Israele, 155 squadre dei vigili del fuoco al lavoro per spegnere gli incendi: “Non abbiamo ancora il controllo”
Un incendio gigantesco sta divorando le colline intorno a Gerusalemme, spinto da venti violenti e temperature estreme. Il maxi-rogo, scoppiato mercoledì e seguito da altri incendi sparsi, non è ancora stato domato: da questa mattina 155 squadre di vigili del fuoco israeliani stanno continuando a combattere le fiamme diffuse in 11 località alla periferia di […] L'articolo Israele, 155 squadre dei vigili del fuoco al lavoro per spegnere gli incendi: “Non abbiamo ancora il controllo” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Un incendio gigantesco sta divorando le colline intorno a Gerusalemme, spinto da venti violenti e temperature estreme. Il maxi-rogo, scoppiato mercoledì e seguito da altri incendi sparsi, non è ancora stato domato: da questa mattina 155 squadre di vigili del fuoco israeliani stanno continuando a combattere le fiamme diffuse in 11 località alla periferia di Gerusalemme, con gli aerei che hanno ripreso a intervenire dopo il sorgere del sole. “In questa fase non abbiamo ancora preso il controllo degli incendi”, afferma un comunicato del Servizio antincendio e di soccorso israeliano, sottolineando che sette città rimangono evacuate. Nel frattempo, la polizia di Gerusalemme ha indicato che si prevede che le operazioni antincendio continueranno fino a sera e ha annunciato un divieto nazionale di accendere fuochi e griglie in vigore per tutto il Giorno dell’Indipendenza che si celebra oggi in Israele.
Secondo quanto riferito, dieci aerei antincendio stanno prendendo parte alle operazioni, mentre otto aerei antincendio sono previsti in arrivo oggi da Cipro e dall’Italia. “A nome dello Stato d’Israele, vorrei ringraziare il Governo italiano e la Protezione Civile, per la pronta assistenza garantita ad Israele per l’emergenza incendi. Un aiuto prezioso e provvidenziale, per cui esprimiamo sincera gratitudine. Un gesto speciale nel giorno della nostra Indipendenza”, ah scritto su X l’ambasciatore d’Israele in Italia, Jonathan Peled.
Ieri, una volta scoppiata l’emergenza, Hamas ha cavalcato la crisi con un messaggio su Telegram: “Palestinesi bruciate tutto ciò che potete, boschi, foreste, case dei coloni”. Sul canale arabo Nablus News è stato diffuso un video di incitamento, ma al momento non c’è alcuna prova che l’innesco dei roghi sia stato volontario. Si tratta di indagini delicate, a cui partecipa anche lo Shin Bet (l’intelligence interna). La polizia ha fatto sapere solo dell’arresto di un piromane a Gerusalemme Est segnalato da testimoni e preso mentre cercava di accendere la sterpaglia, ore dopo che gli altri roghi si erano propagati.
“Stiamo affrontando forse il più grande incendio mai scoppiato nel Paese. Non abbiamo idea di cosa l’abbia causato. Posso dire che dopo i primi roghi, diversi incendi dolosi sono stati appiccati in altre località”, ha dichiarato in tv il comandante dei vigili del fuoco della Città Santa, Shmulik Friedman. Le fiamme si sono diffuse in sette località principali, in alcuni casi si tratta di cittadine molto popolose. Il rischio, ha messo in guardia il premier Benjamyn Netanyahu, è che le fiamme raggiungano Gerusalemme. Infatti, sono stati cancellati tutti gli eventi per il Giorno dell’Indipendenza e Israele ha dichiarato lo stato d’emergenza.
Le fiamme hanno raggiunto strade e autostrade provocandone la chiusura, gli automobilisti sono stati costretti ad abbandonare i mezzi per mettersi in salvo. I treni tra Gerusalemme e Tel Aviv e i collegamenti con altre cittadine sono stati sospesi per oltre sette ore, in alcuni casi i viaggiatori sono stati recuperati con autobus e mezzi di soccorso. Per la prima volta nella storia del Paese, l’emittente più seguita, Channel 12, ha annunciato in diretta che lo studio stava per essere evacuato e le trasmissioni sarebbero state “consegnate” a una struttura alternativa poiché il fuoco ha raggiunto la sede di Neve Ilan durante la trasmissione del telegiornale.
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