Lavoro, j’accuse di Mattarella: “Stipendi troppo bassi. Così le famiglie stentano”

Il capo dello Stato rilancia le questioni delle retribuzioni e delle morti bianche. Intanto il Governo prepara un decreto legge per la sicurezza sul lavoro

Apr 30, 2025 - 03:57
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Lavoro, j’accuse di Mattarella: “Stipendi troppo bassi. Così le famiglie stentano”

Roma, 30 aprile 2025 – Sergio Mattarella riapre e rilancia la questione salariale, quella che vede milioni di lavoratori costretti a accettare o ricevere retribuzioni largamente al di sotto della soglia di accettabilità: o perché sottopagati o perché precari o perché pagati in nero. E, dunque, il presidente della Repubblica, alla viglia del Primo Maggio, scende in campo in prima persona: "I salari dei lavoratori – avvisa – sono troppo bassi, molte famiglie sono in difficoltà, stentano”, e questo è “un grande problema per l’Italia”.

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a di Latina, in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro, 29 aprile 2025. ANSA/ Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK

Un monito che si accompagna al suo ripetuto allarme per la tragedia delle morti sul  lavoro: "Non sono tollerabili – denuncia –, né indifferenza né rassegnazione. Il lavoro non può essere morte, ma solo dignità per tutti”. E così, mentre l’opposizione coglie al balzo il j’accuse del capo dello Stato per rimettere in pista il salario minimo e attaccare l’esecutivo per l’inerzia sul fronte del lavoro povero, il governo è pronto, come annuncia la premier Giorgia Meloni, a varare un decreto legge per mobilitare risorse sul versante della sicurezza del lavoro, con misure tendenti a rafforzare la patente a punti, la copertura assicurativa per i tirocini degli studenti e il sostegno alla formazione dei lavoratori nell’ambito della tutela della salute sul lavoro. "Pensiamo a interventi concreti – spiega Meloni – perché è inaccettabile che ogni giornata sia scandita da morti e infortuni”.

Punto chiave del decreto: il “salario adeguato”

Nel provvedimento, in realtà, doveva esserci (e non è escluso che all’ultimo momento la premier decida di tenerlo) anche un capitolo-chiave sul cosiddetto "salario adeguato”, una sorta di risposta al salario minimo proposto dal centrosinistra fondata sull’applicazione generalizzata della retribuzione dei contratti collettivi più applicati nei vari settori, con l’obiettivo di neutralizzare i cosiddetti contratti-pirata.

La proposta della Lega

Dalla Lega, d’altra parte, con l’intento di spingere il governo e la stessa ministra del Lavoro, Marina Calderone, in questa direzione, hanno annunciato uno specifico disegno di legge sul “salario equo” a firma, anche qui non a caso, del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, e della Responsabile lavoro del partito, Tiziana Nisini.

Nella proposta, oltre al riferimento alle retribuzioni dei contratti più applicati nei differenti comparti, c’è anche una sorta di automatismo per il recupero del potere d’acquisto perduto: una sorta di scala mobile detassata.

Mattarella: “Preoccupazione sui livelli salariali"

L’appello di Mattarella, dunque, smuove acque che non sono ferme. I dati forniscono "segnali incoraggianti sui livelli di occupazione”, premette il capo dello Stato, ben sapendo che questi registrano un grande aumento del precariato e di contratti a breve se non brevissimo termine. Il dato che spaventa è un altro e il presidente lo cita: “Permangono aspetti di preoccupazione sui livelli salariali, come segnalano i dati statistici e anche l’ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro. L’Italia – nota il documento – si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008”.

Capolarato sui migranti: “Scandaloso”

E non è finita. Citando le parole di Francesco ("non venga mai meno il principio di umanità”), incalza: “Il trattamento dei migranti – con salari che, secondo l’Oil, risultano inferiori di un quarto rispetto a quelli dei connazionali – se non con fenomeni scandalosi come il caporalato, va contrastato con fermezza”.

La “piaga” delle morti sul lavoro

E lo stesso discorso vale per i morti sul lavoro. Il capo dello Stato da Latina fa capire che il suo non sarebbe stato un discorso di routine tornando a chiedere fatti e non parole per contrastare l’altissimo numero di incidenti sul lavoro che segnano di nero praticamente ogni giorno del calendario: “Una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione. È evidente che l’impegno per la sicurezza nel lavoro richiede di essere rafforzato. Riguarda le istituzioni, le imprese, i lavoratori”.