’Odio il decoro!. Piero Fornasetti’. Il progetto espositivo

Piatti, vassoi, scatole, complementi d’arredo del multiforme universo di segni e immagini realizzati nella sua pluridecennale carriera da Piero Fornasetti,...

Mag 1, 2025 - 06:16
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’Odio il decoro!. Piero Fornasetti’. Il progetto espositivo

Piatti, vassoi, scatole, complementi d’arredo del multiforme universo di segni e immagini realizzati nella sua pluridecennale carriera da Piero Fornasetti, dal 17 maggio al 21 giugno sono protagonisti di un nuovo progetto espositivo di Palazzo Bentivoglio a Bologna (da mercoledì a sabato, ore 12-19. Ingresso libero). Con ’Odio il decoro! Piero Fornasetti’, progetto di Davide Trabucco, l’allestimento della mostra ’Riassunto delle puntate precedenti. La collezione Stame - Lantieri’ disegnato dall’architetto Ferruccio Laviani, diventa il punto di partenza per ridisegnare lo spazio del sotterraneo, grazie alla multiforme visione del grande designer milanese. In questa mostra Fornasetti viene accolto con un progetto che, partendo dalla collezione di Palazzo Bentivoglio, interroga gli oggetti e le opere che la compongono.

’Odio il decoro! Piero Fornasetti’ parte da una riflessione sulla consapevolezza di quanto il contesto intervenga sul significato che può assumere uno stesso oggetto, ancor più se si tratta di un’opera d’arte. Un piatto inserito nella cornice familiare della casa si trasforma quando è nella vetrina del garage sotto lo sguardo più o meno distratto dei passanti, e cambia ancora se esibito in una mostra. Una constatazione elementare che riporta poi quello stesso piatto a casa, tra le mani dei proprietari collezionisti, con un bagaglio aggiunto di pensieri e contenuti, un arricchimento imprevisto dato dal confronto con l’altro, innescato dallo ’slittamento’ della sua collocazione.

La mostra racconta l’irrefrenabile impulso di Fornasetti a decorare qualsiasi superficie a sua disposizione, senza gerarchie o preferenze, la sua creatività inarrestabile che invade pacificamente ogni oggetto, specialmente di uso quotidiano. Nell’età della produzione capitalistica in cui il tempo produttivo deve tendere a zero, Fornasetti sceglie strade che lo portano altrove: il suo stile diventa un superamento delle mode, arrivando a noi idealmente desideroso di estendersi ancora su superfici candide.