Meteo Estate 2025: esplosione di NOTTI TROPICALI, quando il caldo non dà tregua

Con l’arrivo dell’Estate, l’attenzione si concentra su un fenomeno meteo-climatico in forte crescita e sempre più preoccupante per la salute pubblica: le notti tropicali nelle città italiane, dove le temperature notturne non scendono mai sotto i 20 °C e in molti casi superano i 25 °C. A soffrire di più sono le grandi aree urbane, […] Meteo Estate 2025: esplosione di NOTTI TROPICALI, quando il caldo non dà tregua

Mag 3, 2025 - 17:57
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Meteo Estate 2025: esplosione di NOTTI TROPICALI, quando il caldo non dà tregua
Con l’arrivo dell’Estate, l’attenzione si concentra su un fenomeno meteo-climatico in forte crescita e sempre più preoccupante per la salute pubblica: le notti tropicali nelle città italiane, dove le temperature notturne non scendono mai sotto i 20 °C e in molti casi superano i 25 °C. A soffrire di più sono le grandi aree urbane, trasformate in veri e propri forni notturni a causa delle isole di calore urbano. Il meteo notturno nelle città italiane: un rischio reale per milioni di persone Secondo i più recenti dati Istat, le 14 città metropolitane italiane — tra cui Milano, Roma, Napoli e Torinocoprono circa il 15% del territorio nazionale ma ospitano oltre il 35% della popolazione italiana, equivalente a circa 21 milioni di persone. È proprio in queste aree ad alta densità abitativa che l’effetto delle isole di calore urbano si fa più marcato. Il cemento, l’asfalto e le superfici artificiali, caratteristiche dell’ambiente urbano, assorbono e trattengono il calore accumulato durante le ore più calde della giornata. Di notte, questo calore viene rilasciato lentamente, impedendo il normale raffreddamento dell’aria. Il risultato è una persistente sensazione di afa, soprattutto quando all’alta temperatura si unisce un tasso di umidità elevato, che rende ancora più difficile dormire e recuperare energie. Notti tropicali in aumento anche nei piccoli centri, ma con meno intensità Chi vive nei comuni più piccoli, con meno di 5.000 abitanti, è leggermente più fortunato. Secondo l’Istat, in questi paesi e borghi rurali risiedono poco meno di 10 milioni di persone, ossia circa il 16% della popolazione italiana. Grazie alla minore concentrazione edilizia e alla maggiore presenza di vegetazione, le temperature notturne riescono ancora a scendere sotto i livelli critici, offrendo un refrigerio naturale. Tuttavia, nessuno è completamente al sicuro: anche in queste zone si osserva una crescita preoccupante delle notti tropicali. Negli ultimi vent’anni, il numero di notti con temperature sopra i 20 °C è più che raddoppiato in tutta la Penisola italiana, a testimonianza di un cambiamento climatico inarrestabile che non risparmia nemmeno le aree rurali e montane. Le grandi città italiane diventano forni notturni: le più colpite Milano, Roma e Napoli A essere più duramente colpite sono le grandi metropoli come Milano, Roma e Napoli, dove l’impatto delle isole di calore urbano è amplificato da una forte cementificazione, dalla scarsa ventilazione e dalla mancanza di alberature e superfici permeabili. Durante l’estate, queste città diventano ambienti particolarmente insalubri, dove il caldo notturno estremo non solo rende difficile il riposo ma aumenta il rischio sanitario, soprattutto per le persone anziane, i bambini e chi soffre di malattie cardiovascolari o respiratorie. Le ricerche condotte dal Sistema nazionale di protezione dell’ambiente (SNPA) e le analisi Istat confermano che il riscaldamento notturno è una delle minacce ambientali più urgenti per il futuro prossimo. È fondamentale che le amministrazioni comunali e le autorità nazionali attuino politiche meteo-climatiche di mitigazione, investendo in infrastrutture verdi, pianificazione urbana sostenibile, raffrescamento passivo e informazione preventiva della popolazione.

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