L’abbraccio ai terremotati di Norcia: "La visita nel 2016 ci ha ridato coraggio e forza di andare avanti"

L’ex sindaco Alemanno racconta l’arrivo nelle zone colpite dal sisma: "Il Papa si recò a San Pellegrino. Fu un momento importantissimo per la nostra popolazione, che stava perdendo ogni speranza". .

Apr 22, 2025 - 05:02
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L’abbraccio ai terremotati di Norcia: "La visita nel 2016 ci ha ridato coraggio e forza di andare avanti"

Quando Papa Francesco nel 2016 si presentò con una utilitaria a Norcia per stare vicino alla gente in grande difficoltà per il terremoto. "Saluto tutti voi. Vi sono stato vicino, mi sento molto vicino in questo momento di tristezza, prego per voi e chiedo al Signore che dia la forza di andare avanti. E adesso vi invito a pregare tutti insieme l’Ave Maria". Con queste parole il Papa, il 4 ottobre del 2016, manifestò la sua vicinanza alla popolazioni della Valnerina colpite dal terremoto. Lo fece di persona, perché amava stare tra la gente, quella più in difficoltà e a sorpresa nel primo pomeriggio, durante una visita nelle zone colpite dal sisma, si recò a San Pellegrino di Norcia. Ad accoglierlo fu il vescovo della diocesi Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, e tutti i sindaci della Valnerina. "Ricordo benissimo quel momento – afferma l’allora sindaco Nicola Alemanno – eravamo in totale emergenza, con gli altri sindaci della Valnerina, ci trovavamo in riunione ed arrivò la notizia della visita del Papa. In breve tempo ci siamo spostati a San Pellegrino, il papà arrivò con una Ford Fiesta, fu un momento importantissimo per la nostra popolazione, che stava perdendo ogni speranza. Quella visita ci ha ridato la forza di andare avanti". Tra gli applausi, la gente, presa dallo sconforto gridava "viva il Papa", Francesco si raccolse in una preghiera silenziosa e solitaria davanti ai massi del campanile, crollato, della chiesa di San Pellegrino ed benedisse le macerie. "Grazie, siete davvero coraggiosi" disse rivolgendosi ai vigili del fuoco. Coraggiosi come lo stesso presule, che in pieno sciame sismico, nel giorno del suo onomastico "San Francesco" rinunciò alla visita ad Assisi per recarsi tra chi stava perdendo tutto e si trovava in una situazione di grande difficoltà. Il suo arrivo a Norcia fu accompagnato dall’ennesima scossa di magnitudo di 3,6, che non fermò il Papa, ma provocò ulteriori danni alle abitazioni già fortemente danneggiate ed inagibili come ad esempio il monastero delle monache benedettine per cui lo stesso Presule ebbe parole di conforto, invitandole a pregare. All’epoca l’Arcivescovo Renato Boccardo spiegò che il papa volle comunque "una cosa sobria e così è stata organizzata la visita". "Il fatto che sia venuto proprio nel giorno di San Francesco, e quindi del suo onomastico - spiegò Boccardo - è stata una sorpresa piacevole. La gente ha molto apprezzato la vicinanza e l’umanità del Papa. Hanno visto segni di prossimità e di paternità che permettono di affrontare con maggiore forza il difficile percorso della ricostruzione delle case e delle persone".

Daniele Minni