Qualcomm all'attacco: accusa Arm di pratiche anticoncorrenziali su scala globale
Qualcomm porta la battaglia legale con Arm su scala mondiale, accusandola di pratiche anticoncorrenziali in Europa, Corea e USA
La disputa legale tra il gigante dei chip Qualcomm e la società di progettazione di microprocessori Arm si intensifica, estendendosi ora a tre continenti. Dopo un tentativo fallito da parte di Arm di bloccare l'utilizzo della sua proprietà intellettuale da parte di Qualcomm, l'azienda statunitense passa al contrattacco, presentando formali reclami alle autorità antitrust di Europa, Corea del Sud e Stati Uniti. L'accusa principale mossa da Qualcomm è che Arm stia cercando di ostacolare la libera concorrenza a livello mondiale.
Secondo fonti anonime vicine alla vicenda, Qualcomm avrebbe incontrato in via privata i rappresentanti della Commissione Europea, della Korea Fair Trade Commission e della Federal Trade Commission statunitense. L'oggetto dei colloqui sarebbe stato il presunto comportamento anticoncorrenziale di Arm, scaturito, a detta di Qualcomm, dal tentativo di quest'ultima di limitare la capacità di Qualcomm di sviluppare i propri prodotti basati su silicio.
Qualcomm, storico partner di Arm nel settore dei chip per dispositivi mobili, sostiene che Arm stia ora restringendo l'accesso alla sua tecnologia di microchip dopo aver operato per oltre vent'anni con un modello di "rete aperta" di proprietà intellettuale nel campo dei semiconduttori. L'azienda americana argomenta che Arm ha costruito un modello di business di successo obbligando le aziende produttrici di chip a dipendere esclusivamente dalla sua tecnologia di processori, un sistema che, secondo Qualcomm, ha favorito la crescita dell'intero ecosistema mobile.