Leone XIV "La pace sia con voi"

Eletto Papa al quarto scrutinio. Primo americano e agostiniano. .

Mag 9, 2025 - 05:48
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Leone XIV "La pace sia con voi"

È il Papa di tante cose, e forse per questo è Papa. Ma tra tutte quelle che l’hanno portato al Soglio di Pietro, Robert Francis Prevost ha scelto di essere il Papa della pace. "Pace" è la prima parola che Leone XIV ha pronunciato, e che poi ha ripetuto nella decina di minuti di saluto al mondo. E per far capire che parlava di quella pace là, quella che tutti chiediamo e che adesso nel mondo non c’è, ha usato l’aggettivo "disarmata". Una pace che disarma. Non è il programma del pontificato ma poco ci manca, e presto lo vedremo all’opera, quando incontrerà i potenti del mondo alla sua incoronazione, tra tutti e forse primo di tutti Donald Trump.

Erano le sette e un quarto di ieri sera quando il protodiacono si è affacciato dalla Loggia delle benedizioni e in un silenzio irreale della piazza San Pietro ha pronunciato il nome del cardinale di Chicago. Al "Robertum Fransciscum" non c’è stato bisogno di altro per capire verso dove si era indirizzata la scelta dei cardinali elettori anche perché il nome di Prevost, 69 anni, era stato fatto più volte negli ultimi giorni. Non era tra i front runner che come sempre accade sono entrati papi e sono usciti cardinali (in primis Parolin) ma non si trovava neppure nelle ultime file.

Il suo profilo ha preso a lievitare quando si è capito che i cardinali andavano cercando un uomo che in un collegio così disomogeneo potesse mettere d’accordo tante esigenze insieme, un qualcuno in cui ognuno avrebbe potuto rivedere qualcosa di sé e del suo mondo, un qualcuno insieme che riunisse il gregge sfilacciato da alcune prese di posizione di Francesco, un moderato, se fosse un politico diremmo un "uomo di centro". E Robert Prevost lo è. È un missionario che ha accontentato gli alfieri della Chiesa in uscita di bergogliana memoria, e l’omaggio che Leone XIV ha voluto fare al predecessore nelle sue prime è stato particolarmente caloroso ("Grazie a papa Francesco, tutti noi ricordiamo ancora le sue ultime parole il giorno di Pasqua").

Non è mai stato però considerato un turbo-bergogliano (ce ne erano altri più integralisti, Prevost per esempio sui gay non è stato mai così aperto come il papa argentino) tant’è che si è presentato alla Loggia indossando la mozzetta rossa che Francesco aveva bandito come segno di povertà (e vedremo adesso se continuerà ad abitare a Santa Marta o ’tornerà’ negli appartamenti apostolici). È un nordamericano, quindi sicuramente votato da tutti gli altri cardinali a stelle e strisce, che però non ha mai condiviso l’agenda di Trump e tra le prime parole di ieri sera ce ne sono state alcune che certamente alla Casa Bianca non avranno fatto piacere, al di là del tweet di prammatiche congratulazioni ("dobbiamo costruire ponti", che è l’opposto dei muri di Trump, quelli che poi neanche Biden ha demolito).

È un notorio sostenitore della sinodalità, al contrario di Francesco che era stato accusato di eccessivo verticismo, e ieri sera l’ha ricordato ("auspico una Chiesa sinodale, che cerca la pace, la carità, che cerca di essere sempre vicino a coloro che soffrono"). Ha il passaporto statunitense ma la sua seconda patria è il Perù, e qui torna il ruolo e il peso del cattolicesimo dell’America latina, il continente dove il cattolicesimo è forte e in espansione. Non è un europeo ma certamente un ’occidentale’ e certamente ha rassicurato quegli episcopati del Vecchio continente che avevano vissuto con sofferenza certe prese di posizione troppo terzomondialiste di Francesco. È un uomo che imporrà una sua agenda sociale (il nome Leone XIV richiama il papa Leone XIII, l’autore della prima enciclica sociale della Chiesa Cattolica) senza probabilmente le asprezze bergogliane e che cercherà di contenere con la sua solida preparazione teologica e la saldezza dottrinale che gli viene dalla formazione agostiniana (per molti meno ’pericolosa’ di quella di confine tipica dei gesuiti).

Poi come spesso accade i papati hanno sviluppi "preterintenzionali", e vanno (in certi casi molto) al di là delle aspettative per le quali erano stati pensati da chi li aveva votati (Giovanni XXIII, lo stesso Francesco), o assumono grandezze inaspettate, assurgendo a dimensioni storiche inimmaginate (Wojtyla). Di Leone XIV conosciamo il passato e abbiamo assistito all’inizio. Con due guerre e mezzo in corso, con una unità ecclesiale da ricomporre, con un gregge da riunire, non occorrerà attendere molto per vederlo alla prova.