Investimenti: sette principi per rendere resilienti i portafogli
La resilienza del portafoglio è oggi essenziale: MFS propone 7 principi per superare le crisi e crescere nel lungo termine

In un contesto di mercato sempre più incerto, segnato da crisi ricorrenti, cambiamenti tecnologici rapidi e politiche monetarie interventiste, la resilienza dei portafogli non è più un optional. È una necessità. A sostenerlo con forza è Ross Cartwright, lead strategist dello Strategy and Insights Group di MFS Investment Management.
«La resilienza del portafoglio è spesso sottovalutata, ma riteniamo sia una componente essenziale del processo di investimento», afferma Cartwright, sottolineando che «un portafoglio resiliente deve aiutare a superare eventi di rischio e contribuire alla crescita dei rendimenti nel lungo termine».
Un nuovo paradigma dopo la fine dell’era dell’interventismo
Secondo Cartwright, la lunga stagione di interventismo delle banche centrali, seguita alla crisi finanziaria globale, ha distorto il funzionamento del capitalismo, sostenendo aziende fragili e incoraggiando una pericolosa sottovalutazione del rischio. «Molti operatori di mercato non hanno mai affrontato una vera fase di rallentamento», osserva, «e danno per scontato che i decisori politici continueranno a soccorrerli».
È per questo che MFS ha definito un approccio fondato su sette principi volti a costruire portafogli capaci non solo di resistere agli shock, ma anche di crescere nel tempo.
I sette principi della resilienza
1. Guardare oltre i modelli finanziari
«Le crisi sono intrinsecamente imprevedibili», spiega Cartwright, e affidarsi ciecamente ai modelli quantitativi può risultare fallimentare. Un esempio emblematico è General Electric, la cui apparente stabilità si è dissolta rapidamente a causa di una cultura aziendale che ignorava problemi strutturali profondi.
2. Favorire la ridondanza strategica
I sistemi resilienti hanno sempre una certa ridondanza. «Nel corpo umano, più organi svolgono funzioni simili: lo stesso vale per le aziende», sottolinea Cartwright. Durante la pandemia, le aziende con filiere just-in-time hanno sofferto, mentre quelle come Toyota, dotate di scorte critiche, si sono dimostrate più robuste.
3. Difendere l’innovazione
Tagliare la ricerca e sviluppo può sembrare conveniente nel breve termine, ma mina la resilienza a lungo. Cartwright cita il caso della fusione Kraft-Heinz: «L’ossessione per l’efficienza ha portato a una perdita di quota di mercato e a un crollo del 70% del titolo in due anni».
4. Pensare in ottica di lungo periodo
Investire in aziende con fondamentali solidi e una cultura orientata al futuro è cruciale. «Durante le crisi, le aziende resilienti fanno investimenti anticiclici che rafforzano la loro posizione competitiva», afferma Cartwright, citando esempi virtuosi come L’Oréal.
5. Sfruttare il potere del compounding
«Investire in aziende che possono far crescere costantemente gli utili aiuta a costruire portafogli più forti», scrive l’autore, ricordando che MFS si concentra sul valore a lungo termine, non sulle performance trimestrali.
6. Valutare attentamente il prezzo d’acquisto
Prezzi elevati implicano aspettative elevate. Per questo MFS applica una rigorosa disciplina nella valutazione dei titoli. «Comprendere i flussi di cassa e i rischi associati alla crescita è essenziale per evitare gli asset sopravvalutati», afferma Cartwright.
7. Proteggere il capitale per poter ripartire
L’obiettivo non è solo generare rendimento, ma evitare perdite permanenti. «Vincere evitando di perdere è la strategia migliore nel lungo termine», scrive Cartwright. La gestione del rischio di ribasso consente di cogliere opportunità quando il mercato è in crisi.
Una maratona, non uno sprint
«Una maratona non si vince con una serie di sprint ma affrontando strategicamente il percorso», conclude Cartwright. Per MFS, il successo deriva da coerenza, prudenza e lungimiranza. E oggi più che mai, è tempo che anche gli investitori comprendano come integrare la resilienza nei loro portafogli per raggiungere gli obiettivi a lungo termine.