Netanyahu cerca nuovi pretesti per prolungare la guerra e prepara una nuova offensiva militare su Gaza
Benjamin Netanyahu si riunirà domani a mezzogiorno con i vertici della sicurezza per un aggiornamento sulla situazione bellica nella Striscia di Gaza. L'articolo Netanyahu cerca nuovi pretesti per prolungare la guerra e prepara una nuova offensiva militare su Gaza proviene da Globalist.it.

Secondo quanto riportato dall’emittente israeliana Army Radio, il primo ministro Benjamin Netanyahu si riunirà domani a mezzogiorno con i vertici della sicurezza per un aggiornamento sulla situazione bellica nella Striscia di Gaza. Durante l’incontro, è attesa l’approvazione ufficiale di un piano per l’espansione delle operazioni militari nell’enclave palestinese, già avallato dal ministro della Difesa Yoav Gallant e dal capo di stato maggiore Herzi Halevi.
La notizia giunge in un momento di forte tensione, mentre Israele continua a minacciare un’invasione su larga scala della zona di Rafah, nel sud di Gaza, dove oltre un milione di sfollati palestinesi si sono ammassati in condizioni umanitarie critiche. L’annuncio del possibile via libera a nuove operazioni militari fa temere un’ulteriore escalation del conflitto, che ha già causato decine di migliaia di morti, tra cui un numero altissimo di civili.
Secondo alcuni analisti israeliani, il piano prevedrebbe un’estensione dei combattimenti verso le ultime aree urbane sotto controllo di Hamas e la distruzione delle presunte infrastrutture sotterranee del gruppo armato. L’esercito israeliano ha intensificato i preparativi lungo la linea di demarcazione con Rafah, mentre aumentano le pressioni internazionali per evitare un attacco che sarebbe catastrofico per la popolazione civile.
Diverse organizzazioni umanitarie e governi stranieri, tra cui ONU, Unione Europea e Stati Uniti, hanno espresso profonda preoccupazione per le conseguenze di un’offensiva a Rafah, sottolineando che “non esiste alcun luogo sicuro a Gaza”. Nonostante ciò, Netanyahu ha ripetutamente dichiarato che Israele completerà la sua “missione” e non accetterà un cessate il fuoco senza il completo smantellamento delle forze di Hamas.
Il vertice di domani potrebbe segnare una nuova e drammatica fase nella guerra a Gaza, con implicazioni non solo per il conflitto in corso, ma anche per l’equilibrio geopolitico dell’intera regione.
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