Dati ufficiali gas serra in Italia: continua la discesa
![CDATA[L’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca ambientale) ha pubblicato i dati ufficiali delle emissioni dei gas serra in Italia al 2023, confermando l’andamento positivo. Lo riporta all’interno della ultima edizione dell’“Inventario nazionale delle emissioni dei gas serra”, parte dei documenti di rendicontazione delle emissioni in atmosfera all’Unione Europea. Emissioni in calo Nel 2023 le emissioni di gas serra in Italia hanno segnato un calo del 26,4% rispetto al 1990 e del 6,8% rispetto al 2022, in linea con l’Unione Europea, raggiungendo i 385 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente, un risultato migliore delle prime stime. Tuttavia, alcuni settori, in particolati i trasporti, registrano un andamento opposto: questo ha determinato il superamento dei tetti massimi consentiti di emissioni secondo il regolamento europeo Effort Sharing (8,2 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente nel 2023). Il regolamento, secondo gli obiettivi aggiornati al 2023, prevede che l’Italia riduca le emissioni del 43,7% entro il 2030, rispetto al 2005, per la quota prodotta da trasporti, riscaldamento degli edifici, agricoltura, rifiuti e industria, ad esclusione del terzo settore. Rilevante è il dato delle emissioni di anidride carbonica (CO₂), che rappresentano l’81,4% del totale dei gas serra emessi, diminuite del 28,8% dal 1990. Hanno registrato, invece, un calo del 31,4% le emissioni di ossido di diazoto (N₂O), pari al 4,4% del totale. Il dettaglio per settore Fra i principali responsabili delle emissioni di gas serra e in particolare di CO₂ vediamo il settore dei trasporti, che risulta anche uno dei pochi che hanno registrato un aumento del livello di emissioni, insieme al settore della gestione dei rifiuti, in controtendenza con gli altri comparti e con il dato nazionale. Grosso impatto è dovuto al trasporto su strada, che determina il 90% delle emissioni del settore trasporti e il 28,3% del totale. Settore Quota di emissioni nazionali Variazione rispetto al 1990 Trasporti 28,4% +5.8% Industrie energetiche 20,8% -47.3% Residenziali e servizi 17,9% -12.6% Industrie manifatturiere 13,1% -45,2% Agricoltura 8,4% -15.6% Processi Industriali 5,9% -40.5% Rifiuti 5.3% +6,5% Le politiche europee e nazionali per la riduzione della produzione di gas serra hanno invece dato risultati importanti, favorendo il passaggio a fonti rinnovabili e a combustibili con minor contenuto di carbonio. Insieme alla transizione verso fonti meno impattanti, il rinnovamento di impianti e infrastrutture ha portato ad un miglioramento dell’efficienza energetica, sia nella produzione che nell’uso dell’energia. Si può apprezzare questo dato osservando le variazioni nel settore delle industri energetiche (-47,4%) e delle industrie manifatturiere e delle costruzioni (-45,2%), a fronte di un aumento della produzione di energia totale (da 216,9 Terawattora – TWh - a 264,7,6 TWh) e dei consumi di energia elettrica (da 218,7 TWh a 287,4 TWh). Nel comparto delle industrie manifatturiere e delle costruzioni, oltre all’efficientamento energetico, marcato nel settore chimico, il calo delle emissioni è dovuto anche al rallentamento della produzione in alcuni settori, come la produzione di materiali da costruzione. Per approfondire: “Gas serra: segnali positivi” “Trasporti in Europa: il lento cammino verso una mobilità sostenibile” ]]

L’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca ambientale) ha pubblicato i dati ufficiali delle emissioni dei gas serra in Italia al 2023, confermando l’andamento positivo. Lo riporta all’interno della ultima edizione dell’“Inventario nazionale delle emissioni dei gas serra”, parte dei documenti di rendicontazione delle emissioni in atmosfera all’Unione Europea.
Emissioni in calo
Nel 2023 le emissioni di gas serra in Italia hanno segnato un calo del 26,4% rispetto al 1990 e del 6,8% rispetto al 2022, in linea con l’Unione Europea, raggiungendo i 385 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente, un risultato migliore delle prime stime.
Tuttavia, alcuni settori, in particolati i trasporti, registrano un andamento opposto: questo ha determinato il superamento dei tetti massimi consentiti di emissioni secondo il regolamento europeo Effort Sharing (8,2 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente nel 2023). Il regolamento, secondo gli obiettivi aggiornati al 2023, prevede che l’Italia riduca le emissioni del 43,7% entro il 2030, rispetto al 2005, per la quota prodotta da trasporti, riscaldamento degli edifici, agricoltura, rifiuti e industria, ad esclusione del terzo settore.
Rilevante è il dato delle emissioni di anidride carbonica (CO₂), che rappresentano l’81,4% del totale dei gas serra emessi, diminuite del 28,8% dal 1990. Hanno registrato, invece, un calo del 31,4% le emissioni di ossido di diazoto (N₂O), pari al 4,4% del totale.
Il dettaglio per settore
Fra i principali responsabili delle emissioni di gas serra e in particolare di CO₂ vediamo il settore dei trasporti, che risulta anche uno dei pochi che hanno registrato un aumento del livello di emissioni, insieme al settore della gestione dei rifiuti, in controtendenza con gli altri comparti e con il dato nazionale. Grosso impatto è dovuto al trasporto su strada, che determina il 90% delle emissioni del settore trasporti e il 28,3% del totale.
Settore |
Quota di emissioni nazionali |
Variazione rispetto al 1990 |
Trasporti |
28,4% |
+5.8% |
Industrie energetiche |
20,8% |
-47.3% |
Residenziali e servizi |
17,9% |
-12.6% |
Industrie manifatturiere |
13,1% |
-45,2% |
Agricoltura |
8,4% |
-15.6% |
Processi Industriali |
5,9% |
-40.5% |
Rifiuti |
5.3% |
+6,5% |
Le politiche europee e nazionali per la riduzione della produzione di gas serra hanno invece dato risultati importanti, favorendo il passaggio a fonti rinnovabili e a combustibili con minor contenuto di carbonio. Insieme alla transizione verso fonti meno impattanti, il rinnovamento di impianti e infrastrutture ha portato ad un miglioramento dell’efficienza energetica, sia nella produzione che nell’uso dell’energia. Si può apprezzare questo dato osservando le variazioni nel settore delle industri energetiche (-47,4%) e delle industrie manifatturiere e delle costruzioni (-45,2%), a fronte di un aumento della produzione di energia totale (da 216,9 Terawattora – TWh - a 264,7,6 TWh) e dei consumi di energia elettrica (da 218,7 TWh a 287,4 TWh).
Nel comparto delle industrie manifatturiere e delle costruzioni, oltre all’efficientamento energetico, marcato nel settore chimico, il calo delle emissioni è dovuto anche al rallentamento della produzione in alcuni settori, come la produzione di materiali da costruzione.
Per approfondire:
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