Mar Cinese Meridionale, gli USA soffiano sulle tensioni tra Cina e Filippine

Nel Mar Cinese Meridionale è in corso la consueta esercitazione congiunta tra Filippine e USA – la quale, secondo alcuni media, avrebbe raggiunto quest’anno dimensioni molto superiori alle precedenti. Oltre al dispiegamento complessivo di 18 mila militari, le operazioni vedono anche l’impiego di sistemi d’arma avanzati e missili antinave di ultima generazione. Gli Stati Uniti […] The post Mar Cinese Meridionale, gli USA soffiano sulle tensioni tra Cina e Filippine appeared first on L'INDIPENDENTE.

Mag 5, 2025 - 17:47
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Mar Cinese Meridionale, gli USA soffiano sulle tensioni tra Cina e Filippine

Nel Mar Cinese Meridionale è in corso la consueta esercitazione congiunta tra Filippine e USA – la quale, secondo alcuni media, avrebbe raggiunto quest’anno dimensioni molto superiori alle precedenti. Oltre al dispiegamento complessivo di 18 mila militari, le operazioni vedono anche l’impiego di sistemi d’arma avanzati e missili antinave di ultima generazione. Gli Stati Uniti hanno inoltre testato, per la prima volta al di fuori dei propri confini, il sistema di difesa aerea e missilistica del sistema Marine Air Defense Integrated System (MADIS), progettato per rilevare, tracciare, identificare e neutralizzare le minacce aeree, in particolare droni, elicotteri e aerei, a bassa quota. La portata delle esercitazioni non ha lasciato indifferente Pechino, che ha risposto rivendicando la sovranità sull’isolotto di Sandy Cay. Poco più di un banco di sabbia, l’isolotto si trova a poca distanza dall’isola di Thitu, la quale ospita il più grande avamposto militare filippino nel Mar Cinese Meridionale. Le operazioni hanno attirato l’attenzione anche del Vietnam, che nelle scorse ore ha chiesto a Pechino e Manila di smettere le operazioni intorno all’isola, sulla quale Hanoi rivendica a sua volta la sovranità.

La scorsa settimana, in risposta alle esercitazioni congiunte tra USA e Filippine (denominate Balikatan, “spalla a spalla”, che termineranno il prossimo 9 maggio), quattro uomini della guardia costiera cinese si sono recati sull’isolotto di Sandy Cay per farsi scattare una foto nella quale sorreggono la bandiera cinese, per rivendicare la sovranità sul piccolissimo lembo di terra. Le Filippine hanno risposto successivamente con un’azione analoga. La Cina ha così accusato sei persone filippine di «imbarco illegale» a Sandy Cay – che Pechino chiama Tiexian Reef. Il fatto, all’apparenza simbolico e insignificante, si inserisce però nella lunga scia di tensioni tra Cina e Filippine dovuta alla contesa di ampie porzioni del Mar Cinese Meridionale. Non di poco conto è l’ubicazione di questo isolotto di sabbia che la Cina dichiara essere di sua proprietà. Infatti, Sandy Cay si trova a pochi chilometri dall’isola di Thitu, che ospita il più importante avamposto militare di Manila nel Mar Cinese Meridionale.

Secondo l’Asian Times, l’esercitazione Balikatan prevede esercitazioni sia vicino alle aree contese nel Mar Cinese Meridionale che vicino a Taiwan, con il dispiegamento dei sistemi d’arma più avanzati al fine di migliorare l’interoperabilità e coordinare azioni congiunte contro le crescenti minacce della Cina nella regione. La Marina filippina dispiegherà la sua arma antinave più potente, il missile da crociera di fabbricazione sudcoreana LIG NEX 1 C-Star, in uno scenario che prevede (nella giornata di oggi, 5 maggio) l’affondamento di una nave dismessa. Gli Stati Uniti, invece, oltre al sistema missilistico Typhon, hanno messo in campo il lanciatore di missili antinave Navy-Marine Expeditionary Ship Interdiction System (NMESIS).

Nell’ambito di queste esercitazioni gli USA hanno per la prima volta condotto test di difesa missilistica con il sistema MADIS, ad alta potenza: «Questo equipaggiamento avanzato sostiene l’alleanza tra Stati Uniti e Filippine rafforzando la cooperazione militare congiunta e promuovendo il nostro impegno comune per una regione indo-pacifica sicura, stabile e libera per tutti» si legge in un comunicato dell’esercito USA, che aggiunge come le esercitazioni Balikatan siano utili a «mostrare la capacità della forza combinata». Una dimostrazione muscolare di certo non apprezzata dalla Cina e che nemmeno il Vietnam guarda di buon occhio. In due comunicati rilasciati agli uffici diplomatici dei due Paesi, infatti, Hanoi ha chiesto ad ambo le parti di contribuire al mantenimento della pace nell’area e a rispettare la sovranità del Vietnam sull’arcipelago Spartly.

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