L’Europa stringe sui dazi: accordo equo o la reazione

Gli accordi raggiunti dagli Stati Uniti con la Gran Bretagna e la Cina hanno spinto il sottosegretario polacco allo Sviluppo economico Michał Baranowski (Varsavia ha la presidenza di turno dell’Ue) verso un «prudente ottimismo» perché «vediamo che gli americani stanno cambiando approccio», ha detto al termine ieri del Consiglio Commercio. Le intese raggiunte sono state […] L'articolo L’Europa stringe sui dazi: accordo equo o la reazione proviene da Iusletter.

Mag 16, 2025 - 13:48
 0
L’Europa stringe sui dazi: accordo equo o la reazione

Gli accordi raggiunti dagli Stati Uniti con la Gran Bretagna e la Cina hanno spinto il sottosegretario polacco allo Sviluppo economico Michał Baranowski (Varsavia ha la presidenza di turno dell’Ue) verso un «prudente ottimismo» perché «vediamo che gli americani stanno cambiando approccio», ha detto al termine ieri del Consiglio Commercio. Le intese raggiunte sono state lette come una «de-escalation».

Anche il commissario Ue al Trade Maroš Šefcovic ha voluto dare un segnale positivo, ricordando che mercoledì ha avuto «un’altra chiamata costruttiva con il segretario al commercio degli Stati Uniti, Howard Lutnick» con il quale ha «concordato di intensificare il nostro impegno a livello tecnico». Šefcovic sta mantenendo «contatti regolari» con lui e con l’ambasciatore Jamieson Greer, con il quale si è scambiato messaggi di testo poco prima dell’inizio della riunione di ieri.

Il cauto ottimismo non deve però far abbassare la guardia. Per il ministro al Commercio svedese, Benjamin Dousa, quelli con Cina e Regno Unito «sono passi avanti molto piccoli» e «se questo è ciò che aspetta l’Europa, allora gli Usa possono aspettarsi contromisure da parte nostra». Il ministro Baranowski ha ricordato che «dobbiamo anche proteggere gli interessi delle imprese e dei consumatori europei» e dunque «prepararci a un piano B» se i negoziati fallissero. L’obiettivo dell’Ue resta trovare una «soluzione negoziata» che porti a «un risultato equo ed equilibrato», ha detto Šefcovic. Vuol dire evitare la reintroduzione dei dazi «reciproci», che per 90 giorni sono stati abbassati dagli Usa dal 20% al 10% e ridurre quelli su acciaio, alluminio e auto «Made in Ue», che sono del 25%. Per Šefcovic ci sono aree in cui Ue e Usa possono trovare terreno comune, come la sovraccapacità produttiva, «per esempio nel settore dell’acciaio, nelle dipendenze», con riferimento alle «materie prime critiche e nelle tecnologie sensibili». L’Ue sta anche guardando a nuovi mercati. Il commissario ha aggiornato i ministri sui colloqui con «India, Indonesia, Malaysia, Thailandia, Filippine» e sul «rinnovato interesse» per intese con «Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, ma anche il Consiglio di Cooperazione del Golfo».

Il timore è che gli Usa intendano mantenere l’aliquota dei dazi al 10%. Il negoziato è al suo 37 giorno, ci sono tre mesi di tempo per un compromesso. L’Ue sta studiando le contromisure. La Commissione sta consultando le parti interessate su un elenco di «misure di riequilibrio» che andrebbero a colpire esportazioni Usa per 95 miliardi. Šefcovic ha ribadito che «nulla è automatico. Qualsiasi misura in esame ha il solo scopo di livellare il campo di gioco in caso di mancato accordo».

L'articolo L’Europa stringe sui dazi: accordo equo o la reazione proviene da Iusletter.