prendere la parola nel consesso dei canonici.
r.b.