Meno tasse al ceto medio Giorgetti prende tempo “Intervento in più anni”
Il taglio delle tas se per il ceto medio si fa più lontano. A mettere un freno alle spinte di Forza Italia e FdI, che insistono per un intervento a stretto giro, è Giancarlo Giorgetti. L’orizzonte è «pluriennale », chiarisce il ministro dell’Economia quando nell’aula della Camera è il deputato Luigi Marattin (Liberaldemocratici) a chiedere […] L'articolo Meno tasse al ceto medio Giorgetti prende tempo “Intervento in più anni” proviene da Iusletter.

Il taglio delle tas se per il ceto medio si fa più lontano. A mettere un freno alle spinte di Forza Italia e FdI, che insistono per un intervento a stretto giro, è Giancarlo Giorgetti. L’orizzonte è «pluriennale », chiarisce il ministro dell’Economia quando nell’aula della Camera è il deputato Luigi Marattin (Liberaldemocratici) a chiedere cosa intende fare il governo per alleviare il peso che grava sui redditi medi. E in un altro passaggio del question time a Montecitorio, il titolare del Tesoro parla di «un progressivo abbattimento» della pressione fiscale in favore dei contribuenti in questione.Il convitato di pietra: le risorse. Servono circa 4 miliardi per soddisfare le richieste di Forza Italia, che punta su un taglio Irpef di due punti percentuali, dal 35% al 33%, dell’aliquota di riferimento, ma anche all’estensione dello scaglione, da 50 a 60 mila euro. I margini sono stretti. Anche un interventopiù limitato sarebbe comunque impegnativo. Altre urgenze, nelle scorse settimane, hanno messo in evidenza la necessità di restare prudenti: i 3 miliardi stanziati contro il caro bollette sono la cartina di tornasole di questa difficoltà.
Se i tempi dell’intervento per il ceto medio sono incerti, nessun dubbio invece sull’impegno. Giorgetti rassicura: la riduzione delle tasse andrà avanti. «Voglio qui ribadire l’intento del governo più volte dichiarato, e più volte dimostrato, dalle due due leggi di bilancio del 2023 e 2024», sottolinea nella replica all’interrogazione. Il riferimento è al taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35 mila euro, esteso a partire da quest’anno fino a 40 mila.
Misure che Giorgetti associa a una riduzione della pressione fiscale di 18 miliardi. E proprio l’allargamento del perimetro dei beneficiari viene preso come riferimento per inquadrare il prossimo passaggio – la misura per il ceto medio – nella prospettiva pluriennale. «Il percorso – aggiunge – è stato già avviato». Le parole del ministro non convincono Marattin:«Giorgetti – controbatte – dice bugie: i 18 miliardi non sono stati stanziati sui redditi medi, come sostiene, ma sui redditi bassi, inferiori ai 35 mila euro annui».
Intanto il cantiere del fisco si riapre con il parere della commissione Finanze della Camera al decreto legislativo che corregge il concordato preventivo biennale. Tra le venti osservazioni che accompagnano il via libera al testo spunta la richiesta al governo di permettere ai contribuenti che aderiranno al concordato 2025-2026 di avvalersi ancora del ravvedimento speciale, includendo i debiti maturati nel 2023.
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