Firenze, presidio di persone con disabilità davanti alla Regione: “Per tre ore sotto la pioggia, accerchiati dalla polizia”
Risorse e modalità di rimborso con rendicontazione per i progetti di Vita indipendente per le persone con gravi disabilità ritenute dagli aventi diritto “inadeguate rispetto alle esigenze”, tanto che con le nuove modalità e procedure regionali “risulta ancora più complesso e penalizzante” ottenere il contributo mensile. Sono questi alcuni dei motivi che hanno spinto lunedì […] L'articolo Firenze, presidio di persone con disabilità davanti alla Regione: “Per tre ore sotto la pioggia, accerchiati dalla polizia” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Risorse e modalità di rimborso con rendicontazione per i progetti di Vita indipendente per le persone con gravi disabilità ritenute dagli aventi diritto “inadeguate rispetto alle esigenze”, tanto che con le nuove modalità e procedure regionali “risulta ancora più complesso e penalizzante” ottenere il contributo mensile. Sono questi alcuni dei motivi che hanno spinto lunedì mattina 5 maggio, in occasione della Giornata Europea della Vita Indipendente, diverse persone con gravi disabilità, caregiver, familiari e amici, oltre ad una delegazione dell’Associazione Vita Indipendente (AVI) Toscana, a scendere in Piazza del Duomo a Firenze, per alcune ore sotto la pioggia, per protestare a pochi metri dall’ingresso della sede del Palazzo della Presidenza della Regione.
I partecipanti al presidio si ponevano l’obiettivo di poter parlare con il presidente di Regione Toscana Eugenio Giani per evidenziare le criticità che vivono direttamente sulla propria pelle riguardo ai sostegni economici inerenti in particolare l’assistenza personale e i ritardi nei contributi essenziali per pagare gli assistenti personali. “Tre ore aspettando di essere ricevuti, senza un riparo dalla pioggia accerchiati dalla polizia come se fossimo pericolosi, quando in realtà le nostre uniche ’armi’ erano le carrozzine”, ha detto a La Nazione Patrizia Pepe, membro della segreteria dell’AVI e presente al sit-it. Incontro avvenuto sia con il governatore toscano che con l’assessora alle Politiche sociali Serena Spinelli.
Contattata da ilfattoquotidiano.it l’assessora regionale alle Politiche sociali ribatte:”In Toscana abbiamo affermato con forza il diritto alla Vita indipendente con una proposta di legge ad hoc, portando il finanziamento da 12,9 milioni a quasi 25 milioni l’anno”. Al momento quindi, risultano coinvolte oltre 1.800 persone, 650 in più rispetto al passato, per una cifra che arriva “fino a 2.000 euro al mese per sostenere davvero l’autonomia”. Rispetto al presidio, Spinelli dichiarato: “Abbiamo incontrato i manifestanti ed è emerso che le questioni sollevate riguardano soprattutto aspetti tecnici, che saranno affrontati in un incontro con gli ambiti territoriali”. In particolare, hanno annunciato un incontro con i direttori delle Società della salute, consorzi pubblici costituiti dai Comuni di una determinata zona sociosanitaria e l’azienda Usl.
A fronte dell’incremento di 200 euro al mese per i progetti di Vita indipendente tali risorse, secondo i manifestanti che hanno partecipato al presidio, risultano tuttavia ancora “insufficienti” rispetto all’incremento delle retribuzioni per un assistente personale domiciliare. “Nonostante dal 2012 i costi dell’assistenza siano aumentati di oltre il 20%, la Regione ha aumentato il massimale del contributo solo da 1.800 a 2.000 euro mensili – ha sostenuto ancora Pepe a la Nazione – ma di fatto molti disabili non hanno avuto nessun aumento dell’importo o solo dell’1-2%”. La Regione Toscana con l’approvazione della delibera di Giunta 753/24 ha cambiato le disposizioni utilizzando anche risorse del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+). Ma chi protesta attacca: “Con le novità introdotte non abbiamo riscontrato nessun beneficio concreto”.
Un altro problema evidenziato dai promotori della protesta è che il contributo, in varie zone, “non viene erogato prima della fine del mese di competenza così da consentire di pagare l’assistenza”. Così gli aventi diritto sono costretti ad anticipare la somma. Si stima che in media una persona con gravi disabilità in Toscana spenda per l’assistenza personale a casa complessivamente tra le 2mila e 3mila euro mensili. “Molte persone si sono trovate senza soldi, hanno dovuto chiedere prestiti”, riferisce Pepe a La Nazione – Se non pagati, giustamente, gli assistenti vanno via e molti di noi dipendono da loro”. L’AVI ha diramato un elenco di richieste formali rivolte alla Regione Toscana, si va ad esempio dall’adeguamento dell’importo dei contributi per la Vita Indipendente rispetto ai bisogni di assistenza personale e all’aumento del costo dell’assistenza, all’anticipo del contributo entro il giorno 25 del mese, passando per l’inclusione degli accantonamenti della tredicesima e del Trattamento di fine rapporto (Tfr) nella rendicontazione e resoconto almeno trimestrale entro tempi più lunghi dei 5 giorni richiesti.
*Foto dalla pagina Facebook del comitato lavoratori “Io non ci sto”
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