
Con l’arrivo dell’
Estate, l’attenzione si concentra su un fenomeno
meteo-climatico in forte crescita e sempre più preoccupante per la salute pubblica:
le notti tropicali nelle città italiane, dove le temperature
notturne non scendono mai sotto i 20 °C e in molti casi superano i 25 °C. A soffrire di più sono le
grandi aree urbane, trasformate in veri e propri
forni notturni a causa delle
isole di calore urbano.
Il meteo notturno nelle città italiane: un rischio reale per milioni di persone Secondo i più recenti dati
Istat, le
14 città metropolitane italiane — tra cui
Milano, Roma, Napoli e Torino —
coprono circa il 15% del territorio nazionale ma ospitano oltre il
35% della popolazione italiana, equivalente a circa 21 milioni di persone. È proprio in queste aree ad alta densità abitativa che l’effetto delle
isole di calore urbano si fa più marcato. Il
cemento, l’asfalto e le superfici artificiali, caratteristiche dell’ambiente urbano,
assorbono e trattengono il calore accumulato durante le ore più calde della giornata. Di notte, questo calore viene rilasciato lentamente, impedendo il normale raffreddamento dell’aria. Il risultato è una
persistente sensazione di afa, soprattutto quando all’alta temperatura si unisce un
tasso di umidità elevato, che rende ancora più difficile dormire e recuperare energie.
Notti tropicali in aumento anche nei piccoli centri, ma con meno intensità Chi vive nei
comuni più piccoli, con meno di
5.000 abitanti, è leggermente più fortunato. Secondo l’Istat, in questi
paesi e borghi rurali risiedono
poco meno di 10 milioni di persone, ossia circa il
16% della popolazione italiana. Grazie alla
minore concentrazione edilizia e alla
maggiore presenza di vegetazione, le temperature notturne riescono ancora a scendere sotto i livelli critici, offrendo un refrigerio naturale. Tuttavia,
nessuno è completamente al sicuro: anche in queste zone si osserva una
crescita preoccupante delle notti tropicali. Negli ultimi
vent’anni, il numero di notti con temperature sopra i 20 °C è
più che raddoppiato in tutta la
Penisola italiana, a testimonianza di un
cambiamento climatico inarrestabile che non risparmia nemmeno le
aree rurali e montane.
Le grandi città italiane diventano forni notturni: le più colpite Milano, Roma e Napoli A essere più duramente colpite sono le grandi
metropoli come
Milano,
Roma e
Napoli, dove l’impatto delle
isole di calore urbano è amplificato da una
forte cementificazione, dalla
scarsa ventilazione e dalla
mancanza di alberature e superfici permeabili. Durante l’estate, queste città diventano ambienti particolarmente insalubri, dove il
caldo notturno estremo non solo rende difficile il riposo ma
aumenta il rischio sanitario, soprattutto per le persone anziane, i bambini e chi soffre di
malattie cardiovascolari o respiratorie. Le
ricerche condotte dal Sistema nazionale di protezione dell’ambiente (SNPA) e le analisi
Istat confermano che il riscaldamento notturno è
una delle minacce ambientali più urgenti per il futuro prossimo. È fondamentale che le amministrazioni comunali e le autorità nazionali attuino
politiche meteo-climatiche di mitigazione, investendo in
infrastrutture verdi,
pianificazione urbana sostenibile,
raffrescamento passivo e
informazione preventiva della popolazione.
Meteo Estate 2025: esplosione di NOTTI TROPICALI, quando il caldo non dà tregua