Referendum, le indicazioni dei partiti: dall’invito all’astensione delle destre alle diverse posizioni delle opposizioni

A poco meno di un mese dai referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, i partiti italiani prendono posizioni molto diverse: dall’astensione al solo ritiro della scheda, dalla libertà di voto ai ‘canonici’ sì e no. L’indicazione delle forze di governo è stata chiara: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia invitano gli elettori […] L'articolo Referendum, le indicazioni dei partiti: dall’invito all’astensione delle destre alle diverse posizioni delle opposizioni proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 13, 2025 - 22:22
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Referendum, le indicazioni dei partiti: dall’invito all’astensione delle destre alle diverse posizioni delle opposizioni

A poco meno di un mese dai referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, i partiti italiani prendono posizioni molto diverse: dall’astensione al solo ritiro della scheda, dalla libertà di voto ai ‘canonici’ e no.

L’indicazione delle forze di governo è stata chiara: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia invitano gli elettori ad astenersi, provocando la dura reazione dei promotori dei referendum e delle opposizioni, in particolare quando a sostegno del non voto si è schierata la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa. L’unica eccezione tra i partiti di governo è rappresentata da Noi Moderati, che ha optato per andare alle urne e votare 5 no.

Nei partiti di opposizione le indicazioni sono, invece, molto variegate. A favore di 5 sì c’è Alleanza Verdi-Sinistra: Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli sono gli unici, di fatto, ad aver preso questa scelta. Complicata la posizione in casa Pd. La segretaria Elly Schlein ha detto che anche i dem sono per i 5 sì. Ma l’area riformista del partito, dopo una serie di mal di pancia più o meno sotterranei, si è sfilata dalle posizioni della leader: “Voteremo sì al referendum sulla cittadinanza e sì al quesito sulle imprese appaltanti. Ma non voteremo gli altri 3 quesiti“, hanno annunciato in una lettera a Repubblica Giorgio Gori, Lorenzo Guerini, Marianna Madia, Pina Picierno, Lia Quartapelle e Filippo Sensi. I riformisti dem fanno comunque sapere che ritireranno la scheda per non compromettere il raggiungimento dell’ostacolo più grande che si presenta davanti ai referendum, il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto.

Per il Movimento 5 stelle l’indicazione formale è per 4 sì ai quesiti sul lavoro promossi dalla Cgil. Per quello sulla cittadinanza, alla base è stata, invece, data libertà di voto. Il leader Giuseppe Conte, però, si è esposto annunciando la sua scelta personale di esprimersi con 5 sì. +Europa è nel Comitato promotore del referendum sulla cittadinanza, quindi il su questa scheda è scontato. Meno per i quesiti sul lavoro, dove il partito di Riccardo Magi ha optato per il a quello sugli appalti e no agli altri sul lavoro con l’eredità del Jobs Act.

La riforma del mercato del lavoro chiama direttamente in causa Matteo Renzi, che ai suoi di Italia viva ha dato indicazioni per un no netto soprattutto al primo quesito sul lavoro (sul reintegro) e a quello sulle casuali dei contratti a termine. Per quel che riguarda la cittadinanza, Iv è decisa per il . Il partito di Renzi, comunque, sostiene la battaglia per il quorum e invita a ritirare la scheda. Sì alla cittadinanza e no ai referendum della Cgil è infine la posizione di Azione, il partito di Carlo Calenda.

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