Mieli incensa Prevost e attacca Bergoglio: “Un superlaureato, non uno delle chiacchiere a vanvera e del pacifismo da bandiera bianca”. Su La7
“Leone XIV sarà un grandissimo Papa, come per me lo è stato Papa Giovanni Paolo II. Prevost è un uomo molto, molto differente da Bergoglio: questo tenetelo presente. Adesso tutti tirano in mezzo il fatto che abbia parlato di pace, ma cosa volete che dicesse? Voglio la guerra, distruggete i ponti? Ovviamente non mi aspettavo […] L'articolo Mieli incensa Prevost e attacca Bergoglio: “Un superlaureato, non uno delle chiacchiere a vanvera e del pacifismo da bandiera bianca”. Su La7 proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Leone XIV sarà un grandissimo Papa, come per me lo è stato Papa Giovanni Paolo II. Prevost è un uomo molto, molto differente da Bergoglio: questo tenetelo presente. Adesso tutti tirano in mezzo il fatto che abbia parlato di pace, ma cosa volete che dicesse? Voglio la guerra, distruggete i ponti? Ovviamente non mi aspettavo che parlasse di guerra e di ferrovie, però sarà un papa molto diverso da Bergoglio perché la formazione conta”. Esordisce così Paolo Mieli, ospite di Piazzapulita (La7), nel suo lungo peana al neo-Papa e nelle sue critiche acerrime sul predecessore, Papa Francesco.
La firma del Corriere della Sera loda con toni quasi estatici la cultura di Prevost: “Ha una grande preparazione, come si vede dalla raffinatezza del nome scelto: quel richiamo, secondo me, non è solo a Leone XIII, ma anche a Leone Magno, che è il fondatore dei Papi e che fermò Attila. Prevost è una persona piena di storia e di formazione, parliamo di un Papa superlaureato che ha fatto grandi studi. Provateci voi a prendere una laurea prima in matematica e poi in filosofia”.
Mieli prosegue con il suo confronto impietoso tra Prevost e Bergoglio: “Leone XIV non viene solo da un’attività pastorale, né è un uomo dell’improvvisazione. Non è uno che domani mattina fa una battuta o chiama il direttore di un giornale per farci una chiacchierata a vanvera. Delle cose che abbiamo visto in passato non vedremo più certamente questo. Poi nascondiamo alcuni fatti: Bergoglio è stato una persona eccezionale, però all’inizio gli chiamò dei collaboratori a casaccio, maschi e femmine, e non si capiva con che criterio stavano fuori. E non ci sarà un caso come il caso Becciu, gestito in una maniera che dire approssimativa è dire poco”.
Sfottò anche ai pacifisti e nuova staffilata a Papa Francesco sulla gestione del negoziato tra Russia e Ucraina: “Il nuovo pontefice avrà un bel compito, perché un conto è usare la parola ‘pace’ e dire ‘pace, pace, pace, viva la pace, ponti, ponti, ponti e pace’. Poi i problemi che dovranno gestire la segreteria di Stato saranno ben diversi. Zuppi l’unico che, invece di fare chiacchiere come tanti – conclude – è riuscito a prendere dei bambini ucraini che avevano rapito i russi. Non è una cosa da poco, perché di chiaccheroni durante questi tre anni e di pacifisti della chiacchiera ne abbiamo sentiti tanti. E ricordo anche che Papa Francesco aveva consigliato agli ucraini di alzare bandiera bianca di fronte a Putin. Il suo era un tipo di pacifismo della bandiera bianca”.
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