Un viaggio nel sud della Bolivia, dove il tempo sembra rallentare e la bellezza si fonde con il gusto. Mi sono trovato a
TARIJA, una perla nascosta tra le colline dell’estremo sud boliviano, al confine con l’Argentina. Non è solo una città, ma un invito a vivere lentamente, a lasciarsi abbracciare dalla dolcezza del paesaggio e dall’intensità dei sapori.
Dove si trova Tarija Tarija si adagia in una valle fertile a circa 1.850 metri sul livello del mare. Siamo nel cuore della
Cordigliera Orientale, in una regione privilegiata per il clima e la posizione geografica. La città è facilmente raggiungibile in aereo da
La Paz o da
Santa Cruz de la Sierra, ma è percorrendo la strada, tra tornanti e vallate, che si inizia a intuire la sua anima gentile e profonda. Siamo in una zona che guarda all’
Argentina, e non è solo la vicinanza geografica a fare da ponte tra culture: lo si sente nell’accento, nei piatti, nella musica. È una Bolivia diversa da quella dell’altopiano, più morbida, più aperta, e con una passione sincera per la vita semplice e i sapori intensi.
Geografia e natura di un territorio generoso Le colline ondulate che circondano la valle sono ricoperte di vigneti e ulivi, un paesaggio che ricorda la
Toscana ma con un tocco andino. Ci sono piccoli corsi d’acqua, sentieri sterrati che attraversano le campagne, e montagne che incorniciano il cielo limpido. Le
giornate qui sono limpide, l’aria è secca e pulita, e il sole sembra non voler mai tramontare. Questo microclima è il segreto della qualità eccezionale dei prodotti locali: l’uva matura lentamente, concentrando zuccheri e aromi, regalando vini intensi e sorprendenti.
Clima ideale per un viaggio rilassato La cosa che più ho amato è il
clima secco e mite. Le estati sono calde ma ventilate, mentre gli inverni – se così si possono chiamare – sono freschi ma mai rigidi. Il cielo resta
azzurro per gran parte dell’anno, e la luce calda del sole trasforma ogni passeggiata in campagna in una piccola celebrazione della bellezza. Questo clima perfetto rende
Tarija una destinazione ideale per attività all’aria aperta, in particolare per gli amanti dell’enogastronomia: si può sorseggiare un bicchiere di vino all’ombra di una vite, camminare tra i filari al tramonto, o sedersi in una plaza ad ascoltare la musica locale con un calice in mano.
Un paradiso per gli amanti del vino Tarija è la capitale vinicola della Bolivia. Qui si coltivano le viti più alte del mondo, fino a 2.400 metri d’altitudine. I vini, in particolare i
Malbec, Syrah, Cabernet Sauvignon e il celebre
vino di altura, sono intensi, eleganti, con una personalità che riflette il territorio. Visitare le
bodegas è un’esperienza imperdibile: piccole aziende a conduzione familiare, accanto a tenute moderne e scenografiche come
Kohlberg o
Campos de Solana, offrono tour, degustazioni e racconti appassionati. Ogni bicchiere è un viaggio nei sapori, nella terra, nella storia di questa regione.
Sapori autentici e tradizioni enogastronomiche Ma Tarija non è solo vino. È anche
cucina tradizionale: le empanadas dolci e salate, il saice (uno stufato speziato servito con riso e patate), il locro, e le carni alla griglia, influenzate dalla vicina Argentina. Durante il mio soggiorno ho scoperto le
chicherías, piccoli locali dove si beve la
chicha, una bevanda fermentata a base di mais, e si ascoltano storie antiche raccontate da gente con gli occhi pieni di memoria. È un luogo dove si mangia con calma, dove il cibo è parte di un rito, e dove ogni pasto è accompagnato da un brindisi e da una risata.
Cultura viva e feste popolari Un’altra anima di Tarija è la
musica e la festa. Qui la cultura è viva, spontanea. A marzo si celebra la
Fiesta de San Roque, con danze tradizionali, tamburi e costumi colorati. Ma la più famosa è la
Vendimia Chapaca, la festa della vendemmia: un tripudio di colori, carri decorati, balli e – ovviamente – vino. I
tarijeños sono ospitali, gentili, fieri delle proprie radici. Parlano con un accento dolce e un sorriso accogliente. Passeggiando per le vie del centro, tra edifici coloniali e piazze alberate, si percepisce un’energia tranquilla, ma intensa.
Peculiarità di una città da scoprire lentamente C’è un luogo in particolare che mi è rimasto nel cuore: il
Mirador de los Sueños. Da qui si vede tutta Tarija, come un mosaico di tetti rossi, vigneti e colline. Al tramonto, il cielo si colora di rosa e arancio, e il silenzio si riempie del canto dei grilli. Un’altra chicca è il
Museo Paleontológico y Arqueológico, dove si scoprono le tracce antichissime di questa terra, tra fossili di megafauna e testimonianze delle prime civiltà che abitarono la valle. E infine, un consiglio: perdersi. Camminare senza meta, lasciarsi guidare dall’odore del pane appena sfornato, dai suoni di una chitarra lontana, dai colori dei mercati. Tarija non si visita,
si vive. Con lentezza, con curiosità, con rispetto.
Tarija, tra vigneti e cultura nel cuore della Bolivia