
Siamo ormai entrati nel cuore della primavera, ma le carte
meteo raccontano tutt’altro scenario:
un’irruzione artica di vasta portata, la cui traiettoria punta
dritta verso l’Europa centrale e il Mediterraneo. I modelli previsionali, sia europei che americani,
sono concordi: ci troviamo di fronte a un vero e proprio
cambio della guardia barico per il mese di maggio. L’alta pressione delle Azzorre, ben strutturata ma
relegata in pieno Atlantico, non riesce più a proteggere il continente. Al contrario,
sta favorendo una retrogressione delle
ondulazioni di Rossby, quelle grandi onde atmosferiche che regolano il flusso delle masse d’aria. Il risultato?
Porte spalancate all’arrivo di masse d’aria fredda di origine artica. L’elemento più impressionante
non è solo l’arrivo del freddo fuori stagione, ma la sua estensione: le proiezioni a 850 hPa (circa 1500 metri di quota) mostrano anomalie termiche negative diffuse su tutto il continente europeo. Una configurazione da
EA (East Atlantic) negativa che raramente si vede con questa intensità a maggio. Cosa significa tutto questo nella pratica? Temperature abbondantemente
sotto la media su ampie zone d’Europa, Italia compresa,
e un’atmosfera che si farà
sempre più instabile. Il contrasto tra l’aria fredda in quota e un suolo già mite sarà la miccia perfetta per la formazione di
temporali intensi, localmente
anche violenti. Già mentre scriviamo, si attende l’arrivo dei primi fronti instabili sulle regioni settentrionali, con possibili temporali forti, raffiche di vento e
grandinate.
È solo l’inizio di un possibile periodo turbolento, con instabilità a tratti persistente anche nei giorni successivi. Insomma,
maggio si sta rivelando dal punto di vista meteo tutt’altro che un mese mite e tranquillo. L’aria artica torna protagonista, spingendosi fin nel cuore del Mediterraneo e portando con sé un
clima decisamente anomalo. Un maggio così non si vedeva da anni: abituati e ormai arresi al prematuro strapotere dell’anticiclone africano, sembra che invece a spuntarla siano le fresche e instabili correnti dal nord Europa. Monitorare diventa essenziale, perché le sorprese potrebbero non essere finite. Ci ritorneremo.
Meteo in Tilt: l’Artico Sprofonda sul Mediterraneo