Ministro Tajani, da ciociaro onorario si occupi del futuro della fabbrica ex Winchester di Anagni
di Riccardo Bellardini Un articolo del primo maggio di un anno fa della testata locale Ciociaria Oggi, a firma di Aldo Affinati, parlava dell’appena avvenuto conferimento al Ministro degli Esteri Antonio Tajani della cittadinanza onoraria di Ferentino, piccolo centro in provincia di Frosinone al quale il forzista non ha mai nascosto di esser profondamente legato, […] L'articolo Ministro Tajani, da ciociaro onorario si occupi del futuro della fabbrica ex Winchester di Anagni proviene da Il Fatto Quotidiano.

di Riccardo Bellardini
Un articolo del primo maggio di un anno fa della testata locale Ciociaria Oggi, a firma di Aldo Affinati, parlava dell’appena avvenuto conferimento al Ministro degli Esteri Antonio Tajani della cittadinanza onoraria di Ferentino, piccolo centro in provincia di Frosinone al quale il forzista non ha mai nascosto di esser profondamente legato, soprattutto per le origini materne nella zona.
Ecco una delle dichiarazioni più importanti che Tajani fece in quell’occasione a proposito dei sanguinosi conflitti in corso, riportata nel pezzo: “Bisogna arrivare a un cessate il fuoco. Troppe sono le vittime civili. Non è facile, ma dobbiamo cercare di costruire la pace giorno dopo giorno”.
Ferentino fa parte della Valle del Sacco, come Sgurgola, altro paesino molto più piccolo. Anche qui Tajani ha ricevuto la cittadinanza onoraria per mano del sindaco Corsi, col quale intrattiene una viva amicizia che si è tradotta negli anni in partecipazioni ad eventi culturali nonché nella collaborazione relativa al progetto “turismo delle radici”. Entrambi i Comuni, insieme ad altri 17, tra cui Anagni, nota storicamente come la “Città dei Papi”, rientrano dal 2016 nel Sito di Interesse Nazionale del bacino del fiume Sacco. Un’area attenzionata per la presenza di sostanze inquinanti nell’aria a seguito di un’industrializzazione sempre più spinta, che anno dopo anno ha finito purtroppo per deturpare aree un tempo incontaminate.
Come cittadino cresciuto nel territorio della Valle del Sacco, conoscente di persone che hanno dovuto vivere sulla propria pelle con problemi di salute (a volte purtroppo risultati letali) la degradazione di questo territorio, e come uomo che vede il mondo approntarsi alla nuova grande guerra che ci viene presentata come ineluttabile, mi sento in dovere di rivolgermi al Ministro, che ben conosce queste zone.
Ministro, lei appartiene ad un Partito e ad un’area politica che rappresentano idee distanti anni luce dalle mie. Tuttavia, per la lotta che siamo chiamati a svolgere oggi, la bandiera di partito conta fino ad un certo punto. E’ una lotta di civiltà, ma forse si potrebbe definire una lotta di umanità.
Come avrà letto, o sentito nei telegiornali locali, nel pomeriggio del 3 maggio, centinaia di cittadini ciociari e non, comitati e associazioni, su impulso dell’Assemblea No War Valle del Sacco, si sono radunati nel piazzale antistante la fabbrica ex Winchester di Anagni, oggi KNDS, il cui futuro, attualmente già segnato, sarà quello di esser riconvertita alla produzione di nitrogelatina, per ottenere materiale esplosivo a fini bellici. Ciò accadrà dopo anni in cui il sito era stato destinato alla demilitarizzazione, e questo significa solo una cosa: il tempo di pace è scaduto. Si torna alla guerra.
Questo sito rischia di diventare uno dei simboli più vividi del grande riarmo europeo.
L’area potrebbe tramutarsi in una fonte di probabili incidenti per i cittadini residenti a pochi passi dalla struttura, e, nel caso di un conflitto (possibilità allo stato attuale non remota), potrebbe essere messa nel mirino, un obiettivo militare conclamato.
Ministro, non può rimanere in silenzio, proprio lei che si commuoveva quando ricordava con trasporto la terra sulla quale è stato bambino.
Non può rimanere in silenzio, se ha affermato davvero di voler costruire la pace giorno dopo giorno, anche se è difficile. Bene, è difficile, difficilissimo, come ha detto lei. Una fabbrica di armi è pronta ad entrare a regime in una zona già martoriata, come nulla fosse. Capisca chi, in terra ciociara, nel futuro non vede altro che oscurità. E’ necessario che ascolti le istanze di chi si dice scioccato e indignato dalla piega ignobile che ha preso la storia.
Se la politica è quella dei territori è il momento di tornare sul territorio, soprattutto ora che la deriva degli eventi ha deragliato dai binari della logica, del buon senso. Signor ministro, non rimanga in silenzio. Conta più l’agenda Von Der Leyen o il futuro dei bambini ciociari?
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