La Russia potenzia le basi ai confini della Nato e costruisce la nuova cortina di ferro

Il Cremlino ha ordinato di rafforzare la struttura di Petrozavodsk, vicina al confine con la Finlandia. Un punto nevralgico della deterrenza russa che si sta riconvertendo in snodo logistico, produttivo e simbolico

Apr 28, 2025 - 16:34
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La Russia potenzia le basi ai confini della Nato e costruisce la nuova cortina di ferro

Roma, 28 aprile 2025 – La guerra in Ucraina non è ancora terminata, ma la Russia sembra voler fare capire che la minaccia non solo non è finita, adesso guarda anche all’Europa. Il Wall Street Journal ha rivelato che la Russia sta espandendo le sue basi militari di Petrozavodsk, una località della Carelia che dista soli 160 chilometri dalla Finlandia. L’obiettivo è quello di creare un nuovo quartier generale dell’esercito. Il Cremlino sta ampliando il reclutamento militare, rafforzando la produzione di armi e potenziando le linee ferroviarie nelle zone di confine. Si tratta di una mossa chiaramente in chiave anti Nato, posizionata su quella che è destinata a diventare un’area sempre più ‘calda’: la regione baltica.Ucraina, Putin dichiara nuovo cessate il fuoco dall’8 al 10 maggio. Casa Bianca: “Deve essere permanente”

Dopo l'ingresso della Finlandia nella Nato, avvenuto nel 2023, Mosca ha iniziato a riorientare la propria postura militare lungo il confine con l'Alleanza atlantica, rispolverando logiche da Guerra Fredda. Anche la località non è stata scelta a caso. Petrozavodsk, nel cuore della Repubblica di Carelia, regione storicamente contesa tra Russia e Finlandia, e conquistata in parte da Mosca con una guerra durata dal 1939 al 1941, diventa oggi un punto nevralgico della deterrenza russa: una città industriale che, per effetto della militarizzazione crescente, si sta riconvertendo in snodo logistico, produttivo e simbolico.

L’ampliamento delle ferrovie serve a garantire rapidità negli spostamenti delle truppe e nelle forniture belliche, mentre la riattivazione degli impianti industriali dismessi richiama l’idea di un’economia di guerra sempre più strutturata. Intanto, il rafforzamento del reclutamento, con nuove leve che vanno a sostituire i soldati logorati dal fronte ucraino, sta cambiando il volto di molte città russe, dove la coscrizione viene imposta con sempre meno margini di scelta.

Le autorità finlandesi, ma non solo, osservano con crescente preoccupazione questi sviluppi, e già si moltiplicano le esercitazioni congiunte con la Nato lungo il confine, mentre Helsinki accelera il rafforzamento delle proprie infrastrutture militari. A dormire sonni poco tranquilli sono anche le Repubbliche Baltiche, che da anni denunciano mire espansionistiche della Russia ai loro danni. Il confine artico-baltico rischia di diventare la frontiera della nuova cortina di ferro, quella del XXI secolo.“Ora Trump e Zelensky si parlano”. Spannaus: ma restano grandi scogli