Crisi auto, Nissan annuncia 20.000 licenziamenti e tagli alla produzione
Nissan ha annuncia il piano industriale per uscire dalla crisi, che prevede tagli per circa 300 miliardi di yen, razionalizzazione dei modelli e chiusura di alcuni impianti, tra cui quello di Barcellona. L'articolo Crisi auto, Nissan annuncia 20.000 licenziamenti e tagli alla produzione proviene da newsauto.it.

Nissan, naufragata l’ipotesi di fusione con Honda, ha ufficializzato un piano di ristrutturazione globale senza precedenti per uscire dalla crisi, confermando il taglio di 20.000 posti di lavoro entro il 2027, ben 11.000 in più rispetto ai 9.000 già annunciati lo scorso autunno. Inoltre, il numero degli impianti produttivi passerà da 17 a 10, con la conseguente chiusura di 7 fabbriche.
La drastica decisione rientra nel nuovo programma di efficientamento aziendale chiamato “Re:Nissan”, volto a riportare la Casa giapponese su binari di redditività dopo un esercizio finanziario chiuso in profondo rosso.
Licenziamenti nelle fabbriche Nissan
I licenziamenti previsti da Nissan per uscire dalla crisi coinvolgeranno 20.000 dipendenti, distribuiti sia nei ruoli diretti (come operai) sia in quelli indiretti (ricerca, sviluppo e amministrazione). Tremila persone saranno invece riassegnate a progetti mirati alla riduzione dei costi, con un’attenzione particolare alla catena di approvvigionamento.
Il piano di risanamento, denominato Re:Nissan, è stato illustrato dal nuovo CEO Ivan Espinosa. L’obiettivo è quello di creare un modello operativo più snello e redditizio, capace di rispondere efficacemente alle rapide evoluzioni del mercato.
Il traguardo fissato è un risparmio di 500 miliardi di yen (oltre 3 miliardi di euro) entro due anni. Per raggiungerlo, Nissan ha pianificato una serie di interventi mirati sui costi fissi e variabili, tra cui:
- Chiusura di 7 stabilimenti di assemblaggio (da 17 a 10 entro il 2027)
- Razionalizzazione delle fabbriche di motori
- Revisione della base fornitori per ottenere più volumi da meno partner
- Cancellazione del progetto per l’impianto di batterie a Kyushu
Revisione di gamma e attenzione su modelli redditizi
Il piano Re:Nissan coinvolge anche una rivisitazione strategica dei prodotti e della presenza geografica. Nissan intende ridurre la complessità delle componenti del 70% e passare da 13 a 7 piattaforme per veicoli, ottimizzando i costi di sviluppo. I tempi di progettazione saranno ridotti da 37 a 30 mesi.
Tra le novità in arrivo da Nissan ci sono modelli chiave pensati per rilanciare il marchio, tra cui la nuova Nissan Skyline, una inedita C-SUV e un SUV compatto per Infiniti.
Parallelamente, l’azienda riorienterà la propria strategia geografica puntando su mercati ritenuti prioritari. Negli Stati Uniti, il focus sarà sul rilancio di Infiniti e sull’espansione dell’offerta ibrida. In Giappone si amplierà la gamma nei segmenti più richiesti, mentre in Cina l’attenzione sarà rivolta ai veicoli elettrici e ibridi.
In Europa, Nissan concentrerà gli sforzi sui SUV di segmento B e C, valorizzando le sinergie con Renault. Nei mercati del Medio Oriente e del Messico, infine, l’obiettivo sarà ottimizzare l’offerta in base alle esigenze locali.
Conti in rosso, Nissan punta alla redditività operativa entro il 2027
Il piano arriva in un contesto finanziario critico. Nissan ha chiuso l’esercizio con perdite nette per 670,9 miliardi di yen, pari a oltre 4 miliardi di euro. I ricavi sono scesi a 12.633 miliardi di yen (-0,4%), mentre l’utile operativo è crollato dell’88%, con un margine ridotto allo 0,6%.
Per l’esercizio in corso, Nissan ha comunicato solo una stima prudente di ricavi (12.500 miliardi di yen), senza fornire previsioni sugli utili, viste le incertezze legate a dazi, inflazione e volatilità valutaria.
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