Niente abiti trasparenti né nudità, vietati strascichi e selfie sul red carpet: ecco le nuove rigorose regole del Festival di Cannes 2025
Un fulmine a ciel (quasi) sereno sulla Croisette. Proprio mentre il mondo della moda e del cinema trattiene il fiato per l’inizio della 78esima edizione del Festival di Cannes (al via oggi, martedì 13 maggio, fino al 24), l’organizzazione della kermesse ha diffuso ieri, con un tempismo che ha lasciato molti interdetti, un nuovo e […] L'articolo Niente abiti trasparenti né nudità, vietati strascichi e selfie sul red carpet: ecco le nuove rigorose regole del Festival di Cannes 2025 proviene da Il Fatto Quotidiano.

Un fulmine a ciel (quasi) sereno sulla Croisette. Proprio mentre il mondo della moda e del cinema trattiene il fiato per l’inizio della 78esima edizione del Festival di Cannes (al via oggi, martedì 13 maggio, fino al 24), l’organizzazione della kermesse ha diffuso ieri, con un tempismo che ha lasciato molti interdetti, un nuovo e più restrittivo vademecum sul dress code per il red carpet. L’obiettivo dichiarato è “privilegiare l’eleganza rispetto agli eccessi e alle nudità“, ma la mossa sa di svolta conservatrice.
Le nuove regole del dress code
Il nuovo regolamento, pubblicato sul sito ufficiale del Festival, impone direttive precise, soprattutto per le ambite proiezioni di gala nel Grand Théâtre Lumière:
- Nudità vietata: La regola più d’impatto è chiara: “Per motivi di decenza, la nudità è vietata sul tappeto rosso, così come in qualsiasi altra area del Festival”. Un addio, quindi, ai “nude dress” estremi, alle trasparenze audaci e ai cut-out che lasciano poco all’immaginazione.
- Stop ai volumi eccessivi: “Non sono ammessi abiti voluminosi, in particolare quelli con un lungo strascico, che impediscano il corretto flusso degli ospiti e complichino la disposizione dei posti a sedere in teatro”. Una norma che potrebbe penalizzare le creazioni più scenografiche dell’alta moda.
- Abbigliamento formale richiesto: per le serate di gala, è richiesto l'”abito da sera (abito lungo, smoking)”. In alternativa, sono ammessi un “little black dress, un abito da cocktail, un tailleur pantalone scuro, un top elegante con pantaloni neri”. Per gli uomini, abito nero o blu navy con cravatta scura o papillon.
- Scarpe: sì ai sandali bassi, no alle sneakers. Una piccola concessione arriva sul fronte calzature. Da quest’anno saranno ufficialmente ammesse anche le scarpe basse eleganti o i sandali senza tacco, una probabile risposta alle proteste silenziose di star come Julia Roberts (che nel 2016 si tolse i tacchi alla premiere di “Money Monster“) e Kristen Stewart (scalza nel 2018 per “Blackkklansman“). Restano però bandite le sneakers.
- Niente borse grandi né selfie: vietati zaini o borse di grandi dimensioni durante le proiezioni di gala (saranno disponibili armadietti). E, come già in passato ma con un’enfasi rinnovata, stop ai selfie sul red carpet, non solo tra fan e VIP, ma anche tra le star stesse.
Il personale addetto all’accoglienza, si legge, “è obbligato a vietare l’accesso al tappeto rosso a chiunque non rispetti queste regole”.
Caos per stylist e maison: look da rivoluzionare all’ultimo minuto
La notizia, arrivata a poche ore dall’inizio del Festival, ha gettato nel caos organizzativo stylist, maison e celebrità. I look per Cannes vengono pianificati con mesi di anticipo, tra fitting multipli e pezzi d’archivio prenotati da tempo. Ogni abito è frutto di delicati equilibri. Ora, molte mise rischiano di saltare o di dover essere modificate in extremis con “cuciture dell’ultimo minuto” o “sottovesti aggiunte in fretta”. Non tutti i brand, con i corrieri già in volo e gli atelier impegnati sulle prossime sfilate, avranno alternative pronte da spedire.
La svolta rispetto al passato
Il red carpet di Cannes è sempre stato uno spazio di libertà espressiva, dove la moda ha osato ed esplorato. Dalle provocazioni di Ilona Staller nel 1988 (con un abito bianco che lasciava poco all’immaginazione) al “taglio a sorpresa” del blazer Gaultier di Victoria Abril nel 1997, fino al top scultoreo Schiaparelli di Bella Hadid nel 2021 che copriva il seno con un trompe-l’œil dorato: la pelle, a Cannes, non è mai stata solo epidermide, ma “superficie di proiezione, campo di tensione tra estetica ed esposizione mediatica”. Questa “improvvisa imposizione di modestia”, commentano alcuni addetti ai lavori, sembra colpire uno degli spazi in cui la moda poteva ancora rivendicare la sua creatività senza freni.
Tuttavia, il rischio è che la normativa si trasformi in un cortocircuito. Il Festival di Cannes vive anche della sua aura di glamour irriverente. Togliere spazio alla sperimentazione estetica potrebbe compromettere quella magia. Ma, come spesso accade nella moda, “ogni divieto è anche un invito alla trasgressione”. Se la pelle non si può mostrare, la provocazione potrebbe spostarsi sui volumi (pur con i nuovi limiti), sui materiali, sulle silhouette. Oppure, c’è chi potrebbe decidere deliberatamente di infrangere la regola, cercando gli scatti dei fotografi al di fuori del red carpet ufficiale, in un gioco simbolico contro il nuovo rigore imposto dalla Croisette. Non resta che a stare a vedere il red carpet d’apertura.
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