El Niño, influenza meteo sull’Italia d’Estate 2025

L’arrivo di El Niño sta già sconvolgendo il meteo europeo, con ripercussioni evidenti anche sull’Italia. Questo fenomeno climatico globale, nato nel Pacifico equatoriale, è destinato a influenzare a lungo il nostro Paese con piogge abbondanti, instabilità atmosferica e, successivamente, ondate di calore estremo.   Che cos’è El Niño e come influenza il meteo globale El […] El Niño, influenza meteo sull’Italia d’Estate 2025

Mag 2, 2025 - 09:48
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El Niño, influenza meteo sull’Italia d’Estate 2025
L’arrivo di El Niño sta già sconvolgendo il meteo europeo, con ripercussioni evidenti anche sull’Italia. Questo fenomeno climatico globale, nato nel Pacifico equatoriale, è destinato a influenzare a lungo il nostro Paese con piogge abbondanti, instabilità atmosferica e, successivamente, ondate di calore estremo. Che cos’è El Niño e come influenza il meteo globale El Niño fa parte del più ampio ciclo naturale noto come ENSO (El Niño-Southern Oscillation), che alterna periodi di riscaldamento (El Niño) e raffreddamento (La Niña) delle acque del Pacifico centro-orientale. Dopo tre inverni consecutivi di La Niña, nel 2024 si è registrato il ritorno di un El Niño moderato, confermato dagli esperti della NOAA e del Copernicus Climate Change Service. Anche se l’Europa si trova lontana dal Pacifico, le variazioni della circolazione atmosferica globale arrivano fino al nostro continente. Gli effetti di El Niño sul meteo europeo Con El Niño in atto, il getto polare si indebolisce e si ondula, favorendo l’ingresso di perturbazioni atlantiche verso l’Europa meridionale. Di conseguenza: Gli inverni diventano più miti e piovosi, soprattutto nell’area del bacino del Mediterraneo. Le temperature aumentano sopra la media, mentre nel Nord Europa si registrano condizioni più secche. Secondo uno studio pubblicato su Climate Dynamics, gli inverni di El Niño si caratterizzano in Europa per piogge più abbondanti al sud e anomalie termiche positive. Italia sotto il ciclone: cosa aspettarsi nel prossimo futuro Nel Centro-Sud ci si attende piogge intense e temporali violenti, soprattutto tra Settembre e Novembre. Nel Nord Italia invece le barriere montuose e gli anticicloni potrebbero limitare parzialmente l’impatto. Ricerca scientifica dell’ISAC-CNR mostra che le temperature più elevate del Mar Mediterraneo aumentano l’evaporazione e la convezione atmosferica, favorendo fenomeni estremi come i medicane e gli alluvioni lampo. Estate italiana rovente: ondate di calore in arrivo Con l’avanzare di El Niño, l’estate 2025 potrebbe essere ricordata come una delle più calde degli ultimi anni: L’anticiclone africano si spingerà frequentemente verso l’Europa meridionale, portando temperature superiori ai 40°C nelle aree interne di Sardegna, Puglia e Basilicata. Anomalie termiche positive tra +1,5°C e +2,5°C sono già state osservate negli anni passati in condizioni simili, secondo il Copernicus Climate Bulletin. Venti e temporali: nuovi scenari atmosferici Lo scirocco caldo e umido sarà più frequente lungo l’Adriatico e il basso Tirreno. Il maestrale soffierà meno intensamente. Gli indici CAPE più elevati (oltre 1000 J/kg) aumenteranno il rischio di supercelle temporalesche, grandinate e downburst. Impatto in agricoltura, risorse idriche Le coltivazioni tradizionali come olivo, vite e agrumi rischiano di subire stress idrico. Il CREA ha più volte avvertito che l’alternanza tra piogge abbondanti invernali e caldo estivo potrebbe ridurre la qualità e la quantità dei raccolti. Una sorveglianza attenta tramite dati NOAA, Copernicus ed elaborazioni ECMWF diventa cruciale per proteggere l’agricoltura, l’approvvigionamento idrico e la sicurezza civile.

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