La curva stellata di Nut rivela la consapevolezza egizia della Via Lattea

  Un’indagine sull’arte funeraria egizia svela nuovi indizi sul legame tra la Dea Nut e la Galassia Le raffigurazioni cosmiche degli Antichi Egizi, cariche di simbolismo e mistero, continuano a rivelare connessioni sorprendenti tra religione e astronomia. Secondo un recente studio pubblicato sul Journal of Astronomical History and Heritage dal professore di astrofisica Or Graur […] La curva stellata di Nut rivela la consapevolezza egizia della Via Lattea

Mag 5, 2025 - 17:52
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La curva stellata di Nut rivela la consapevolezza egizia della Via Lattea
Un’indagine sull’arte funeraria egizia svela nuovi indizi sul legame tra la Dea Nut e la Galassia Le raffigurazioni cosmiche degli Antichi Egizi, cariche di simbolismo e mistero, continuano a rivelare connessioni sorprendenti tra religione e astronomia. Secondo un recente studio pubblicato sul Journal of Astronomical History and Heritage dal professore di astrofisica Or Graur dell’Università di Portsmouth, alcune iconografie della Dea del Cielo Nut suggeriscono che gli Egizi possedessero una conoscenza della Via Lattea più sviluppata di quanto ipotizzato in precedenza. Nut, la signora del cielo stellato, e il “fiume serpentino” celeste Nell’universo mitologico egizio, Nut è la divinità che incarna la volta celeste, spesso rappresentata come una figura femminile arcuata che sovrasta la Terra, coperta di stelle, mentre ingloba il Sole al tramonto per poi partorirlo all’alba. Ma un particolare elemento visivo identificato sulla bara di Nesitaudjatakhet, una sacerdotessa vissuta circa 3.000 anni fa, ha attratto l’attenzione degli studiosi: una linea ondulata attraversa il corpo di Nut, decorato da stelle. Secondo Graur, questa curva richiama la Grande Spaccatura, ossia la zona oscurata della Via Lattea, visibile anche a occhio nudo nei cieli privi di inquinamento luminoso. Questo motivo ondulato, sebbene raro, non è unico: è stato individuato anche nei soffitti dipinti della tomba di Seti I, così come in quelle di Ramses IV, VI e IX, rafforzando l’ipotesi che si tratti di una codificazione simbolica del nostro braccio galattico. Dal simbolismo alla cosmologia: la Galassia come elemento del cielo egizio Graur sostiene che la curva stellata non rappresenti Nut in sé, bensì un elemento celeste a lei associato, esattamente come il Sole o le stelle. Questo aspetto si inserisce in un’interpretazione più ampia che identifica la Via Lattea con il cosiddetto “Fiume Serpeggiante”, termine già discusso negli antichi testi funerari come i Testi delle Piramidi, i Testi delle Bare e il Libro di Nut. Secondo lo studio, la Via Lattea poteva fungere da riferimento astronomico per identificare le costellazioni sacre, legate alla forma del corpo della dea. Tuttavia, è interessante notare che Nut viene raffigurata coperta di stelle solo nel 25% circa delle immagini esaminate, suggerendo una variabilità nell’iconografia che potrebbe riflettere concezioni diverse del cosmo all’interno della stessa tradizione egizia. Un confronto interculturale: curve stellari nel mondo antico Lo studio si colloca all’interno di un progetto più ampio di Or Graur, volto a esplorare come culture diverse abbiano rappresentato la Via Lattea. Motivi simili alla curva egizia sono stati identificati anche nell’arte cerimoniale dei Navajo, degli Hopi e degli Zuni, tre popolazioni indigene del Nord America. Questo suggerisce che la percezione della Via Lattea come “fiume celeste” possa essere un’esperienza comune all’umanità, filtrata da mitologie distinte ma sorprendentemente affini. Fonte studio: Journal of Astronomical History and Heritage
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