Nonostante il rallentamento manifatturiero, la Cina accelera sull’AI e sull’innovazione tecnologica
Nel mese di aprile, la Cina ha registrato un netto rallentamento dell’attività manifatturiera, complice l’escalation della guerra commerciale con gli Stati Uniti e il calo degli scambi bilaterali. Tuttavia, il Paese asiatico resta pienamente concentrato su un obiettivo strategico a lungo termine: diventare leader globale nell’innovazione tecnologica, in particolare nei settori dell’intelligenza artificiale e dell’auto […] L'articolo Nonostante il rallentamento manifatturiero, la Cina accelera sull’AI e sull’innovazione tecnologica proviene da Word2Invest.

Nel mese di aprile, la Cina ha registrato un netto rallentamento dell’attività manifatturiera, complice l’escalation della guerra commerciale con gli Stati Uniti e il calo degli scambi bilaterali. Tuttavia, il Paese asiatico resta pienamente concentrato su un obiettivo strategico a lungo termine: diventare leader globale nell’innovazione tecnologica, in particolare nei settori dell’intelligenza artificiale e dell’auto elettrica.
Produzione in calo, ma investimenti in tecnologia in crescita
Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio Nazionale di Statistica, l’indice PMI manifatturiero è sceso a 49,0 ad aprile, al di sotto della soglia dei 50 punti che separa espansione da contrazione. Si tratta del livello più basso da quasi due anni, e di un dato peggiore rispetto al consensus degli analisti (49,8). Tuttavia, il dato arriva dopo un marzo particolarmente positivo, in cui le esportazioni erano cresciute grazie all’anticipo delle spedizioni per evitare l’impatto dei nuovi dazi USA.
L’auto elettrica al centro della strategia industriale
Nonostante le difficoltà del comparto industriale tradizionale, le aziende cinesi del settore tecnologico stanno mostrando una vitalità sorprendente. Al recente Salone dell’Auto di Shanghai, BYD ha lanciato cinque nuovi modelli elettrici, mentre Zeekr ha presentato un nuovo SUV ibrido, il 9X. Anche Pony.ai – attiva nel settore dei robotaxi – ha introdotto tre nuovi veicoli con un sistema di guida autonoma avanzato, in grado di ridurre i costi operativi del 70%. Huawei, dal canto suo, ha annunciato un nuovo sistema di parcheggio automatico che sarà integrato in modelli di veicoli elettrici già nel corso del 2025.
AI e media: la nuova frontiera dell’intrattenimento
Parallelamente, cresce l’interesse per l’applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore dei media e dell’intrattenimento. La piattaforma di streaming IQiyi, soprannominata la “Netflix cinese”, ha presentato a Pechino le sue nuove soluzioni basate su AI generativa, tra cui strumenti per il montaggio automatico, la generazione di animazioni 3D a partire da scene reali e la riscrittura dinamica di sceneggiature. Il tutto con l’obiettivo di abbattere i costi e rispondere con maggiore tempestività ai gusti del pubblico.
Anche altre aziende cinesi stanno avanzando rapidamente in questo campo. Kuaishou ha aggiornato il suo modello Kling, mentre Alibaba ha rilasciato un nuovo sistema open-source per la generazione video. Shengshu Technology ha presentato Vidu Q1, un prodotto che promette effetti visivi di livello cinematografico completamente generati da AI.
L’AI cinese sfida apertamente i giganti globali
L’interesse della Cina per l’intelligenza artificiale non si limita agli aspetti applicativi: il Paese ha aumentato notevolmente gli investimenti in ricerca e formazione. Il caso di DeepSeek è emblematico: l’azienda ha rilasciato un chatbot paragonabile a ChatGPT, dimostrando che le restrizioni americane sull’export di chip non stanno rallentando l’innovazione locale come previsto.
Pechino ha lanciato programmi per attrarre ricercatori dall’estero, in particolare dottorati in discipline STEM, offrendo generosi incentivi: fino a 690.000 dollari di bonus una tantum, sussidi per l’alloggio e fondi di ricerca per le aziende che li assumono. Molti ex dipendenti dei laboratori federali statunitensi – licenziati in seguito ai tagli operati da Elon Musk – si sono trasferiti in Cina.
Nuovi modelli AI: l’offensiva di Alibaba e Baidu
Alla fine di aprile, Alibaba ha lanciato Qwen 3, il suo modello linguistico più avanzato. Baidu ha risposto con un “umano virtuale” sempre più realistico e nuovi modelli low-cost, pensati per espandere l’uso dell’AI nel commercio elettronico. I loro strumenti sono oggi utilizzati da centinaia di esportatori per promuovere prodotti via live streaming a costi decisamente inferiori rispetto a quelli delle dirette con conduttori umani.
JD.com e Meituan, due giganti della logistica e dell’e-commerce, stanno sfruttando questa ondata di innovazione per ampliare la propria base utenti, in una corsa che ricorda per molti versi l’epoca d’oro dell’ascesa di Alibaba.
Conclusione: la Cina non rallenta la corsa alla leadership tecnologica
Nonostante le turbolenze macroeconomiche, la Cina conferma la propria determinazione a investire nella transizione tecnologica. Il rallentamento industriale di aprile, sebbene preoccupante sul breve termine, non ha intaccato l’ambizione di Pechino di diventare la prima potenza mondiale nel settore dell’intelligenza artificiale entro il 2030. Se il secondo trimestre dovesse confermare un rallentamento della domanda globale, è già chiaro che la Cina punterà ancora di più sull’innovazione come leva per il proprio rilancio.
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