Internazionali, Bertolucci: “Il rientro di Sinner? Normalmente serve tempo, mi fa paura la sua seconda partita. Musetti prima sprecava un sacco di energie”

Il ritorno di Jannik Sinner dopo la sospensione, la top 10 conquistata da Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini chiamato a dare risposte importanti, ma anche tanti altri temi ancora, a tinte tricolori e non. Tutti racchiusi all’interno degli Internazionali d’Italia di Roma, al via al Foro Italico con un’edizione mai così attesa. Un torneo che è […] L'articolo Internazionali, Bertolucci: “Il rientro di Sinner? Normalmente serve tempo, mi fa paura la sua seconda partita. Musetti prima sprecava un sacco di energie” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 6, 2025 - 07:46
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Internazionali, Bertolucci: “Il rientro di Sinner? Normalmente serve tempo, mi fa paura la sua seconda partita. Musetti prima sprecava un sacco di energie”

Il ritorno di Jannik Sinner dopo la sospensione, la top 10 conquistata da Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini chiamato a dare risposte importanti, ma anche tanti altri temi ancora, a tinte tricolori e non. Tutti racchiusi all’interno degli Internazionali d’Italia di Roma, al via al Foro Italico con un’edizione mai così attesa. Un torneo che è stato teatro di grandi protagonisti azzurri del passato, come Paolo Bertolucci, campione di Coppa Davis nel 1976, semifinalista a Roma nel 1973 e ormai noto commentatore televisivo.

IL TABELLONE maschile

IL TABELLONE femminile

Paolo Bertolucci, dopo tre mesi Sinner torna alle gare. Quanto è importante rientrare agli Internazionali d’Italia?
È difficile, perché non è mai esistito che un giocatore del suo livello sia stato fermo così tanto tempo, se non per causa di infortunio. Hanno fatto un grande lavoro, dal punto di vista fisico prima e poi da quello tecnico e tattico. Abitualmente a un giocatore normale servono un paio di tornei e cinque o sei partite per ritrovare le coordinate giuste sul campo, però qui stiamo parlando di un fenomeno. Il fatto di non venire da un infortunio gli permette di partire a mille senza avere dei freni psicologici.

LE DATE – Il calendario completo

Cosa dobbiamo aspettarci?
Ho più paura della seconda che non della prima partita. Secondo me se passa le prime tre partite poi dopo saranno cavoli per gli avversari. Sono fiducioso.

Tra gli avversari principali di Sinner ci sono Alcaraz e Zverev. Il primo però viene da un problema fisico, il secondo invece da mesi molto altalenanti.
Alcaraz secondo me ha sbagliato la programmazione. È andato a giocare in Sudamerica e ha fatto un errore clamoroso. Zverev in Australia è entrato in campo convinto di potersela giocare e invece ha preso quella sveglia, un po’ come un pugile quando prende un ko al mento. Da quella volta non è più lui, non ho più rivisto una buona versione di Zverev.

SCHEDA – Chi sono i 23 azzurri

Non sarà presente agli Internazionali Djokovic. Siamo davvero all’ultimo chilometro della carriera?
Djokovic fa parte della categoria dei fenomeni. Lo abbiamo dato per finito l’anno scorso, poi lo abbiamo visto alle Olimpiadi. Però non ha la continuità, lo vediamo anche all’interno del singolo match. E questo un po’ per l’età e un po’ perché questi giovani non hanno più “rispetto”. L’impressione è che non sia più competitivo ad altissimo livello in un torneo. Poi nella singola partita può ancora fare qualsiasi cosa.

TV – Dove vedere il torneo (Sky e Rai)

Tornando agli azzurri, a Roma ci sarà un altro italiano in top 10: Lorenzo Musetti.
Sono anni che viene pronosticato come un giocatore tranquillamente da top 10, con un bagaglio tecnico di primissimo livello. Prima, secondo me, sprecava un sacco di energie per un atteggiamento negativo: parlava troppo, si lamentava. Adesso ha fatto un ottimo lavoro su se stesso, sta meglio in campo e ha più personalità. Ha capito, dopo la semifinale di Wimbledon, di poter entrare in campo con tutti e giocarsela. Probabilmente il fatto di aver vinto tanto a livello giovanile lo aveva quasi convinto che il passo con la categoria open avvenisse in maniera regolare, invece non è così.

E gli altri azzurri?
A Matteo Berrettini, come si dice, manca un centesimo per fare un euro. Avrebbe bisogno di vincere un paio di partite di quelle vere, contro buoni giocatori, per fare il pieno di fiducia. È un giocatore almeno da top 20. Cobolli e Sonego hanno già dimostrato, in diverse occasioni, di essere giocatori di ottimo livello. Vediamo poi se spunta un altro nome. È ovvio che Sinner è la punta assoluta, ma dietro ci sono quattro-cinque giocatori che garantiscono una partecipazione di livello assoluto all’interno del torneo

Quanto conta il pubblico per un giocatore italiano?
Il pubblico ti aiuta quando le cose vanno bene, altrimenti ti affossa. Se c’è una partenza con le marce basse, cominci a sentire i mugugni, i mormorii. Deve essere il giocatore a trascinare il pubblico.

In mezzo a tanta Italia, c’è grande curiosità per Federico Cinà. Che impressione ha avuto?
La base c’è, adesso bisogna costruisce. Ci vuole calma e tempo. Ha la fortuna di avere un padre che ha giocato e che è stato un ottimo allenatore. Ha anche la fortuna di avere davanti una squadra che non gli mette fretta. Può lavorare un po’ sottotraccia senza avere una pressione eccessiva addosso.

Cinà ha 17 anni ed è uno dei tanti giovani talenti che si stanno affacciando sulla scena mondiale. Alcuni di questi hanno già fatto vedere cose incredibili. Preferenze?Fonseca e Mensik. Sono i due giovani che mi piacciono di più.

In conclusione, quante possibilità ha l’Italia di portarsi a casa un torneo che manca da 49 anni in campo maschile?
Se Sinner avesse giocato normalmente secondo me sarebbe stato strafavorito. Così ci sono troppi punti interrogativi. Se Alcaraz gioca bene è l’unico che può battere Sinner. Intanto abbiamo vinto due volte di fila la Coppa Davis, abbiamo il numero 1 del mondo, sono già arrivati US Open, Australian Open e le Atp Finals. Arriverà anche il vincitore di Roma, come quello di Parigi e di Wimbledon. Con calma vinceremo tutto.

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