Segni di tortura e organi mancanti: così i russi restituiscono il cadavere della giornalista ucraina Viktoriia Roshchyna
È morta nel 2024 in una prigione russa, dove era detenuta. Ma il corpo della giornalista ucraina Viktoriia Roshchyna, 27 anni, è tornato dai suoi cari mutilato, con numerosi segni di tortura e senza alcuni organi: cervello, occhi e laringe. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata dalle autorità ucraine raccontata da Ukrainska Pravda, la testata […] L'articolo Segni di tortura e organi mancanti: così i russi restituiscono il cadavere della giornalista ucraina Viktoriia Roshchyna proviene da Il Fatto Quotidiano.

È morta nel 2024 in una prigione russa, dove era detenuta. Ma il corpo della giornalista ucraina Viktoriia Roshchyna, 27 anni, è tornato dai suoi cari mutilato, con numerosi segni di tortura e senza alcuni organi: cervello, occhi e laringe. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata dalle autorità ucraine raccontata da Ukrainska Pravda, la testata per la quale la reporter lavorava come freelance. Alla giovane, il giornale ucraino ha dedicato il ‘Progetto Viktoriia: Storia di prigionia e torture subite dalla giornalista Roshchyna e da migliaia di ucraini imprigionati dalla Russia’, iniziativa internazionale lanciata da Forbidden Stories con il coinvolgimento di organi di stampa di tutto il mondo – tra cui Guardian, Washington Post, Le Monde, Die Zeit, Der Spiegel, France 24 – per indagare sulle circostanze della prigionia di Roshchyna e sugli ucraini tenuti prigionieri dalla Russia.
A ricostruire la vicenda sulla base di quanto riportato da Forbidden Stories è il Corriere della Sera: catturata una prima volta nel 2022 e trattenuta per una decina di giorni, decide di ripartire nel 2023 per lavorare dietro le linee nemiche. Un’impresa pericolosissima che le toglie anche il sostegno di Hromadske, la tv per la quale lavora. Lascia l’Ucraina per l’ultima volta il 25 luglio 2023, poi raggiunge la Russia attraversando Polonia, Lettonia e Lituania. Dal 3 agosto 2023 non si hanno più sue notizie: e si capisce che i russi l’hanno presa. A spiegare quello che le è successo, incluso il trattamento disumano che le è stato riservato, sono alcuni testimoni che parlano con Forbidden Stories. A Melitopol, dove viene portata, viene torturata in un centro di smistamento di prigionieri. Scosse elettriche, pugnalate, botte. Poi la portano in un altro centro a Taganrog. “Quando è arrivata era piena di ogni tipo di droghe, poi praticamente iniziato a impazzire”. Anche qui i detenuti subiscono torture: botte, scosse elettriche sulla sedia elettrica, waterboarding. La razione di cibo quotidiana è ridicola: quattro cucchiai e mezzo per piatto. La giornalista smette di mangiare e arriva a pesare 30 chili. In una telefonata che riesce a farle ad aprile 2024, il padre la implora di ricominciare a mangiare. Il 13 settembre 2024 dovevano scambiarla come prigioniera, ma non è successo. Il 10 ottobre del 2024 l’uomo riceve una lettera dalle autorità russe: la figlia è morta il 19 settembre. Da lì nessuna notizia, il corpo non viene restituito.
Poi il 14 febbraio 2025, poco più di due mesi fa: nella lista dei corpi dei prigionieri scambiati consegnata agli intermediari della Croce Rossa Internazionale c’è una scritta da decifrare. È “NM SPAS 757”: numeri e lettere che stanno a significare “uomo non identificato” e “danni estesi alle arterie coronarie”. Ma quello non è il corpo di un uomo, è quello di Viktoriia Roshchyna. Il cadavere, scrive Forbidden Stories, “era in cattive condizioni: era stato congelato e si trovava in stato di mummificazione. Le contusioni sul collo erano compatibili con una possibile frattura dell‘osso ioide, una rara frattura comunemente associata allo strangolamento, secondo una fonte vicina alle indagini ufficiali. Gli investigatori ucraini – continua il sito – si sono finora astenuti dal valutare la causa del decesso. Questo perché, secondo la stessa fonte, il corpo di Vika è stato restituito con diverse parti del corpo asportate, tra cui parti del cervello, della laringe e dei bulbi oculari, il che suggerisce un possibile tentativo di occultare la causa del decesso”. Secondo diverse fonti, “Viktoriia è stata prelevata dalla sua cella l’8 settembre, quasi due settimane prima della data ufficiale del decesso. Ma per ora, né l’accusa né Forbidden Stories sono stati in grado di stabilire cosa sia successo durante quel periodo”.
(screenshot da Forbidden Stories)
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