Outplacement, bastano 4,6 mesi per ritrovare un lavoro in Italia
Nel 2024 l’esito positivo di una transizione occupazionale riguarda il 61% dei lavoratori (impiegati di primo livello, quadri e dirigenti) supportati con un percorso di Outplacement, in 4,6 mesi medi, stabile rispetto al 2023 (4,8 mesi). Lo rivela un’analisi dei dati interni di AISO, Associazione Italiana Società di Outplacement. Nel dettaglio, i tempi di rientro […] L'articolo Outplacement, bastano 4,6 mesi per ritrovare un lavoro in Italia proviene da Economy Magazine.

Nel 2024 l’esito positivo di una transizione occupazionale riguarda il 61% dei lavoratori (impiegati di primo livello, quadri e dirigenti) supportati con un percorso di Outplacement, in 4,6 mesi medi, stabile rispetto al 2023 (4,8 mesi). Lo rivela un’analisi dei dati interni di AISO, Associazione Italiana Società di Outplacement.
Nel dettaglio, i tempi di rientro nel mercato del lavoro dei dirigenti si è attestato intorno ai 4,5 mesi medi (stabile rispetto al 2023), quello dei quadri intorno ai 4,9 mesi (4,5 nel 2023). Infine, crescono i tempi di ricollocazione degli impiegati di primo livello: 4,3 mesi rispetto ai 3,7 del 2023.
I tempi medi di rientro nel mercato del lavoro che AISO vanta testimoniamo una accelerazione dei tempi di ricollocazione, circa del doppio rispetto alle persone senza supporto, secondo l’esperienza di AISO. I dati evidenziano inoltre che tra i settori in cui sono stati maggiormente ricollocati i quadri e dirigenti rientrano soprattutto: il chimico/farmaceutico, automotive, ICT, mentre le funzioni commerciali, amministrative/finance e produzione sono quelle che stanno registrando l’incremento più consistente.
Dai dati dell’associazione emerge che, nel 2024, il 80% delle persone che è stato coinvolto nel processo di rientro nel mercato del lavoro è passato ad un nuovo lavoro con un ruolo uguale o superiore (nel 2023 erano il 75%). Inoltre, il 64,6% ha trovato una posizione con un compenso uguale o superiore (nel 2023 erano il 54%). Infine, gli uomini (63%) sono più coinvolti nel processo di ricollocazione (nel 2023 erano il 55%).
I dati AISO, infine, rivelano che stanno aumentando i lavoratori che cambiano settore e posizione e che le figure professionali inserite in programmi di ricollocamento hanno sempre di più la necessità di sviluppare nuove competenze per rispondere alle esigenze di nuovi ruoli professionali.
AISO collabora con CFMT nell’attuazione del servizio politiche attive che ConfCommercio e ManagerItalia hanno promosso nell’ultimo rinnovo del CCNL del terziario per valorizzare e sostenere il riposizionamento professionale dei dirigenti in uscita dall’azienda. Questo servizio include percorsi di Outplacement forniti dalle società associate ad AISO che stanno ottenendo ottimi riscontri e risultati notevoli.
“Molti professionisti – osserva Cristiano Pechy, Presidente di AISO – hanno approfittato del cambiamento in atto e delle opportunità che ne sono derivate, assumendo posizioni migliorative sia nel ruolo sia nella retribuzione. E’ cruciale saper cogliere queste occasioni per aumentare le chance di un cambio di carriera soddisfacente, accrescere le proprie competenze e la propria employability. Attraverso l’esperienza dell’Outplacement, valorizzando le skill della persona, è possibile trovare un lavoro che realmente si adatta alle proprie capacità ed esperienza”.
“Bisogna sapere accogliere ogni cambiamento come un’opportunità per evolvere – spiega Cetti Galante, Vicepresidente di AISO. Dopo una battuta d’arresto, come la perdita del lavoro, le occasioni per trovare un nuovo equilibrio personale e lavorativo sono molte più di quante si pensi. Il punto sta nell’affrontare la ripartenza con ritrovata consapevolezza, entusiasmo, lucidità, fiducia in se stessi e un mindset aperto al cambiamento e all’esplorazione anche di strade nuove. L’Outplacement può essere dunque un valido supporto alle imprese per la gestione del cambiamento e per la protezione dell’employer branding. Offrire un supporto alla ricollocazione di qualità protegge anche l’immagine dell’azienda”.
“Le competenze invecchiano e il cambiamento tecnologico costringe i lavoratori a utilizzare strumenti e metodi sempre più innovativi e quindi ad aggiornarsi e ad acquisire nuove competenze. Conseguentemente, la sfida per le aziende è quella di adattarsi ai cambiamenti sempre più veloci, anche con riferimento alla propria popolazione aziendale. Da qui nasce la necessità di adottare un comportamento socialmente responsabile a favore del reinserimento nel mondo del lavoro, adottando percorsi di Outplacement che offrano un sostegno concreto ai lavoratori in uscita”, aggiunge Alessandro Ielo, Vicepresidente di AISO”.
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